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Post n°157 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
IL LENTO MATRICIDIO ... ogni già selva, duna. E il mare s'abbituma, si raggruma. Per tutti i cieli fuma. "... l'estrema estrema untura!" "o natura,o natura, te l'aspettavi, poi, tu, dai figliuoli tuoi...?" ("ma i nuovi impianti di ripulitura...le 'docce' le 'docce' dei Lager!...") "Chi ti chiamò 'matrigna'? Ah, sì, fui io: Leopardi. Anch'io ti disconobbi: madre fin troppo pia con gli eccelsi bastardi in apparenza simili a Giacomo Leopardi: e anzi da te fatti, madre mia, meno gobbi e più vivi: e ti fotti." (da "Io, Rapagnetta Gabriel") BALLATA DEGL'IMPICCATI VILLON:"Pietà pietà di noi" I COMPAGNI: "e d'ogni altro appeso" "e ogni appendibile" "e degli appenditori" "pietà diciamo del mondo che penzola da una corda invisibile." (da "Decreto sui duelli") PAESAGGIO SENZA FIGURE Tutto fuggente, sfuggente, nulla di un Vero: e in me nulla di statico, sì di labile,no di torbido, d'insincero: cuore illanguente ché tropp'ha veramente battuto; laringe ardente per il troppo, insulso canto a un salso vento, fraterno canto, e per un fitto groppo di vario pianto. Per dedali, ad un falso di tramiti, morgane - ne rutilava, il deserto - e Utopie spente: da Arpie e Gòrgoni - o sol violente esse al pari parvenze? -forse anch'esse poi spente. E tradito e ferito,anch'io spento... e qui, ritto. Da chi? Perché? se sottoe intorno a me,nïente,il brulicare d'un violentoniente. (da "Il dente di Wels") LA GLORIA Un po' di più conosciuti: la fama. Un po' di più complimenti: la gloria. Frustrata, irrisa brama pure del degno, spesso: e la laurea rama tu speri innestata a un cipresso, almeno: ti batti, ti sbatti, ti batti... trascuri, maltratti chi t'ama, ti perdi chi t'ama. (da "Il dente di Wels") LA VITTIMA DEL SOR ME Essa non ha il cuore di dirmi questa parola consolatrice: "Tanto, lì dietro è la morte. Lascia rovelli e zuffe: presto ogni ambascia..." No, finge la pia d'annuirmi, e mi segue ancora infelice alle porte cui busso e che forzo e s'impiglia e ne piglia anche lei negli estremi miei matti attacchi alla sorte. Consorte, verace con...sor...te. Con Sor Me. (da "Il dente di Wels") MIO SPORT Chi si scalmanò "Forza, forza Binda!" né mai pigiò pedali e "Forza Nuvolari!" né mai girò un volante è quei che poi le ali tenta e ritenta del cosmonauta Dante. (da "Il dente di Wels") |
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Commenti al Post:
RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO
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Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36