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Post n°152 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Ti chiamavo pensando fossi tu a cercarmi - a volte Ti dicevo che eri un grande poeta con la stessa gratitudine di un figlio innamorato ma stupido
E Tu non eri nel ricordo padre o nonno vero
Ti rivedo in grosse scarpe tra fresca e morbida neve in una foto di Avedon.
Ascolta. In ogni luogo getta un pezzetto di dolciume vedrai decine di formiche dal nulla di colpo comparire un piccolo nero fiume. Dov’eravate? Nei cunicoli del mondo? Nelle catacombe della mia mente aspettate affaccendate di postare pensieri? Guarda l’insetto gemente ora succede l’inevitabile dolce oppure amaro la fila si compone processione del piacere.
Questo è il tempo della paura dei muri alzati nel timore che l’altro possa accedere alla tavola comune del diritto. Spazio generoso quanto nelle menti esteso non occupato - ciò che saremo è pensiero ansioso troppi i volti nel ciò che siamo stati.
Da Passaggi obbligati - 1991
Anima mia barattolo rovesciato ti vedo immobile mentre il corpo ti sorpassa. Tutto accade e tutto nulla fa accadere. La verità non è in te ti viene suggerita da leggeri movimenti di dita…
Ogni volta che scrivi una parola la uccidi e inutilmente la doni in pasto a curiosi cortei di occhi che ne cantano il dolore.
Ho comprato molti libri che non ho mai letto. Stanno lì pietrificati li guardo impaurito dalla loro eleganza li adoro per la loro assenza. Pochi libri leggerò per la sapienza del cuore molti ne comprerò per i miei sguardi d’amore.
Di quei tanti passaggi obbligati uno ce ne fosse stato in cui potermi infilare… Ma la vita furiosa assiepa amanti e ladri dietro ad un unico muro.
Il mio pesce nero è morto. Non l’ho tolto dall’acqua - lo lascio galleggiare a pancia in su da due giorni. Le sue cose non dette di rimando mi spezzano. La forza o il coraggio di dirgli ho sbagliato.
Ci sono rose che non si possono cogliere. Lascio fra finestre ghiacciate che lentamente lo sguardo si posi su un cielo di molte rose non colte. |
Post n°151 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
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Post n°150 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Inediti
Parole donami solo parole - fa che sia eterno lo zampillio della fontana umana che sempre la pupilla resti vigile nel vano commercio del nostro quotidiano. Parole sogno più vero del reale sorgente viva nella morte della vita.
… e quando baci avidamente la crepa della tazza non plachi la tua sete - cerchi l’altra metà di me che ti somiglia
io geloso del liquido che ti penetra aggiungo il nero alla crepa del mio cuore sbeccato.
Io che non sono la mia vita lascio che il tempo scompaia e ricada dietro risate di carta opaca
non ho la pazienza di un fiore incartato neanche la dote del distacco ogni minimo sguardo rubato o dato mi scuote il cuore di te conosco solo il nome…
Per te rosa generosa al tatto di tempo instabile colonna - arco luminoso stella piacente questo giorno amante non fugga nel ritmo di esatti secondi ma riviva costante nel mio desiderio di futuro gioco. Per te rosa voluttuosa al tatto canto confuso il bene.
Vivo una casa non finita e trascino detriti quotidiani che operai innocenti continuano abilmente a rendere evidenti. Corpo mescolanza errata di sabbia e cemento donami ancora la splendida giravolta del capogiro il laccio stretto della commozione il fumo nella gola che deliziosamente attende il comico crollo.
Anima generata dal caso o voluta per incanto - crepa piccolo vanto accerchiata dalla gioia primitiva di chi mi ha donato il passo. Ora tace l’anima assassina animale da cortile uccello stanziale.
L’idea non può fare - è la parola il balsamo ma voi farfalle non parlate non giudicate la qualità del polline e siete del fiore la ragione. |
Post n°149 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
da LE VOCI DEL CREATO PANORAMICA Io sono stata spinta
Apri le braccia Signore.
E' vero Padre Santo LA MAESTA' DEL SILENZIO Dentro la Cattedrale
Signore mi sento sola!
In questo lungo corteo,
Forse, ancora non mi
Le vie del mare
Amico |
Post n°148 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
LA PERDITA DI SE' Se penso a me
... che la barca del sonno
La solitudine,
Guarda come s'accasciano,
Prima che divenisse
Tutti i sapori
Attraversando una via,
Nel buio rotondo
Quella carcassa lucida Carissimo...
La Primavera soffia
Pietra dell'universo,
Cosa può registrare,
Tutte le mie parole
Racconta un'antichissima |
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36