le porte della vita

Io

Non è facile capire perché scrivo in questo modo se effettivamente non Vi spiego un po’ da dove vengo e perché sono così.

Mi è stato insegnato in famiglia di essere buona, positiva e di cercare sempre di essere in pace con gli altri. Il mio carattere però è bellicoso, pessimista ed a tratti vendicativo.

Se in metropolitana qualcuno mi urta e si scusa, sono tutta sorrisi e non c’è alcun problema. Se ti metti comodo, con le gambe larghe, ti leggi comodamente il giornale e mi infili costantemente il gomito nelle costole, il mio istinto è quello di alzarmi e di assestarti un calcio negli stinchi.

A parole però perché la mia educazione ha il sopravvento, sempre, e non reagisco, per lo meno se si tratta di un’inezia e se non ne vale la pena. Spesso mi potreste accusare di codardia tanto é vero che mio padre mi dice sempre che hanno cercato di educarmi al meglio ma si sono dimenticati di insegnarmi a difendermi.

Anni di pendolarismo, università e lavoro e studio nello stesso periodo mi hanno insegnato ad avere ampie vedute ed a ridurre al minimo ogni pregiudizio. Non ho infatti alcun problema a conversare tranquillamente con avvocati, transessuali, dirigenti, immigrati, ragazzini, anziani.

Certo è che chiunque mi rechi danno, soprattutto intenzionale, e non cerca di riparare almeno con delle scuse, mi fa adirare e fa germogliare il seme della vendetta, che stoicamente ed amorevolmente coltivo nel mio cuore.

Al momento infatti sono sulla riva del fiume ed attendo che passino, trascinati dalla corrente, i miei capi, femmina ed uomo; se annasperanno il mio sorriso si incresperà di più e se potrò fare qualcosa per loro sarà solo di accorciare la loro agonia magari spingendoli più a fondo in acqua.

Come dire… buona e cara ma non mi rompere.