Creato da: radiorachele il 26/01/2006
benefici e danni della comunicazione nell'era della solitudine

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Che belle scene!

Post n°17 pubblicato il 26 Marzo 2006 da radiorachele

Esistono due tipi fondamentali di autobus extraurbani:

quelli ad alta frequentazione, ovvero con pochi posti a sedere e stipabili all’inverosimile di posti in piedi;

i gran turismo, ovvero quelli da gita.

Pare che per questi ultimi l’assicurazione copri attivamente per i sinistri dei soli utenti seduti e gli autisti che li conducono non vorrebbero che si viaggi in piedi, neppure all’approssimarsi della fermata.

Una sera ecco cosa accade:

il conducente, a motore acceso, vuole che le tre persone in piedi scendano prima che si parta;

un eroico signore dice che non scende;

il conducente insiste;

il passeggero prende il cellulare e lo minaccia di chiamare i carabinieri;

il conducente insiste e spegne il motore;

il passeggero fa partire la chiamata;

il conducente accende e parte ma guidando in modo che era difficile anche per i seduti starsene in equilibrio.

Se andava avanti a guidare così gli conveniva si che si chiamassero i carabinieri ma per difendere lui!

 
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Oggetti inconsueti.

Post n°16 pubblicato il 26 Marzo 2006 da radiorachele

L’azienda per cui lavoro sta concludendo l’ultima fase del gioco de torello: la risistemazione dell’archivio è quasi  terminata.

Sono cinque anni che lavoro per questa azienda e di cose strane ne ho viste tante. Il materiale in giacenza nel nostro archivio è una di queste; ci sono infatti i seguenti articoli promozionali, insieme a tutta la documentazione di legge da custodire:

migliaia di cappellini;

migliaia di sacchetti di carta;

migliaia di cordini da appendere al collo;

….

una mongolfiera, completa di attrezzatura per il gonfiaggio!

Non bastavano le fatture?

 
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La scimmia

Post n°15 pubblicato il 26 Marzo 2006 da radiorachele

Come è difficile resistere alla propria scimmia.

La senti che ti tenta, senti il suo freddo tocco avanzare dalle punte delle dita verso le ginocchia, le spalle, i fianchi…

Non c’è sostituto alla sua altezza e l’arma per sconfiggerla non può che essere la volontà. Non c’è minaccia, pericolo di salute o fede che spingono la volontà ad essere più forte di quello che già è.

E’ una lotta che si deve affrontare in solitudine, col cuore sempre più dolorante.

 
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Dedicato.

Post n°14 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da radiorachele

Dedico questa puntata ad un’amica ed ad un amico che si sono incontrati, conosciuti ed innamorati. Loro non lo sanno ancora ma sono proprio innamorati; lo vedo nel luccichio dei loro occhi, nel modo e nella frequenza con cui si cercano, nell’apprensione e nelle paure che manifestano.

Come sono belli…

So che leggeranno queste righe e voglio di loro qualcosa.

Ho una dote, ereditata dalle antenate della parte di mia madre: un senso aggiuntivo. Non voglio chiamarlo “sesto” perché sarebbe denigratorio. Un senso che compensa la mia ingenuità e deficienza.

Si tratta di percepire una certa tensione o elettricità nelle situazioni e nelle persone: sento prima che le persone se ne rendano conto il loro sentimento; in molti momenti mi accorgo che molte decisioni che sono sul procinto di prendere sono istruite da questo senso, che se disattendo in nome anche della logica inevitabilmente qualcosa va  male. Mi rendo conto che una situazione evolverà in un certo modo non perché ho nozioni di psicologia e sociologia ma soprattutto per questa sensibilità.

Con voi è accaduto lo stesso. Mesi fa ho iniziato a percepire quest’energia tra voi, prima ancora che tu, femminuccia, iniziassi a scambiare qualche convenevole un pò più spontaneo con lui, il maschietto, prima ancora che iniziaste ad aprirvi l’un l’altro.

E’ per questo che ci tengo che vi vogliate bene, che non vi facciate del male e che viviate con serenità i primi momenti del vostro sentimento.

POST SCRITTUM: qualcuno potrebbe chiedersi com’è andata a finire. Non è mia intenzione dare in pasto al mondo la privacy degli altri ma un’appunto lo devo fare (risulterà un po’ criptico ma chi deve capire capisce, io per prima):

se solo mi venisse il dubbio che un amico od un’amica mi stia prendendo, scusate, per il culo…

se solo scoprissi che mi ha usata in qualche modo per scopi che non comprendo…

se solo dovessi scoprire che anche solo per una volta crede che io non abbia cieca fiducia in lui/lei…

se solo si lascia andare anche solo per una volta a non sostenermi od a screditarmi dinanzi ad altri…

per me è un amico od un’amica finita!

per me non esiste più!

le relazioni che ci intrattengo sono solo dettate dall’educazione perché la mia prima reazione è quella violenta!

il mio spirito di sopravvivenza mi porterà ad usare quello che mi ha raccontato per fargli/le rimpiangere di avermi fatto male!

E’ proprio vero che non si è mai cresciuti abbastanza per capire di chi fidarsi o meno.

 
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Il gioco del torello.

Post n°13 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da radiorachele

Nell’azienda in cui lavoro, i capi continuano a pronunciarsi sulle ristrettezze economiche in cui versa la ditta. Sarà ma se così fosse forse invece dei in cerchi in lega da 18’ per le auto dei dirigenti si potrebbero destinare le risorse a qualche miglioria per i dipendenti, come magari un lettore per il badge delle presenze che non ti obblighi a restare minuti a cercare di registrare la tua presenza senza esiti con la conclusione finale di essere al lavoro da un pezzo ma risultare in ritardo. Chissà poi cosa servono i cerchi in lega quando mediamente i dirigenti non sono in grado di parcheggiare…

In questa ottica strana di risparmio i capi dell’ufficio in cui lavoro hanno istituito un giochino molto divertente che coinvolge tutti i dipendenti: la risistemazione dell’archivio comune. Il motto è: questo scatolone va là e questo altro va qui.

Le regole:

accade ogni 3/6 mesi;

in media ogni ufficio ha 50 scatoloni;

gli spostamenti possono coinvolgere più piani dello stabile e, perché no, altre città;

alcuni scatoloni sono distrutti o marcescenti;

i capi del nostro ufficio hanno disposto che il contenuto degli scatoloni non coincida con quello indicato nella legenda esterna e che gli argomenti siano archiviati in più scatoloni;

i capi urlano di sbrigarsi al manovale che scarica dal camion 5 bancali di scatoloni in un’ora e mezza.

E pensare che credevo l’ambiente di lavoro dovesse essere stimolante ma non come se fossimo in Vietman, modello “Apocalipse Now”.

 
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