"La lettura fa l'uomo completo(...) e lo scrivere fa l'uomo esatto. " (Francesco Bacone)
"Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere." (Gustave Flaubert)
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L`abbraccio caldo del silenzio e della memoria
Post n°27 pubblicato il 05 Novembre 2014 da elenavarriale1
“Sia leggero il silenzio interiore/come i capelli di una ragazza.” E’questo l’ incipit dell’ ultima silloge “Sorrisi da un piccolo giardino” del poeta Ciro Tremolaterra, edita da Kairòs edizioni, Napoli, 2013. Un silenzio interiore dove il ritmo del cuore, quello della mente e delle parole procedono all’unisono. Un silenzio che sa ascoltare e raccogliere immagini ed attimi, che sa oscillare e farsi quiete quando sfiora i ricordi, o leggero affanno quando affonda nei rimpianti: ”E ciò che non accade non ritorna”scrive Tremolaterra con tutta la consapevolezza e la tenerezza dell’adulto che guarda il ragazzo. Il suo è un silenzio “che ora si espande, ora si contrae. Si disgrega, si fonde, si disintegra nuovamente e svanisce. Poi ritorna.” ha scritto Paola Casulli nella sua intensa prefazione. Un silenzio elastico che confonde, distoglie, condensa, riassume: “Le anime/ sono il mare –pensavi -/ perciò non mi rattrista/il silenzio.” Ma bisogna saper discendere gli abissi del silenzio per sentire la voce che afferra la fluidità dei suoni e delle emozioni, prima di dirci chi siamo: “ogni persona” ha scritto Josè Saramago “ è un silenzio, (...) ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.” Un silenzio, dunque, che ha bisogno di parole, di luoghi e di persone. Un silenzio che vuole raccontarsi e quello di Ciro Tremolaterra si arricchisce e si dispiega nel ricordo di un giardino, quello dei nonni. Il giardino dove ha conosciuto la quiete, la pace, il respiro. Il giardino dove il silenzio è abitato da sensazioni più che da rumori, dove si fa tatto e poi carezza del vento, dove la pienezza del sentire è solo fruscio di foglie tra voci argentine di bimbi gioiosi. Immagini, profumi, sorrisi e benessere che il tempo ferma e conserva: “E sono grato quando in un giardino/ diverso giunge, con il vento lieve,/sollievo per il tempo che rimane”. Il ricordo, allora, si fa rifugio: “E’ bello ritornare a questo sole/risparmiare energia con leggerezza” per ritrovare l’armonia di una “natura-anima” amica e consolatrice. Il giardino è l’abbraccio caldo, accogliente della memoria, ma anche la consapevolezza di voler vivere una vita senza “rancori o timori inutili”. Una vita piena di emozioni, magie, incanti. Una vita che non va sprecata: “è così breve questo tempo, così bello!” Elena Varriale L'autore Ciro Tremolaterra è nato e vive a Napoli dove insegna Filosofia e Storia al liceo. Ha pubblicato le raccolte di versi: Poesie del silenzio (libroitaliano ed.) Piccole salvezze (Libroitaliano ed.) Manuale di primo soccorso (Simone ed.) E' autore di rebus per la "Settimana Enigmistica" e il "Blocco enigmistico"
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il 27/10/2011 alle 08:51
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