Creato da ReDiSperanza il 15/01/2006
Un minimo barometrico dell'Atlantico avanza in direzione orientale incontro ad un massimo incombente sulla Russia, e non mostra per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isòtere si comportano a dovere. La temperatura dell'aria è in rapporto con la temperatura media annua, con la temperatura del mese più caldo come con quella del mese più freddo, e con l'oscillazione mensile aperiodica.
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Post n°222 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da ReDiSperanza
C’è una fortissima componente etica, nell’arte, che resta però innanzitutto e perlopiù inavvertita, o peggio fraintesa. E la causa del fraintendimento è l’oggetto stesso dell’agire artistico. Pensare ad una opera come ad un ‘qualcosa realizzato in vista di’, sia pure per un fine etico che eccede, trascende l’opera stessa, significa riprodurre quello schema di produzione che domina il mondo della tecnica, e che corrisponde al nostro modo d’essere quotidiano. È quella mentalità metafisica che concepisce il mondo come vorhandenheit – disponibilità – e per il quale l’oggetto di produzione è mera funzione dello scopo per il quale viene costruito. A questo punto, rispondendo alla semplice ‘necessità’, la scienza ha quanto basta per giustificare se stessa; e la capacità produttiva si separa dall’etica, la quale assume lo scomodo ruolo di guardiano dell’agire. Ed ecco perché, come dice Heidegger, ‘la scienza non pensa’. In taluni artisti contemporanei, come Andy Warhol o David Bowie, questo atteggiamento etico è particolarmente evidente. Essi infatti si limitano, riproducendoli, a mostrare gli esiti della produzione, sino a fare di loro stessi delle opere d’arte. Criticarli come meri opportunisti, privi di reale capacità espressiva autonoma, significa fraintenderne clamorosamente il senso. Concentrare lo sguardo sul contenuto, separandolo dal contenente, per accorgersi che nella loro opera oltre al contenente non c’è altro, non è la dimostrazione della loro pochezza, ma della nostra presbiopia, che ci impedisce di cogliere il semplice fatto che per noi contenente e contenuto sono cose distinte, per cui produzione ed etica finiscono per essere distinte. E l’etica, delle due, è la parte debole e destinata a soccombere. Non è la dimostrazione della loro banalità, ma della nostra. |
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