Creato da ReDiSperanza il 15/01/2006
Un minimo barometrico dell'Atlantico avanza in direzione orientale incontro ad un massimo incombente sulla Russia, e non mostra per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isòtere si comportano a dovere. La temperatura dell'aria è in rapporto con la temperatura media annua, con la temperatura del mese più caldo come con quella del mese più freddo, e con l'oscillazione mensile aperiodica.
 

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Post N° 224

Post n°224 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da ReDiSperanza
 

Non è che mi piaccia scrivere cose sull'attualità. Snobismo, probabilmente.
Ma qui la cosa è diversa. Perché a me il calcio piace, eccome. Tanto da andare allo stadio, se ne ho l'occasione almeno, visto che la mia squadra gioca 250 km da qui.

Ma questo calcio non mi piace più. E non solo per le porcherie di cui è fatto, dentro e fuori i campi.
Non mi piace più il discorso sul calcio, anche nel senso primo e più banale: parlare di calcio - di sport, cioè, è ormai impossibile. Gli altri vincono perché rubano, barano, falsificano, e noi siamo le vittime. Nessun merito, nessuna valutazione tecnica, nessuna discussione. Gli altri contro di noi, i giusti, le vittime; noi contro gli altri, i disonesti, i farabutti. E questo è tutto.
Mi piaceva frequentare i forum degli 'sportivi', ascoltare le discussioni in tv, parlare di calcio con i compagni della mia squadretta del venerdì sera. Ma è impossibile, desolante. Il tutto è solo una sequela di insulti, allusioni pesanti, anche nei forum, come quello della Gazzetta, che sono le Istituzioni dello sport italiano. 
Vince chi ruba, e chi ruba vince: ieri la Juventus, l'altro ieri il Milan, oggi l'Inter. Nessun merito, nessun valore comune e condiviso. Chi vince calpesta gli altri, chi perde butta per aria il tavolo. E allora come si fa, che senso ha?

E allora, si capisce il perché degli ultras, che non sono quella manica di delinquenti frustrati che 'non ha niente a che fare con lo sport e rompe il giocattolo', ma che sono italiani, come tutti gli altri, con comportamenti solo più estremi, più spinti, ma che rispondono alla stessa logica. Noi, e gli altri da annientare.

Del resto, non vedo come potrebbe essere diversamente, in un paese nel quale la politica riproduce gli stessi identici schemi, e si riduce a dileggio, accuse agli avversari, pretese di smascherare l'inganno, e nessuna capacità di ascoltare le ragioni dell'altro, che è nemico per il solo fatto di appartenere ad uno schieramento diverso dal mio, ed al quale nessun riconoscimento è possibile, perché incarna il male assoluto. O con noi, o contro di noi, costi quel che costi.

E a livello sociale è lo stesso: sono gli altri a rubare lo stipendio, ad evadere le tasse, a godere di privilegi intollerabili; ad opporsi al mio modo di sentire. Io mi difendo, con tutto il diritto di farlo e se per farlo passo sopra alla sensibilità dell'altro, tanto meglio, serve solo a rimettere prima le cose al giusto posto, e a soddisfare il mio senso di giustizia, ché gli altri tanto son solo farabutti, delle canaglie che lavorano solo al proprio egoistico interesse.
Le discussioni non servono a capire, a vedere le cose in modo diverso, a crescere, ma solo a convincere, a dimostrare la disonestà degli interlocutori.
Perché nel calcio dovrebbe essere diverso? Perché stupirsi se gli esiti sono questi?

Che paese di merda.

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