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Organizzazione e gioco sul lavoro.

Post n°211 pubblicato il 09 Gennaio 2023 da relavita
 
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Le organizzazioni pubbliche e private ritengono spesso inopportuno e dannoso il "gioco" operato dai dipendenti nella professione perché solitamente ignorano lo scopo di questa attività psicofisica e psico- spirituale. Le strutture organizzative utilizzano infatti norme e regole rigide che i dipendenti devono applicare nelle mansioni di lavoro. I contratti di lavoro solitamente regolano l'operatività concessa a ciascun ruolo professionale nel rispetto di una gerarchia dell'organizzazione. Il ruolo professionale è pertanto un'attività abitudinaria da svolgere senza integrare nuovi modi di operare solitamente sconosciuti alla dirigenza ed ai sindacati. L'attività professionale rigida e ripetitiva diviene una fonte di sofferenza per le persone in grado di evolvere mentre è una sicurezza per i dipendenti con una personalità disarmonica ed incline al conformismo ed alla omologazione. Le personalità meno evolute hanno la necessità di affidarsi a molteplici regole e norme per svolgere il proprio lavoro mentre le persone che riescono a rispettare il percorso naturale di evoluzione cercano di utilizzare la creatività umana interiore, il gioco e la gioia. I dipendenti disarmonici nell'espressione di sé hanno anche la necessità di ottenere l'approvazione dai propri superiori mentre operano sul lavoro. Il personale più evoluto svolge invece il lavoro con benevolenza e quindi senza avere bisogno del giudizio dei propri superiori. Questa tipologia di dipendenti è in grado di collaborare con chiunque senza attendere il beneplacito di qualche referente o dirigente. Il lavoratore evoluto agisce per innovare e favorire la crescita sana dell'organizzazione e pertanto la dirigenza capace lo informa soltanto dei macro-obiettivi previsti nell'ambito del suo reparto od ufficio. Il personale meno evoluto ha invece la necessità di riconoscere continuamente i piccoli obiettivi da raggiungere sul lavoro per soddisfare i superiori e scongiurare i comportamenti devianti nel proprio ruolo professionale. Il "gioco" operato dai dipendenti più evoluti è un atteggiamento orientato al vero incontro nei rapporti di lavoro ed alla comprensione e riconoscimento di varie attività svolte all'interno dell'organizzazione allo scopo di operare con benevolenza e gioia. Il "gioco" dei dipendenti più evoluti è libera ricerca del modo di operare creativo ed umano più utile all'evoluzione sana dell'organizzazione. Il "gioco" è anche una sequenza di comportamenti del dipendente evoluto orientati ad evitare conflitti, sprechi ed invasione di attività e compiti assegnati a colleghi e superiori che riducono le performance di un'organizzazione. Il "gioco" è anche finalizzato a favorire la gioia e l'evoluzione dei rapporti di lavoro nonché a costruire una comunicazione sana e rilassata anche per ridurre i conflitti e le tensioni tra il personale e la clientela od utenza dell'organizzazione.

 
 
 

Relazione con la vita ed il suo guscio.

Post n°210 pubblicato il 05 Novembre 2022 da relavita
 
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Negli ultimi decenni la società è stata orientata verso la promozione intensiva di principi, dogmi e regole utili al comportamento e atteggiamento dei cittadini nella vita lavorativa, sociale, relazionale e familiare. Le regole ed i dogmi, diversamente dagli obblighi di legge, dovrebbero costituire una guida ed un orientamento per le persone ed aiutare i cittadini "incauti" ad evitare di commettere gravi danni alla propria ed altrui vita socio-relazionale e professionale. Queste regole sono però quasi sempre insufficienti per mantenere un comportamento ed atteggiamento sani del cittadino nella propria vita. Le nozioni, i consigli, le regole ed i dogmi possono essere l'equivalente del guscio della vita anziché il suo tenero ed intelligente contenuto generatore di relazioni ed evoluzioni sane della persona e di una comunità. La relazione della persona con sé stessa è quindi spesso filtrata da questi gusci della vita in ambito familiare, scolastico, sociale e professionale. Il guscio della vita è rappresentato anche dalle informazioni e nozioni diffuse oggi attraverso la rete internet ed i vari canali radiofonici e televisivi. Questa nuova tipologia di informazioni spesso superficiali e tendenti a mascherare la realtà riesce anche a condizionare la relazione delle persone con sé stesse ed in particolare con gli aspetti più vitali, creativi ed umani. Le informazioni diffuse attraverso la rete internet ed i canali radio-televisivi sono ovviamente una sintesi ed una semplificazione anche talvolta estrema della realtà, accade però di frequente che vengano proposte come la realtà o delle verità complete e sufficienti a comprendere gli eventi e le dinamiche relazionali tra i cittadini. I dati e le informazioni divengono addirittura sufficienti a stabilire come affrontare un determinato problema sociale, professionale, relazionale e familiare. Le opinioni degli esperti possono inoltre sostituire una valutazione approfondita della realtà in cui vivono i cittadini ed i rapporti interpersonali che condizionano la vita e la relazione con sé stessi. Le opinioni sono però soltanto il guscio della vita vissuta dalle persone e delle cause profonde che generano i vari problemi socio-relazionali, professionali e familiari. I dati e le informazioni, le regole, i dogmi o le opinioni costituiscono spesso le etichette con cui i cittadini e gli esperti cercano di dare un nome ed una spiegazione alle situazioni di vita vissuta dalle persone. Le etichette aiutano le persone a "capire" e commentare la realtà ma sono anche insufficienti a comprendere ed a riconoscere le cause dello svuotamento di potenzialità e vitalità di un essere umano. Le regole, le opinioni ed i dogmi o le informazioni ed i dati superficiali proteggono le persone dalla propria vita interiore come un guscio inaccessibile e pertanto spesso censurano l'espressione degli aspetti più nobili e creativi dell'essere umano. La tecnica e la scienza aiutano i cittadini a sopravvivere meglio ma la relazione delle persone con la propria vita interiore permette alla comunità di divenire gradualmente più umana e creativa e di ridurre anche le ingiustizie, le violenze, gli abusi di potere e le disonestà, le discriminazioni e le diseguaglianze contenute nel "male" presente nella società odierna.

 
 
 

Libertà e socializzazione dell'essere umano.

Post n°209 pubblicato il 24 Agosto 2022 da relavita
 
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Nella società odierna la libertà è considerata spesso come una volontà personale e autonoma di agire, pensare e socializzare nella comunità. I cittadini credono inoltre di essere liberi quando le leggi o la costituzione dello Stato in cui vivono sono formalmente democratiche. Le democrazie odierne spesso sono invece un'evoluzione ridotta dei regimi autoritari presenti in molti Stati del mondo. La volontà individuale dell'essere umano può quindi subire delle limitazioni anche gravi nell'espressione sociale a causa della cultura del territorio e delle istituzioni con una democrazia debole. La socializzazione è ovviamente necessaria per la sopravvivenza della società ma se è involutiva ed in uno Stato con una democrazia debole può circoscrivere la libertà individuale. La socializzazione in una democrazia debole è regolata da una razionalità apparentemente liberale che spesso impedisce anche l'espressione dei talenti o delle vocazioni dei cittadini. La socializzazione nei regimi totalitari è invece controllata in modo tale da soffocare l'individuazione dei cittadini. Le istituzioni di oggi sono quindi in grado di limitare la libertà, la volontà e la socializzazione dei cittadini con le regole e norme interiorizzate dalle persone a scuola e all'università, in famiglia, nell'associazionismo e nel mondo del lavoro, nelle attività sportive o attraverso l'omologazione ed il conformismo. La libertà di espressione dei cittadini può essere quindi ridotta dall'insieme di regole e norme predisposte dalle varie istituzioni per favorire principalmente la sopravvivenza delle persone. La socializzazione dei cittadini avviene con determinate regole spesso istituzionalizzate e perciò utilizzate abitualmente dalle persone. La libertà dei cittadini derivata dalla piena espressione della personalità e delle potenzialità latenti dell'essere umano può invece essere rifiutata dalla comunità o ritenuta anormale perché sembra oltre le regole istituzionalizzate. Le persone più umane e creative possono quindi essere etichettate come soggetti anormali nelle comunità in cui la mentalità è chiusa. Nelle comunità più avanzate l'inclusione delle persone creative ed umane è invece ritenuta necessaria per facilitare i cambiamenti ed il progresso evolutivo nell'ambito lavorativo, della scuola, delle istituzioni oppure nelle relazioni sociali e familiari. Le persone creative ed umane favoriscono una forma di libertà e socializzazione di livello avanzato limitando il materialismo dei cittadini ed aprendo la mentalità senza interferire con le regole istituzionalizzate. Le persone creative riescono ad esprimere pienamente le virtù ed i talenti dell'essere umano solitamente negati e repressi dai cittadini. La normalità comune a molti cittadini è inclusa nell'atteggiamento delle persone creative ed umane ma è affiancata dall'espressione contemporanea delle virtù e dei talenti e vocazioni.

 
 
 

Leadership e regole evolutive o punitive.

Post n°208 pubblicato il 22 Giugno 2022 da relavita
 
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La leadership dei dirigenti in ambito organizzativo o istituzionale può attenersi a regole prevalentemente punitive anziché evolutive. Le regole punitive, secondo questa ideologia, mantengono entro i limiti previsti dalle norme vigenti il comportamento dei dipendenti. La leadership dei dirigenti dovrebbe invece privilegiare le regole che favoriscono lo sviluppo delle capacità personali e dei talenti esprimibili dai collaboratori. Le regole imposte sul lavoro spesso rappresentano un ostacolo all'espressione naturale delle qualità interiori di un lavoratore. I dirigenti solitamente credono nella necessità del controllo ed indirizzamento rigido dei propri collaboratori per evitare errori professionali od una bassa produttività. Nelle organizzazioni vengono quindi stilati numerosi documenti per informare il personale sui comportamenti da mantenere nel proprio ruolo professionale e nei rapporti interpersonali con l'utenza o la clientela. Gli obiettivi dell'organizzazione possono essere imposti dai dirigenti senza considerare le difficoltà oggettive a raggiungerli o le sofferenze generate a livello psico-spirituale. Le risorse umane possono essere paragonate dai dirigenti a "macchine" da utilizzare al massimo della capacità produttiva ma da ricompensare con una retribuzione appena sufficiente a sopravvivere. Questa tipologia di leadership dei dirigenti è di tipo punitivo perché privilegia la produttività dei dipendenti anziché la qualità del loro operato nella professione. Le regole punitive impediscono all'organizzazione la ricerca e scoperta dei problemi interpersonali, economici, professionali e socio-relazionali che riducono la qualità del lavoro e rallentano comunque il processo produttivo a seguito degli errori professionali compiuti inconsapevolmente dai dipendenti. La leadership dei dirigenti può dunque divenire rigida ed incapace di favorire il superamento dei problemi organizzativi. La leadership può invece diventare evolutiva per il personale di un'organizzazione se vengono valutate le potenzialità e capacità dei lavoratori in modo costante nel corso della loro carriera professionale. La leadership evolutiva dei dirigenti richiede una loro crescita interiore costante ed una formazione orientata a favorire l'equilibrio, l'onestà e la creatività umana dei collaboratori. La riduzione dei protocolli e delle regole che ostacolano la qualità del lavoro facilitano inoltre una produttività senza eccessi che minimizza lo stress ed il mobbing. Le risorse umane evolute sono infatti in grado di pensare ed agire in modo sintetico e di ridurre gli sprechi di tempo e gli interventi o le realizzazioni inutili ed inefficaci. Le risorse umane evolute sono capaci di di rendere il lavoro semplice e creativo ma corrispondente ad un'attività complessa e approfondita in cui i molteplici problemi affrontati e realmente superati emergono gradualmente nel corso del tempo all'attenzione dei dirigenti più intelligenti.

 

 

 
 
 

Tradimento spirituale e rapporti interpersonali.

Post n°207 pubblicato il 22 Aprile 2022 da relavita
 
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I rapporti interpersonali nella società odierna sono spesso privi di evoluzione perché vengono compiuti dei tradimenti spirituali interiori. Le persone sono abituate a considerare intollerabili i tradimenti sessuali del proprio partner ma accettano di tradire la relazione con la loro area spirituale interiore. Nei rapporti interpersonali infatti prevale la tendenza ad occuparsi del benessere materiale e psicofisico e ad ignorare gli aspetti transpersonali e spirituali dell'essere umano. La relazione con la propria area spirituale interiore può essere trascurata anche dalle persone che seguono scrupolosamente le pratiche di una religione. Le sacre scritture possono infatti diventare per le persone il surrogato di un rapporto genuino con la spiritualità interiore ed allontanare il riconoscimento della propria vocazione di vita. Il tradimento sessuale solitamente è considerato un atto di allontanamento dal rapporto di coppia abituale mentre quello spirituale è ritenuto ininfluente sulla durata di una relazione, di una convivenza o matrimonio. Il tradimento sessuale può essere conseguente al dolore, alla noia ed al desiderio di un cambiamento nella vita. Questo tipo di tradimento spesso è causato da una difficoltà della coppia ad evolvere e cambiare i progetti della vita familiare, lavorativa e sociale. Il tradimento sessuale può essere causato anche dalla necessità dei partner di modificare la propria personalità oppure esprimere alcune potenzialità latenti interiori. La necessità di cambiare interiormente può portare la persona al tradimento sessuale se vengono a mancare nella società le opportunità di evolvere ad esempio nella professione, in ambito scolastico, nei rapporti familiari, amicali e sociali. Il tradimento sessuale può anche essere causato dalle aspettative dei genitori o familiari e della comunità irrealizzabili o rinviate dai partner. Il tradimento spirituale può generare quello sessuale perché la persona commette errori di valutazione ed interrompe determinate relazioni interpersonali sulla base di sensazioni e dati manipolati, falsi o insufficienti. La relazione con il mondo transpersonale e spirituale permette invece alle persone di valutare quali siano i rapporti interpersonali che effettivamente creano dolore, noia ed infelicità senza subire il condizionamento dell'ambiente di vita. Le persone connesse al mondo transpersonale e spirituale interiore possono vedere la propria necessità di evolvere nella professione, nei rapporti sociali, amicali e di coppia senza ricorrere immediatamente a tradimenti di vario tipo come surrogati di altre scelte di vita da compiere nel presente o futuro.

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 01/04/2012
 

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