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Surfing sul mare interiore

Post n°217 pubblicato il 03 Agosto 2024 da relavita
 
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Nel surfing simbolico sul mare interiore le persone possono apprezzare questa impressione di essere trasportati senza sforzo alla scoperta dell'area transpersonale ed il senso di leggerezza dopo questo allenamento e nel compiere varie azioni nella vita quotidiana. Il surfista interiore è la persona che cerca la profondità del proprio essere e si abbandona alla parte umana senza perdere di vista il mondo esterno, dirigendosi verso una maggiore autonomia organizzativa e relazionale nella vita quotidiana. Il surfista ha quindi a disposizione alcuni strumenti semplici per farsi trasportare dalle onde del proprio mare interiore ma sufficienti a procedere lungo un percorso di consapevolezza delle proprie qualità connesse al carattere innato o meglio alla nota individuale e caratteristica del comportamento. La persona che si allena per divenire un abile surfista ha bisogno di dedicare tempo ed energie a questa attività interiore e quindi né ha di meno per le incombenze della vita quotidiana. Il percorso del surfista è quindi faticoso perché ha bisogno di avanzare senza arrivare ad un distacco netto dal mondo esterno che in qualche modo lo aiuta a divenire più abile attraverso gli ostacoli, le critiche e la derisione del cittadino medio. Il surfista Interiore studia costantemente nuovi strumenti per diventare più abile a percorrere il piano di vita ma soprattutto rende partecipe il pubblico della propria evoluzione. Il surfista infatti effettua delle virate che lo aiutano a progredire nel viaggio ma allo stesso tempo rende visibile queste manovre al pubblico più attento della comunità che in futuro amerà questo percorso di vita. Le virate e le elevazioni del surfista sull'onda del mare interiore sono infatti un allenamento per approfondire la conoscenza di sé e padroneggiare alcuni movimenti utili successivamente per le evoluzioni più complesse. Il surfista interiore infatti ha bisogno anche di scendere al livello più basso dell'onda per attraversarla ed elaborare il piano di vita passato per superarlo ed aggiornarlo. Il surfista ha inoltre bisogno di effettuare delle rotazioni interiori per contattare le parti della propria personalità con l'aiuto dell'onda e quindi divenire consapevole delle eventuali necessità di integrazione delle esperienze per proseguire il proprio piano di vita. Il surfista interiore è quindi uno sportivo che si allena interiormente con intensità anziché in palestra ed esprime poi nel mondo le proprie qualità umane. Il surfista esperto è in grado di allenare altre persone della comunità allo sviluppo psico-spirituale ed alla piena espressione della loro creatività umana.

 
 
 

Istruzione e discernimento

Post n°216 pubblicato il 25 Maggio 2024 da relavita
 
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Nella scuola odierna gli studenti apprendono a memorizzare le nozioni di ogni materia scolastica in modo acritico e solitamente senza relazione diretta con ciò che accade ogni giorno alla personalità umana. Gli studenti infatti diventeranno gradualmente dei cittadini maggiorenni in grado di scegliere, per quanto possibile, quale comportamento ed atteggiamento adottare in ogni evento della vita professionale, sociale e familiare. Gli studenti perciò avrebbero bisogno di sviluppare una coscienza critica ed una capacità di discernimento che supporta le nozioni ricevute nel proprio percorso scolastico. L'istruzione ricevuta a scuola è quindi una preparazione insufficiente a formare in futuro degli adulti in grado di compiere scelte di vita orientate all'espressione delle proprie qualità interiori nei ruoli professionali, sociali e familiari che saranno svolti nel corso della vita. L'istruzione infatti dovrebbe suscitare gradualmente negli studenti le motivazioni per conoscere anche le proprie potenzialità ed esprimerle nella vita quotidiana con la collaborazione dei genitori, parenti ed amici. La scuola può quindi diventare una sorta di cardine utile ad aprire agli studenti nuove opportunità di crescita della personalità ed espressione del carattere innato. I gruppi sociali e le famiglie dovrebbero perciò favorire la crescita sana degli studenti attraverso l'educazione ma senza la pretesa di fornirgli tutti gli strumenti necessari a diventare adulti orientati ad un sano sviluppo psicofisico e psico-spirituale. L'istruzione avrebbe quindi la necessità di essere completata da una formazione degli studenti al discernimento di ciò che è bene fare nella propria vita per esprimersi, per quanto possibile, in modo sano e nel rispetto dei diritti umani. Ogni materia scolastica che favorisce lo sviluppo di una coscienza critica ed evoluta dello studente può stimolare la sua crescita sana ma è chiaro che le nozioni sono inadeguate alla formazione individuale di una personalità complessa. Lo studente che gradualmente sviluppa una personalità complessa è infatti in grado di discernere ed è preparato ed orientato al bene per sé ed il mondo, può relazionarsi con chiunque in equilibrio, con senso della giustizia, onestà ed umanità nonché affettività. Lo studente con personalità complessa cerca di favorire il bene nella collettività anziché il tornaconto di qualche struttura di potere. L'istruzione scolastica avrebbe quindi bisogno di integrare molteplici attività formative adatte allo sviluppo delle capacità di discernimento, umane e creative degli studenti per favorire un progresso sano delle comunità.

 
 
 

Supervisione interna ed esterna alla persona

Post n°215 pubblicato il 11 Marzo 2024 da relavita
 
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La supervisione esterna dei bambini è degli adolescenti da parte dei genitori è necessaria nel percorso educativo anche per integrarli nella società ed abituarli allo stile di vita della comunità. La supervisione esterna degli adulti inoccupati o già inseriti nell'ambito del lavoro e universitario, in assenza di patologie nei rapporti familiari, sociali e di amicizia dovrebbe invece essere gradualmente abbandonata. L'adulto infatti dovrebbe disporre degli strumenti necessari a sostituire o cambiare l'eterodirezione o conformità alle aspettative dei gruppi sociali, della famiglia o delle istituzioni con l'autodirezione. La persona infatti già nell'infanzia e successivamente con l'adolescenza è solitamente in grado di apprendere le tradizioni della comunità ed imitare nonché adattarsi ai comportamenti dei familiari e presenti nei gruppi dei pari. La società perciò tende a supervisionare la persona sin dalla sua nascita per adattarla alle necessità della comunità in cui vive ma senza riflettere a sufficienza sulla necessità dell'essere umano di sviluppare un'identità più originale e ricca di qualità e capacità di esprimersi con benevolenza nel mondo. Nella società odierna mancano pertanto nelle istituzioni e nell'ambito sociale, familiare e lavorativo le professioni di aiuto necessarie a stimolare negli adulti più consapevoli la relazione con il proprio supervisore interiore. L'adulto autodiretto che ha sviluppato una propria identità supervisionata interiormente è in grado di favorire l'evoluzione vera della società ed il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e la riduzione delle loro sofferenze. I sistemi di potere presenti nelle istituzioni o nelle organizzazioni ed in ambito sociale e familiare tendono ovviamente a sopprimere queste esigenze di autodirezione presenti nella società e pertanto sono i cittadini più sensibili, anche riuniti nelle associazioni, che dovrebbero lasciare spazio alla propria autonomia. I cambiamenti sociali possono avvenire soltanto se i cittadini hanno la consapevolezza della loro perdita d'identità e del conseguente disvalore di sé e del mondo in cui vivono. L'attivazione graduale del supervisore interno per gli adulti in grado di farlo diminuisce anche la necessità politico-istituzionale e sociale di controllare e supervisionare questa tipologia di cittadini perché il loro comportamento tenderà all'onestà. I sistemi di potere solitamente temono i cambiamenti che riducono o congelano il proprio tornaconto e quindi anche i cittadini che divengono gradualmente più autodiretti e cercano successivamente di ottenere una maggiore giustizia sociale. Le istituzioni ma anche le organizzazioni tendono spesso a mantenere lo status quo e quindi sono naturalmente orientate ai cittadini legati alle tradizioni ed eterodiretti dai rapporti familiari, sociali e di lavoro. Il supervisore interno delle persone è un punto ed area della coscienza libero da attaccamenti ed esigenze egoistiche ed egocentriche tipiche dei cittadini e pertanto può favorire la relazione con il mondo esterno. Il punto ed area di coscienza può aiutare le persone in grado di farlo a relazionarsi senza conformarsi ed a favorire lo sviluppo di un'identità originale e costruttiva nella società nonché a generare dei cambiamenti evolutivi poiché sono già state apprese e superate le tradizioni.

 
 
 

Cultura e contrazione dei diritti

Post n°214 pubblicato il 10 Gennaio 2024 da relavita
 
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La cultura di un territorio può contrarre i diritti delle persone anche se sono tutelati dalle leggi vigenti oppure dalla costituzione. La contrazione dei diritti delle persone può essere associata ad un incremento dei privilegi per determinate classi sociali o gruppi di potere che genera danni sociali. Le leggi vigenti possono essere insufficienti ed inadeguate a ripristinare i diritti cancellati alle persone. I privilegi conseguiti dai sistemi di potere o lobby crescono esponenzialmente se mancano le sanzioni previste dalle leggi di uno Stato. Lo squilibrio dei diritti determina progressivamente anche un peggioramento della qualità di vita dei cittadini ed un incremento del patrimonio e dominio per determinate lobby. La contrazione dei diritti può riguardare la vita professionale, sociale e privata dei cittadini ed in particolare la cura, l'aiuto, la collaborazione e l'organizzazione, la comunicazione, la crescita materiale, personale e spirituale. In ambito lavorativo la cultura del territorio può limitare la capacità delle persone di  comunicare e organizzare l'attività professionale. La cultura può infatti stimolare nei cittadini una comunicazione frammentata e quindi bloccare l'espressione spontanea e fluida della personalità ed in genere di ogni comportamento o atteggiamento individuale e di gruppo. La cultura che contrae la comunicazione riduce anche la libertà creativa dei cittadini e la capacità di includere nel proprio ruolo professionale l'attenzione per diversi aspetti della realtà e quindi di svolgere con benevolenza il proprio lavoro. La benevolenza sul lavoro è da associare ad una capacità individuale di prestare attenzione e favorire la salute psicofisica ed il benessere degli esseri umani con un atteggiamento di cura amorevole in ogni atto della vita professionale. Una cultura che contrae i diritti e frammenta la comunicazione riduce anche la fiducia nei rapporti interpersonali ed il grado di affettività ed indebolisce i legami ma soprattutto facilità la prevaricazione dei sistemi di potere e delle classi sociali privilegiate sui cittadini. La contrazione dei diritti tende anche a generare conflitti e litigiosità nei rapporti interpersonali e ad incrementare la quantità di cause civili e penali nei Tribunali. La contrazione dei diritti determina anche l'isolamento relazionale, sociale e professionale e danni individuali ed alla collettività con un conseguente peggioramento della qualità di vita dei cittadini. Le patologie più radicate nella società possono inoltre derivare proprio da una cultura dei territori che contrae i diritti dei cittadini. In ogni comunità sarebbe necessario predisporre progetti in ambito sociale, lavorativo, scolastico e familiare per rinnovare la cultura dei territori, incentivare la formazione e la crescita psico-spirituale dei cittadini con leggi e regolamenti e disincentivare la malevolenza.

 
 
 

Stress ambientale ed evoluzione.

Post n°213 pubblicato il 18 Ottobre 2023 da relavita
 
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L'ambiente in cui viviamo presenta delle caratteristiche socio-culturali che possono generare stress alle persone nel percorso di evoluzione interiore transpersonale. Questo stress ambientale può divenire particolarmente intenso e creare sintomi psicofisici in tali persone. La società tende infatti a normalizzare, limitare e disconoscere la naturale propensione dell'essere umano ad evolvere oltre la mediocrità per divenire creativo, spirituale, originale e gioioso. Nelle organizzazioni pubbliche e private, nella scuola e nell'ambito sociale e familiare, possiamo infatti notare che le regole o consuetudini prevalgono sulla spontaneità dell'essere umano nei rapporti interpersonali e di lavoro o nei metodi di insegnamento e studio. Lo stress ambientale ricevuto dalle persone in evoluzione è perciò anche una conseguenza dell'eccesso di regole e norme utilizzate nella società per controllare o dominare i cittadini ed adattarli ad un livello di vita meno evoluto e facilmente gestibile dai sistemi di potere. Lo stress sul lavoro può ad esempio generare stanchezza psicofisica ed una riduzione significativa dell'attività professionale nelle persone in evoluzione. Lo stress è anche incrementato dall'abuso di potere sul lavoro utilizzato dalla dirigenza per avere il controllo delle persone spontanee in grado di esprimersi con armonia, gentilezza e gioia nella propria attività professionale. La persona in evoluzione, se lasciata libera di esprimersi, solitamente è capace di includere-integrare nell'organizzazione di un'attivita i contributi dei colleghi e la comprensione ed il riconoscimento dell'ambiente di lavoro. La persona in evoluzione è inoltre capace di andare oltre il mero raggiungimento degli obbiettivi richiesti dai superiori sul lavoro e perciò privilegia il bene dell'intera organizzazione e della comunità nonché della clientela od utenza. Lo stress emotivo invece contribuisce ad allontanare la persona in evoluzione dai rapporti sociali e familiari in cui viene disconosciuta la sua umanità e la naturale capacità di riconoscere e favorire il superamento di diversi problemi nella vita dei cittadini. Nei rapporti socio-familiari infatti prevale, con una certa frequenza, un atteggiamento materialista anziché la conoscenza interpersonale approfondita, la collaborazione umana ed il reciproco sostegno ed aiuto nella vita quotidiana. La persona in evoluzione tende inoltre ad annoiarsi all'Università per l'eccesso di nozionismo e le regole di studio a causa del proprio fervore interiore per cui ogni concetto insegnato appare insufficiente a comprendere e riconoscere in modo approfondito la realtà. Gli strumenti forniti dall'Università sono ritenuti dalla persona in evoluzione inadeguati a superare molteplici problemi professionali, relazionali, sociali e di vita dei cittadini. Lo stress ricevuto all'Università può convincere la persona in evoluzione a rinunciare a questa tipologia di studi ed a divenire un ricercatore indipendente oppure a svolgere professioni non regolamentate. La persona in evoluzione ha infatti bisogno di studiare in profondità e tende ad allontanarsi dagli ambienti socio-familiari, di studio e lavoro in cui prevale la superficialità nei comportamenti ed atteggiamenti e nello stile di vita degli individui.

 

 
 
 
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