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Relazionarsi

Post n°1 pubblicato il 24 Luglio 2006 da alidagento

L’uomo è la più grande fioritura di questa terra, l’essere più evoluto. Nessun uccello può intonare il suo canto: la sua musica è bellissima perché frutto della sua innocenza, ma tu puoi intonare canti assai più belli e ricchi di significato. Ma la gente si chiede sempre: “Cosa avrò mai da dare io?”. Gli alberi, le stelle, i fiumi sono bellissimi… ma hai mai visto qualcosa di più bello di un viso umano? Hai mai incontrato qualcosa di più splendido dei suoi occhi? Su tutta la Terra non esiste nulla di più delicato; nessuna rosa o fiore di loto può reggere il confronto. E quale profondità! Ma tu ti chiedi: “Cosa ho da offrire in amore?”. In realtà, quando qualcuno ti ama, resti un po’ sorpreso. “Me?! Quella persona ama me?!” Nella mente sorge questa idea: “E’ perché non mi conosce, ecco perché. Se mi conoscesse e potesse scrutare dentro di me, non mi amerebbe mai”. Per questo gli amanti cominciano a nascondersi l’uno all’altra. Mantengono molte cose private, non aprono i loro segreti, perché hanno paura che così facendo l’amore scompaia: nel momento in cui aprissero il loro cuore, svanirebbe inevitabilmente. Non sanno amare se stessi: come possono concepire che qualcun altro li ami? L’amore comincia dall’amore di sé. Non essere egoista, ma ama te stesso, senza restarne ossessionato e diventare un Narciso: sono due cose diverse. L’amore per sé è un fenomeno fondamentale. Solo allora puoi amare qualcun altro. Accettati e amati: sei una creazione di Dio. Porti la sua firma, sei unico, speciale. Nessun altro è mai stato come te e nessuno lo sarà mai; sei semplicemente incomparabile. Accetta, ama e celebra ciò che sei, e in quella celebrazione comincerai a vedere l’unicità e l’incomparabile bellezza degli altri. L’amore è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di se stessi, dell’altro e del mondo. L’accettazione crea l’ambiente in cui l’amore cresce, il terreno su cui fiorisce.

L’amore non è una relazione, è un relazionarsi. Una relazione è qualcosa di finito e porta all’immobilità completa, è la fine di una luna di miele. Ora non esiste più né gioia né entusiasmo: tutto è cessato. Puoi portare avanti la relazione per mantenere la tua promessa, perché è comoda, conveniente, sicura, perché non c’è altro da fare, perché se la rompessi ti troveresti nei guai, ecc… Relazione vuol dire qualcosa di chiuso, completo, finito. L’amore non è mai una relazione: è un relazionarsi. E’ sempre un fiume che scorre senza posa. L’amore non conosce alcuna stasi; la luna di miele comincia, ma non finisce mai. Non è come un romanzo, che inizia da un certo punto e termina in un altro. E’ un fenomeno che continua senza fine. Le relazioni finiscono, ma l’amore continua. E’ senza fine. E’ un verbo, non un nome. Ma perché riduciamo la bellezza del relazionarsi a una relazione? Perché abbiamo tanta fretta? Perché relazionarsi è insicuro, mentre una relazione è una cosa “certa”. La relazione è “sicura”, mentre il relazionarsi è solo l’incontro di due sconosciuti, forse solo per una notte, pronti a dirsi addio al mattino. Chissà cosa accadrà domani? Abbiamo così paura che vorremmo renderla una cosa certa e prevedibile. Vorremmo che il domani assecondasse le nostre idee, senza permettergli di seguire il suo corso. Ecco perché riduciamo immediatamente tutti i verbi a un nome. Quando ami una persona si comincia subito a pensare al matrimonio, a un contratto legale. Perché? Cosa c’entra la legge con l’amore? C’entra, perché manca l’amore!!! E’ solo una fantasia che sai essere effimera. E prima che scompaia è bene sistemare le cose, adoperarsi affinché diventi complicato separarsi.

Esistono fiori dell’amore che sbocciano solo dopo una lunga intimità, e ne esistono altri che sono stagionali: in sei settimane si aprono al Sole, e dopo altre sei sono spariti per sempre. Ci sono fiori che impiegano anni per spuntare, e ce ne sono altri che impiegano ancora più tempo. Più lunga l’attesa, maggiore sarà la profondità. Ma deve essere un impegno da cuore a cuore. Non deve essere nemmeno verbalizzato, perché ciò vorrebbe dire profanarlo. Deve essere un impegno silenzioso, da occhio a occhio, da cuore a cuore, da essere a essere. Va compreso, non detto. E’ orribile, disumano, vedere le persone che vanno in chiesa o in municipio per sposarsi. Dimostrano semplicemente che non si fidano l’uno dell’altro; hanno più fiducia nel rappresentante dello Stato che nella propria voce interiore!!! Dimostrano che non riescono ad aver fiducia dell’amore, ma della legge… Dimenticati le relazioni e impara a relazionarti. Quando sei in una relazione cominci a darti per scontato. Ecco ciò che distrugge le storie d’amore. La donna pensa di conoscere l’uomo e l’uomo pensa di conoscere la donna. Nessuno invece sa nulla. E’ impossibile conoscere l’altro: resta un mistero. E darlo per scontato è irrispettoso, offensivo. Pensare di conoscere tua moglie, tuo marito, è molto, molto presuntuoso. Come puoi conoscere quella donna? Come puoi conoscere quell’uomo? Sono processi non cose!!! La donna che hai conosciuto ieri, oggi non c’è più. Tantissima acqua è passata nel Po’: è sempre un’altra, totalmente diversa. Relazionati daccapo, ricomincia di nuovo, non darla per scontata. E osserva in viso l’uomo con cui hai dormito l’altra notte. Non è più la stessa persona, è cambiato moltissimo; tantissime cose, un numero incalcolabile, sono cambiate. Questa è la differenza tra una cosa e una persona. I mobili della stanza sono gli stessi, ma l’uomo e la donna no!!! ESPLORA ancora, RICOMINCIA di nuovo. Ecco il significato del relazionarsi. Relazionarsi vuol dire ricominciare in continuazione, sforzarsi sempre di arrivare a conoscersi e acquisire familiarità con l’altro, presentarsi e ripresentarsi sempre e di nuovo: provare a scorgere le sfaccettature della personalità altrui, andare sempre più in profondità nel mondo dei suoi sentimenti,  nei più profondi recessi del suo essere; tentare di sciogliere un mistero che non può essere sciolto. Questa è la gioia dell’amore: l’esplorazione della consapevolezza. E se ti relazioni, senza scadere nella relazione, l’altro diventerà uno specchio. Esplorandolo, esplorerai te stesso senza accorgertene. Scendendo in profondità nell’altro e arrivando a conoscere i suoi sentimenti, i suoi pensieri e i moti più profondi del suo animo, conoscerai anche i moti del tuo animo. Gli amanti diventano uno specchio l’uno dell’altro, e l’amore si trasforma in una meditazione, in una preghiera. La relazione è brutta, il relazionarsi è splendido. Nella relazione entrambe le persone diventano cieche l’una dell’altra. Prova a pensarci: quanto tempo è passato dall’ultima volta che hai guardato tua moglie, o tuo marito negli occhi? Forse anni. Dai già per scontato di conoscerla o conoscerlo. Cosa c’è da guardare ancora? Ti interessano più gli sconosciuti che le persone che conosci; perché di queste credi di conoscere l’intera conformazione dei loro corpi, il modo in cui rispondono, tutto ciò che è successo e che si ripeterà di nuovo. E’ un circolo vizioso. Non è così, in realtà non è così. Nulla mai si ripete: tutto è nuovo ogni giorno. Solo i tuoi occhi, le tue supposizioni e i tuoi preconcetti invecchiano; solo sul tuo specchio si raccoglie la polvere che ti rende incapace di riflettere l’altro. Tutto non è uguale ma lo “diventa” nel momento in cui ci si “crede” così. E le credenze creano delle realtà, realtà inventate; alla radice di tutto ci sono sempre delle credenze che nascondono solo ignoranza; nulla è uguale mai, tutto scorre e si rinnova continuamente, incessantemente, è un processo che rinasce ogni attimo che passa, è la natura che scorre… mentre la nostra mente, bloccata nella stupidità di quello che chiama “essere coerente”, ci mente di continuo; è la mente che ci mente, è la costruzione della mente, basata soprattutto dalle ipocrisie e dai paradossi socialmente condivisi, che si sforza di nuotare contro la natura di tutto ciò che vive; nuotare contro corrente, contro tutto ciò che scorre significa “vuoto evolutivo”, non c’è più un processo, non c’è più alcuna dinamica, non c’è più alcuna crescita; diventiamo “cose morte” che mangiano, che dormono, che respirano, che credono di essere vive… vive in uno stagno di angoscia e isolamento, lì dove tutto rimane sempre uguale…

Per questo dico “Relazionati”. E con questo voglio dire: “Resta sempre in luna di miele”. Continuate sempre a cercare e a indagarvi l’un l’altra, a trovare nuovi modi di stare insieme e di amarvi. E ogni persona è un tale mistero infinito, imprevedibile e insondabile, che non si può mai dire: “Io la conosco” o “Io lo conosco”. Tutt’al più si può affermare: “Ho fatto del mio meglio per conoscerlo, ma il mistero resta tale”. Di fatto, più conosci, più l’altro diventa misterioso. Allora l’amore diventa un’avventura senza fine.

 
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