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Post n°2 pubblicato il 09 Maggio 2010 da Ama_my1

è così...
dannatamente reale ciò che sento...

portavo con me la consapevolezza d’aver raggiunto una certa concretezza, stabilità, razionalità, un certo equilibrio...ma poi, tutte le sensazioni che ho ricevuto e che ricevo da te, ironicamente senza “ricevere”, sono bastate a far vacillare qualsiasi equilibrio...e hai ragione tu, quando mi dicesti che forse accade che una persona normalmente razionale nel quotidiano non riesca ad esserlo affatto in questa situazione... accade ancor ora nei miei pensieri che io ti viva come fossi reale.. o meglio, immagino di viverti...posso vedere i tuoi occhi, il tuo corpo...ti sento senza sentirti, ti sfioro senza sfiorarti...e nello sfiorarti respiro il tuo respiro senza “respirarti”, lo sento, lo percepisco sul mio viso...percepisco da te inspiegabili sensazioni.. e non sarebbe nulla tutto questo, se non fosse che questi pensieri trascinano con essi una coltre di emozioni che, ogni piccolo atomo.. ogni piccola cellula del mio corpo, percepisce come reale... la mia mente converte in sensazioni fisiche ciò che elabora in pochi istanti...trovo il tuo sguardo, vero o presunto, e lo affianco a parole dette e a quelle taciute...ti sento, e mi trovo avvolta nell'atmosfera di quelle sensazioni...ricostruisco, elaboro, gioisco.. e mi ritrovo in uno stato di sensibilità estrema, o forse è solo la capacità della memoria di farmi rivivere stati emozionali... e viene spontaneo chiedersi, che follia è mai questa..??..dove diamine è il confine tra il reale e l’immaginario..??... dimmelo tu dov’è, perché io in questo contesto, l’ho perso di vista... perché allora, potrei credere che esistano veramente sensazioni che si fondono nel tempo e si disperdono in esso...che esistano immagini che nascono dalla dimensione della non conoscenza, ma forse  in fondo sono sempre esistite, hanno sempre avuto vita...hanno sempre bramato d’uscire da dentro di noi, ma che troppo spesso la cenere  dell’esperienze passate e presenti, ha sotterrate...una piccola brace, che cova sotto la cenere, e che  può generare se ravvivata dalla giusta folata, un caldo tepore, come fosse il dono di un meraviglioso desiderio che giunge inaspettato...e rendere momentaneamente vano il mio senno... sono sempre in cerca di una conoscenza che mi completi, laddove non la vedo...ma sono anche il giudice più intransigente di me stessa, sempre pronta alla critica feroce nei miei confronti...sempre severa nel non assolvermi dagli errori...GIUDICE e GIURIA... diversamente non saprei vivere, sempre tesa alla conquista di una realtà, una verità che non sia illusoria.. ma nella luce soffusa di questo mondo, tra romanzi narrati e poco spesso vissuti...immagini letterarie,fiabe e poesie..sento un qualcosa che va oltre, e mi conduce a te...è forse vita anche questa..??.. o noi qui, giochiamo alla vita...??..la sbraniamo desiderosi di cibarci di dissetarci....in questa terra di nessuno, dove tutti possono improvvisarsi saggi filosofi, ottimi ascoltatori e dispensatori di consigli che, loro per primi non seguiranno mai, ci si ritrova a vagare nel vuoto, spesso soli...dietro ogni maschera nascosta, se ne nasconde un'altra più lontana, dove nessuno potrà mai arrivare, per la semplice ragione che l'interesse per l'illusione viene persa dopo pochi istanti...tutto questo fumo, inebria, confonde, infastidisce e lascia che le forze che animano la voglia di ricerca, svaniscano nello stesso istante in cui apriamo gli occhi e ci rendiamo conto che quello che pensavamo di guadare era solo un’immaginazione...e poi magari sorpresi ci diciamo:..ma cos’è stato??...una magia, una fantasia o forse un’illusione...oppure una follia... ma  io con te avrei avuto voglia di non ragionarla, ma di viverla...disposta a rischiare a ridere e riderne.. solo la gioia percepita nella propria immediatezza.. una perfetta sincronia tra mente, corpo, spirito e cuore, che si riempie di quelle emozioni, che pure appaiono agli occhi del sognatore, e torna a vivere l'attimo dando se stesso in cambio..(un mestiere ingrato quello del sognatore)...non dimentico che una delle ultime volte mi dicesti..”a me in realtà non parrebbe ne di avvicinarmi ne di allontanarmi.. potrei sbagliarmi però”..ed in fatti ti sbagliavi, altrimenti in uno stato di staticità, nulla sarebbe "evoluto, nato, cresciuto"...ma in quel solo attimo, hai avuto la capacità di togliermi tutto quello che mi avevi dato.. un’affermazione così dannatamente contraddittoria, che si distoglie talmente tanto da ciò che avevo percepito...come posso essermi sbagliata tanto..??.. tu, sempre alla ricerca di affermazioni forzate da provocatorie negazioni che si perdono, al momento...ma li compresi che il tuo “gioco”, non era più il mio, mancava di un fondamento indispensabile per una reciproca condivisione, un incondizionato rispetto, un’onestà intellettuale ed emotiva indispensabili, o perlomeno, indispensabili verso una persona con cui si è instaurata una sorta di complicità conoscitiva... quanto vorrei che il mio pensiero fosse il tuo, vorrei talmente tanto sapere se ciò che sento abbia anche solo per un attimo trovato spazio nei tuoi pensieri, nelle tue emozioni nelle tue sensazioni.. allora capirei che non sono poi tanto folle, e forse in due, potremmo comprendere e decifrare questo stato d’animo...ma forse son solo un’illusa, perché se cosi fosse, non saresti mai riuscito ad allontanarti...lo so perché per me è dannatamente difficile farlo... vorrei tanto che le mie sensazioni fossero anche le tue, e che ti avvicinassi a me, con l’intento di non perdermi...
e sarebbe un nuovo inizio...
non mi preoccupano gli anni, se non quelli che passano inesorabili senza essere vissuti...
tento di consolarmi, nella consapevolezza che sia tu il più saggio tra noi, anche solo per esperienza di vita vissuta.. per ciò, se credi che questo sia il meglio per noi...mi fido...a me basta..
con rammarico, ma mi basta..
magari  un giorno lo comprenderò meglio anch’io..
un giorno forse..spero..avrò la soluzione..

pensieri sospesi..desideri conservati..
piccoli segni.. piccoli, ma profondi ed intensi...

tua M.


P.S.. lo sai quanto io brami la realtà...o meglio, non so se l’hai compreso, non so se m’hai compresa...ma spesso la realtà è un precaria illusione che si atteggia a verità...mi sono addormentata tra le tue braccia, e non mi sono ancora svegliata...e così ho nostalgia perfino di ciò che non è stato...perchè la mente è la casa della bellezza più timida ed istintiva, anche quando l'oscurità è pura tenerezza che vuole materializzarsi...solo perchè ha bisogno di una forma...e non sa, se ne avrà mai alcuna...ed io vorrei che in te ci fosse il desiderio di dare una forma a questa conoscenza.

 

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Commenti al Post:
professor.serpente
professor.serpente il 09/05/10 alle 18:03 via WEB
Il problema delle "illusioni" è che quando si accende la luce, c'è troppa distanza tra quello che era l'illusione e quello che la luce mostra. Ad esempio qui è abbastanza facile capire quali sono le "lapidi virtuali" sovradimensionate, è un problema spesso di senso cromatico e coerenza dei contenuti. Ma i sogni/illusioni ahimè muiono all'alba (non a caso eheheh). Sui "silenzi" e le "assenze" e "le parole non dette" e gli incontri non fatti, gli economisti direbbero che è un problema di "costi-opportunità", quanto mi "costa" ed eventualmente quali opportunità perdo, spesso più semplicemente, mi spiace dirlo, si ha diciamo "altro" "di meglio" da fare. E nessuno delude nessun altro, siamo solo noi che non abbiamo/vogliamo capire il "nostro ruolo" e pretendiamo da altri ciò che non possono dare, forse non solo a noi. E' tutto qui. C'est la vie. Un sorriso :-)
 
professor.serpente
professor.serpente il 09/05/10 alle 18:16 via WEB
Ps Se lo "scarto" o "differenza" o "saldo" è troppo ampio, è difficile poi "recuperare", la cosa diventa in estrema salita. Al contrario se l'illusione creata è "sottodimensionata" c'è l'effetto "leverage" o moltiplicatore...forse è per questo che è preferibile, almeno per me, essere "sottovalutati", perchè poi è in "discesa" oppure come sanno i Troiani "è troppo tardi". :-)
 
 
Ama_my1
Ama_my1 il 11/05/10 alle 01:17 via WEB
..certo, tutte valutazioni che indubbiamente possono essere fatte, ma io le dividerei tra, valutazioni "coscienziose" e "materialiste", e non basterebbe…, anche perché le emozioni, sensazioni, sentimenti non possono essere subordinati al “calcolo”…altrimenti, non saremo altro che macchine…così si potrebbe ordinare:…Regolare ritmo biologico!…Resettare massa cerebrale!…Ibernare muscolo cardiaco!..Sigillare organi riproduttivi!…Oliare articolazioni!….Spegnere circuiti sensoriali!…OK Scadenza revisione: gennaio 2011!!…molto più semplice ma molto meno stimolante... i meccanismi mentali sono più complicati di qualsiasi macchina perfetta...io certo mi accontenterei di far "luce", di schioccare le dita e dire “che luce sia fatta”….ho letto da qualche parte che se il sole si spegnesse di colpo, la sua luce raggiungerebbe la terra ancora per otto minuti prima di precipitare tutto nel buio e nel freddo dell’addio…ebbene a me quei otto minuti basterebbero, ma che siano otto minuti di "luce" intensa, accecante, poi posso anche dire addio…ma ora mi sento più come metaforicamente disse Lyndon B.Johnson… un autostoppista colto da una grandinata su un’autostrada del Texas, non posso scappare, non posso nascondermi, e non posso farla cessare..(lui indubbiamente, per ben più validi motivi)
 
professor.serpente
professor.serpente il 12/05/10 alle 15:57 via WEB
Rilevo due cose: a)se parti dall'agnosticismo poi è un casino analizzare la realta' dei comportamenti (cerca behaviorismo, vedi cos'è la black box, così capirai perchè ti parlavo anche della macchina di Turing, e ovviamente un'occhiatina a Pavlov la devi dare); b) curioso come a un uomo che si nasconde dietro un dito concedi mille possibilita'/probabilità dell'agnosticismo possibilista e positivista, mentre a quello della favola di 2000 anni fa, ovviamente nessuna possibilità, in linea con l'agnosticismo impossibilista e negativo...mah mah mah ;-)
 
professor.serpente
professor.serpente il 12/05/10 alle 16:10 via WEB
Ps per quanto ne so io esistono modelli econometrici dei comportamenti umani, di cui il più grezzo era l'Homo Economicus, e si possono fare dei graziosi modellini stocastici con capacità previsionali, piu' o meno azzeccate, dei comportamenti umani. Il problema è in questi termini, data la prassi visibile dei comportamenti ( e qui cara devi fare il salto dall'agnosticismo al materialimo dialettico se no i comportamenti tecnicamente "non li vedi nemmeno" ehehe)e inferire significato alla funzione sottesa nella "black box" che non vedi..ma se conosci le "uscite" puoi sapere con una certa ragionevole approssimazione cosa c'è dentro..certo poi c'è la cattiva e mala affinità per cui da due punti passa un bel po' di roba oltre che una retta..ma da tre o piu'..ehehehe E poi puoi sempre sondare la black box con variabili Dummy e vedere cosa succede...il punto però è sempre il solito. Perchè accanirsi contro un cerchio che non si chiude? E' utile sparare a un moscerino con un cannone?...vedi tu..Un sorriso.
 
 
Ama_my1
Ama_my1 il 13/05/10 alle 17:23 via WEB
..secondo la forma più estrema di questa opinione, il solo modo per cui si potrebbe essere sicuri che una “macchina” pensa è quello di essere la macchina stessa e sentire se si stesse pensando... allo stesso modo, la sola via per sapere che un uomo pensa è quello di essere quell'uomo in particolare... probabilmente A crederà "A pensa, mentre B no", mentre per B è l'esatto opposto "B pensa, ma A no"...così, invece di discutere in continuazione su questo punto, è normale attenersi alla educata convenzione che ognuno pensi...poi, fortunati coloro che riescono nel chiudere tutti i “cerchi”.. anche se, questo non implica necessariamente che la “chiusura” sia di nostro gradimento...ma si sa, per ogni arrivo vi è sempre una nuova partenza...e certo questo non è poco....un sorriso a te.
 
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INFO


Un blog di: Ama_my1
Data di creazione: 02/04/2010
 

Un bel di vedremo
"Puccini"

................

Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo
sull'estremo confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto,
romba il suo saluto.

Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no.
Mi metto là sul ciglio del colle e aspetto,
e aspetto gran tempo
e non mi pesa,
la lunga attesa.

E uscito dalla folla cittadina,
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia
e un po' per non morire
al primo incontro;
ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
"Piccina mogliettina,
olezzo di verbena"
i nomi che mi dava al suo venire.

Tutto questo avverrà,
te lo prometto.
Tienti la tua paura,
io con sicura fede l'aspetto.

 

 
 

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