Creato da paolikkja il 02/10/2004
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Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 18 Novembre 2004 da paolikkja

Arrivo alla fermata del 41 alle 22.17, guardo la tabella degli orari, mi dico: “O’, passa a 21, evvai!”, mi godo la temperatura alla quale i Quattro Salti in Padella normalmente si conservano per un mese e aspetto.

Secondo un imperscrutabile disegno divino, alle 22.21 il 41 non passa. E mi dico: “non può essere passato 4 minuti prima. Magari c’è traffico…” Poi mi guardo intorno. Non un’anima. Non una macchina. Solo io e le pozzanghere ghiacciate. Uhm… Passato in anticipo??? Inizio a inveire violentemente contro tutti gli autisti finlandesi (bastardi). Cerco di farmene una ragione… ma l’ultimo barlume di lucidità viene meno quando sulla tabella guardo l’orario del successivo. A 44???? Mi accascio sulla panchina, affranta.

Inizio a fissare le mie mani inguantate… Sembro l’Ispettore Gadget, così bardata. Piumino nero lungo fino a metà polpaccio con cinta in vita, guanti neri, sciarpona nera, cappello GRIGIO (per dare un tocco di colore). Sembro un maniaco in incognito. Mi fisso a guardare il cielo. Terso, un’aria cristallina e purissima. Stelle. Accidenti quante stelle. Puntini brillantissimi su un velluto blu scuro. Il blu più scuro che io abbia mai visto. Nuvole di fumo ad ogni mio respiro… nuvole stupite perché nonostante tutto non fa affatto freddo. Proprio no. Si sta d’incanto. E le mie nuvole di fumo sono quasi contente di scorazzare felici in questa attesa. Mi alzo. Inizio a pattinare con la punta delle scarpe sulle piccole pozze d’acqua ghiacciata vicino alla fermata. Un brivido di inaspettata euforia. Curiosa. Ecco improvvisamente come mi sento. Curiosa di vedere quello che mi sarebbe sempre piaciuto vedere. Una città congelata.

Penso a Roma e a tutte le mie danze della neve. Per scacciare l’umido e questo insopportabile tepore invernale. Io amo l’inverno. Quello vero, però. Non quel buco di 4 giorni tra autunno e primavera in cui un freddo cattivo ti sferza, senza altro fine che quello di farti ammalare. A me piace quel freddo che inizia ad avvolgerti lentamente e deterge l’aria. Mi piace guardare i rami spogli che si stagliano contro un cielo azzurro da toglierti il fiato. Mi piace la brina sui prati la mattina. Mi piace sentirmi viva mentre i miei pensieri si congelano, abbacinati e sorpresi dalla vita che ha rallentato i suoi battiti per resistere, per non cedere.

Inizio a fissare la tabella degli orari. Guardo l’orologio. 22.31. Ancora 13 minuti a far danzare le mie nuvole. Continuando a fissare la tabella, dando le spalle alla strada, la mente si sposta a ricordi recenti… a una situazione analoga in cui convinta di aver visto l’orario giusto sul mio santino del 41 vado a fare un giro in un videonoleggio vicino, per vedere poi passare l’autobus da dietro il vetro del negozio… perché avevo guardato il lato della partenza dal capolinea sbagliato. Sorrido tra me e me, mentre lo sguardo insiste sulla colonna delle 22. 22.12. 22.32. Ventidue e trentadue? Si sposta rapidamente alla colonna delle 21. 21.01. 21.21. 21.44. Ventidue e trentadue. Ventuno e quarantaquattro. Di colpo tiro su il braccio sinistro e tiro fuori l’orologio. “Ventidue e trentadue?? Ma sono ora le vent….” e sento alle mie spalle un rumore familiare. Troppo familiare. Mi giro di scatto allungando il braccio, rischiando di farmelo potare dall’autobus. “EHIIIIIIIIIII”. L’autista inchioda, pattinando anche un pochino… Mi catapulto verso le porte, sventolando il mio abbonamento…

…e fortunatamente mi apre…

Mi ha guardato malissimo. Non lo chiamerò più bastardo. Promesso.

Scendo alla fermata dietro la mia microcasa. Il freddo è aumentato. E tutto intorno, a pochissimi metri da terra, una stranissima coltre evanescente. Nebbia congelata. Ma esiste la nebbia congelata? Mentre mi pongo questa domanda, cercando di ripescare in bauli impolverati della mia mente qualche nozione di fisica e di geografia astronomica, mi scopro sorridente. Mi piace il sottozero. Succedono cose strane. Inaspettate. A me ignote. Bello, sì. E balzellon balzelloni entro nel mio microcondominio. E dietro la porta del mio appartamento, un pacchetto. Lo prendo, riconosco la forma. Sono CD. E senza neanche guardare il mittente, so già chi mi ha voluto fare questo regalo preziosissimo. E’ lei. E’ Lu’. Adoro questa donna. Adoro il Cupido della mia vita, e le sue meravigliose sorprese. Gioia. E’ gioia pura quella che provo mentre le mani mi tremano strappando i lembi della busta. Quella gioia che solo la presa di coscienza che qualcuno ti ha pensato e ha speso del tempo per te, solo per te, facendo qualcosa sapendo che ti avrebbe reso felice. Una gioia profonda, mentre tengo in mano due “compilescio”, come le chiamiamo noi.

E’ una bella abitudine quella che abbiamo instaurato negli anni. Quella di scandire momenti particolari delle nostre esistenze che abbiamo voluto indissolubilmente intrecciare con raccolte di canzoni e musiche che ci prendono, che ci fanno ballare, tremare, ridere, emozionare.

Il primo CD è chiaramente un invito a tirare fuori i lustrini per il mio rientro in Italia. Compilescio ballereccia… per preparare coreografie idiote per i nostri balletti rock. Siamo strepitose, io e Lu’ che balliamo… eheh.

Il secondo è un capolavoro. Assoluto.

La copertina è ritagliata da una carta palesemente natalizia, in onore di BabboNataleLand: tanti pupazzi di neve che camminano ridendo, con sciarpetta a righe gialle e blu alternati a pacchetti regalo verdi con fiocchi gialli. Sul retro, scritti a mano, i titoli:

1) Inno di Mameli; 2) Piccolo Fiore Bugiardo; 3) Simpatia; 4) Sei il mio cucù; 5) Dimmi cosa pensi di me; 6) Sparring partner; 7) Da una lacrima sul viso; 8) Se mi perderai; 9) Sapore di sale; 10) Legata a un granello di sabbia; 11) Senza fine; 12) e 13) Guzzanti-Venditti e il suo Grande Raccordo Anulare; 14) Balliamo sul mondo; 15) Tuca Tuca; 16) Romeo’s swing; 17) Maledetta Primavera; 18) Tutto quello che un uomo; 19) Sere nere; 20) Non me lo so spiegare

 “Ci sarà un motivo se in tutto il mondo siamo noti per l’Italian Style, giusto? Soprattutto, il Finnish Style chi lo ha mai considerato? Le aringhe depresse?? Ah! Ah! Abbasso loro, W NOI!”

 

Adoro questa donna.

 
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Commenti al Post:
queenfrancy
queenfrancy il 18/11/04 alle 00:16 via WEB
EVVIVA LU'...per Lu'...hip hip hurràààà... quando si dice... chi trova un amico trova un...CD...!!
(Rispondi)
joda01
joda01 il 18/11/04 alle 08:28 via WEB
Ciao Paoletta. Sono felice di sentirti così su di giri... Sto facendo la stecca per te... 16 all'alba... e non per tutti!
(Rispondi)
zimzimpao
zimzimpao il 18/11/04 alle 11:03 via WEB
stamattina, ucito di casa, ho visto i campi bianchi, tutto era immobile sotto la forza del freddo, la campagna era più bella del solito, perchè ancora nn ero abituato a questo cambiamento: le cose nuove sorprendono, come i tuoi cd, che pure rimandano ad un passato, la tua amica, come il freddo all'inverno scorso che fra poco, prenderà davvero il suo degno posto.. certo che l'inverno finlandese...seppur regala emozioni, le ho sentite grazie a te! nn sarà mai come il nostro affascinante style...io avuto 1 anno fa ospiti per 1 settimana una coppia di giapponesi...bè ci osservano in tutto....eran attratti, come il ferro alle calamite, per il nostro vivere, insomma il sushi e le aringhe nn valgono poi così tanto se ci pensiamo bene.....
(Rispondi)
 
paolikkja
paolikkja il 18/11/04 alle 17:05 via WEB
....grazie. Ora é tutto bianco anche qui. Non so se stasera ci sará ancora la stessa magia di ieri. Ma ora so a che ora passano gli autobus... peccato.
(Rispondi)
spageti
spageti il 18/11/04 alle 13:29 via WEB
Io ho un amico dalle parti di Helsinky, lui si chiama Hullipeka, o qualcosa del genere, è una persona fantastica, gli ho promesso che avrei fatto una vacanza da quelle parti, ma non ho mai trovato il modo...
(Rispondi)
minsterr999
minsterr999 il 24/03/09 alle 14:18 via WEB
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(Rispondi)
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