Non è la prima volta. Nè, immagino, sarà l'ultima. Ma se ogni uomo dotato di coscienza viva porta dentro di sè una piccola maledizione ciclica, beh, la mia è senz'altro quella, tutte le volte, di svegliarmi in un mondo diverso da come i miei occhi lo percepiscono.
Oggi, quella che io chiamo irrazionalità lucida, si è impadronita di me. Mi piacciono gli ossimori, è vero, ma in realtà ci giro intorno con una certa vigliaccheria, perchè il termine 'rabbia' è odioso, cacofonico, lontano dai miei valori.
Ho visto in pochi giorni, forse in qualche settimana, i veri contorni delle cose. Sveglia sveglia. Ho tentato di restaurare, ponendo attenzione ai minimi particolari, una splendida opera d'arte. Attendo ai colori, alle sagome, ai panneggi vibranti, da vicino, da molto vicino, da troppo vicino, ho cominciato un paziente lavoro di recupero. Dove, teoricamente, la mano dell'artigiano interviene, il dettaglio riaffiora, il colore acquisisce nuova vita. E un restauro attento non può prescindere dall'analisi del particolare, certo, ma dovrebbe sempre tener conto anche della visione d'insieme del lavoro. Credo, invece, che nel mio caso io sono stato troppo (e per troppo tempo) vicino al dettaglio, alla ruvida essenza di una superficie stanca e segnata. E succede, a volte, che quando ti protrai troppo in avanti, nel nobile intento di arrivare ad intervenire nei punti più difficili, puoi cadere all'indietro. A me è successo. Sono rotolato come un carciofo svariati metri più in giù. E quando ho alzato gli occhi, per la prima volta ho visto, nel suo insieme, su cosa stavo lavorando. Ho visto le porzioni sulle quali era vagamente distinguibile il mio intervento. Poi ho visto il resto. Ancora dolorante per la botta, in quel mare di polvere, effetà, i miei occhi si sono aperti...
Il resto, pazienti frequentatori di questo blog visionario, lo lascio immaginare a voi.
Ogni tanto, il server del mio studio si blocca. Dopo l'inevitabile riavvio, al lancio del sistema un messaggio mi chiede, sinteticamente, qual'è stato il motivo dell'interruzione, e del successivo riavvio. Tra le tante ipotesi, alcune prevedono arresti improvvisi, interruzioni nell'alimentazione, accadimenti, diciamo, non di ordinaria amministrazione. Ed è possibile spuntare una voce nella quale si precisa se l'evento era pianificato o meno.
Il mio server, cari amici, è molto più saggio di me. Lui ha già capito che, nella vita, una brusca interruzione, un evento improvviso, può cambiare lo stato delle cose. E, quasi sempre, a tutto è possibile dare una spiegazione.
Tranne, forse, a quel senso di vuoto. A questo senso di vuoto.
Alla prossima, amici (e non).
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il 18/05/2008 alle 17:10
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