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Post n°1436 pubblicato il 28 Maggio 2006 da rigitans
Il BIOFRAC (Biofuels Research Advisory Council) è stato istituito all'inizio del 2005 per incentivare l'utilizzo di biomassa nei carburanti destinati ai trasporti; ne fanno parte tutti gli interessati, dai rappresentati del settore agricolo alle compagnie petrolifere, fino alle case automobilistiche. Oggi i trasporti rappresentano il 30% del consumo totale di energia nell'Unione Europea e il 98% di tali consumi di energia per i trasporti è rappresentato dai combustibili fossili. BIOFARC propone di arrivare, nel 2030, a sostituire il 25% dei combustibili fossili con biocombustibili (colza, etanolo, biodiesel,...). Gli autori stimano che ogni punto percentuale di combustibili fossili sostituito dai biocarburanti consentirebbe la creazione di minimo 45.000 nuovi posti di lavoro. Secondo me, questo sarebbe vero se i campi di colza si aggiungessero a quelli di grano, ma se li sostituiscono il vantaggio occupazionale sparisce: semplicemente chi prima coltivava piante commestibili inizierà a coltivare quelle combustibili. L'uso di combustibili fossili rilascia in atmosfera la CO2 che era stata fissata nelle piante del Carbonifero e a cui ci eravamo abituati a fare a meno da qualche era geologica. I biocarburanti sono a "Impatto zero" perchè, bruciando, rilasciano in atmosfera la CO2 che avevano immagazzinato l'anno prima, non migliaia di anni fa. [segnalato da Umberto Musumeci] » La relazione sui biocombustibili su Biomatnet |
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