Post n°3255 pubblicato il 21 Maggio 2009 da rigitans
Mentana racconta di quando voleva lasciare mediaset e Confalonieri lo ha convinto a restare, difendendolo. Mentana racconta del fatto che mediaset e con essa tutto il gruppo Fininvest negli ultimi anni è diventata un comitato elettorale(indovinate per chi?).
Ma la cosa più degna di nota è che Mentana rimane di stucco del fatto che dopo tanti anni di collaborazione, tanti successi, un tg5 diventato importante(ma ora sta di nuovo sprofondando lentamente e inesorabilmente), sia stato cacciato e dimenticato, dall'oggi al domani. Perchè lui si dimise da direttore editoriale, ma il gruppo Mediaset lo ha licenziato anche dalla conduzione di Matrix.
Questa storia si lega bene con quella di Mike Bongiorno, che da Fabio Fazio ci ha detto che dopo essere stato tra i fondatori di Mediaset scommettendo sul gruppo privato di Berlusconi, è stato dimenticato nonostante il rapporto personale con l'attuale premier.
Desta scandalo a loro, ma non a me. Questo è il modello di uomo che sta lentamente creando Berlusconi, sta trasformando la società. Forma invece che sostanza, compromesso invece che diritti, dell'estetica invece che dell'etica: il Berlusconismo. Che sia chiaro, sfonda a destra ma recluta anche a sinistra, se ancora si può ancora definire tale il Pd.
Vi allego questo video di presentazione di Simonetta Salacone, candidata di Sinistra e Libertà, persona di cui mi hanno parlato bene e mi fido della fonte.
"Desta scandalo a loro, non a me". Condivido. Mentana, poi, m'è sembrato davvero cadere giù dal pero. Era la foglia di fico di Mediaset, di cui liberarsi non appena l'impudicizia si fosse fatta "normalità" nel pubblico di elettori.
Se il nano ha fatto questa manovra non si sbaglia se la si consideri funzionale alla sua strategia di attacco finale al potere in qualità di UNICO feudatario del BELPAESE.
Condividi e segnala 
