come si compera una candidatura? facile, tutto scritto in questo link...ma ecco le cose più importanti: "La compra-vendita delle cariche elettive è l'ultimo stadio di un mercato elettorale che poco ha a che vedere con le sacre parole dell'economista Schumpeter che considerava salutare per la democrazia una sana competizione affinché vincessero i migliori.
Ma non è lo Stato a vendere seggi, sono i partiti politici per fare fronte ai debiti accumulati e riempire le loro casse vuote. Con la nuova proposta di legge che rapidissimamente sta attraversando le aule di Camera e Senato, chi vuole sedere in parlamento dal 9 aprile o su una poltrona comunale dal 15 maggio, potrà pagare, devolvere (?) un tributo di 50.000 euro a uno dei partiti politici, risultando benefattore. Sino a ieri il candidato poteva versare al partito, come supporto alle spese elettorali, ufficialmente sino a 2500 euro. Oggi la cifra è venti volte superiore! Uno dei tanti portaborse governativi, in odore di carriera politica, ha avuto il coraggio di dichiarare che si tratta solo dell'"introduzione del diritto alla privacy nelle donazioni ai partiti". E' cosa grave che nel chiasso assordante di questo inizio troppo anticipato di campagna elettorale i media non abbiano enfatizzato la notizia dell'aumento del finanziamento pubblico ai partiti.
Avrebbe dovuto esplodere come una bomba l'attacco mediatico alla troppa arroganza dei partiti politici, di tutti i partiti, di destra e di sinistra, vecchi, nuovi, neonati, il fatto che giovedì 2 febbraio 06, a tarda sera, nuove norme a favore dei partiti abbiano ottenuto la fiducia al Senato (159 favorevoli su 162 votanti, assente in aula -come mai?- l'opposizione). Si tratta di norme inserite all'ultimo minuto nel maxi-emendamento al decreto sulla proroga di alcune scadenze di legge e prevedono una pioggia di denaro sui partiti ( sotto forma di aumento a dismisura del rimborso percepito dai partiti per ogni voto ricevuto) con la possibilità di ottenere contributi anonimi, come "donazioni", sino a 50.000 euro e soldi dallo Stato anche in caso di interruzione (già prevista?) di legislatura.
Eppure:
"Avevamo firmato un referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti ma la legge è stata aggirata dai partiti con la richiesta dei rimborsi elettorali".
Se le spese aumentano occorre cominciare a tagliare gli sprechi. Meno viaggi intorno al mondo con assistenti e consiglieri al seguito, meno convegni in alberghi sontuosi a cinque stelle, meno pubblicazioni su costosissima carta patinata, forse già farebbero risparmiare qualcosa anche ai signori e alle signore di partito. Comunque una breve riflessione valga per tutte: se i partiti politici possono sopravvivere solo grazie ai nostri soldi, perchè non dobbiamo esigere dai loro leaders maggiore trasparenza e rispetto delle regole soprattutto nella scelta e nella selezione delle candidature nelle cariche elettive e negli incarichi pubblici?"
E' invece accaduto che, un po' per placare gli animi surriscaldati, un po' per salvarsi il posteriore, i nostri politici hanno ben pensato di regalarsi queste leggine ad hoc sulla pelle dei contribuenti. E quel che è peggio offrendo ai soliti furbi-senza-scrupoli, novelli benefattori, la opportunità di comperarsi con "trasparenza" un seggio in parlamento grazie ad elargizioni di 100 milioni di vecchie lire." (fonte: libero affari)
..PAROLE SANTE...
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