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Il Consiglio regionale della Sardegna, su proposta della Giunta presieduta da Renato Soru, ha istituito quattro imposte "turistiche" a carico dei cittadini non residenti.

Le nuove imposte, già battezzate tasse “sul lusso”, graveranno sulle seconde case, sulla compravendita immobiliare, su barche e jet privati. In base ai metri quadri di superficie dovranno versare un tributo annuale i proprietari, o comunque possessori, delle case per le vacanze costruite nella fascia dei tre chilometri dal mare.

Nel mirino della Regione anche anche chi, d'estate, può permettersi l'ormeggio in porto con un'imbarcazione di lunghezza superiore ai 14 metri e chi fa scalo negli aeroporti sardi con jet privati. La tassa si pagherà dal primo giugno al 30 settembre, una volta all'anno al primo arrivo.

Sono previste però alcune esenzioni tra i non residenti: i nati in Sardegna e i rispettivi coniugi, i figli degli emigrati, chi lascia la barca tutto l'anno nell'isola, le navi da crociera e le imbarcazioni impegnate in regate o manifestazioni sportive. I natanti a vela con motore ausiliario avranno uno sconto del 50%.

La maggioranza di centrosinistra con il nuovo sistema di imposizione fiscale punta a sostenere finanziariamente un nuovo modello di sviluppo della Sardegna, fondato sulla riqualificazione ambientale e sul blocco dell'edilizia sfrenata lungo i litorali.

L'assessore regionale al Bilancio, Francesco Pigliaru, ha spiegato che le entrate serviranno a incentivare progetti di sviluppo locale, suddividendoli tra comuni costieri e le più arretrate zone interne. A questo scopo è stato creato un Fondo per la coesione territoriale.