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questo post nasce come commento di getto a questo post di kuda . ve lo riporto, senza intermediazione:
"viviamo nel periodo dell economia squallida. quella delle privatizzazioni, quella monetaria e minimalista, quella deregolata, quella che però limita la concorrenza attraverso acquisizioni, fusioni, cartelli, monopoli e oligopoli legali e di fatto. quella economia squallida che non vuole che ci sia un ruolo pubblico in economia, salvo poi quando grandi aziende falliscono o vanno in crisi ripercuotendosi sulle conomia mondiale e su centinaia di migliaia di clienti che poi diventano milioni di cittadini. allora l'intervento pubblico va bene, il comunismo a perdita, quello per cui lo stato deve investire denaro pubblico. ma è denaro speso a causa dei fallimenti degli imprenditori che speculano senza ritegno e senza etica, e soprattutto eludendo qualsasi legge venga fatta per limitare i fallimenti(i disastri)del mercato. mani libere insomma, poi falliscono, tanto ci pensa lo stato a salvare tutto, fino a che non rivenderanno(svenderanno piuttosto) a qualche nuovo potente capitalista da strapazzo. sono i nuovi frankenstein, i nuovi mostri dell economia, come alitalia. dico io, se dobbiamo pagare tutti i debito, perchè non tenerci anche ciò che c'è di buono?se dobbiamo pagare i danni dei capitalisti e i loro debiti, perchè non ripensare il ruolo pubblico nell'economia?perchè non ripensare ad una liberalizzazione oculata, volta alla concorrenza ma a una seria regolamentazione, per tutelare i consumatori ma in chiave di cittadini, a cominciare dai piu poveri. o l imprenditore se la cava da solo nel bene e nel male, oppure non ha senso questo modo di intendere l economia, perchè è unc ane che si mangia la coda, ma alla fine la ingoia e praticamente si mangia se stesso: un buco nero insomma. capire quindi il giusto limite della libertà di impresa, stabilre, pianificare(come diceva ernesto rossi) la libertà economica, regolamentare con decisione i ruoli economici, stabilire i ruoli pubblici nell economia a vantaggio dei cittadini e non di quattro straccioni capitalisti, ridare dignità al cittadino e alla persona, scongiurando una nuova lotta di classe, o magari un nuovo terrorismo politico, o chessò, la terza guerra mondiale.
saluti"
p.s.: leggere quest articolo di federico rampini: capitalismo di stato .
"viviamo nel periodo dell economia squallida. quella delle privatizzazioni, quella monetaria e minimalista, quella deregolata, quella che però limita la concorrenza attraverso acquisizioni, fusioni, cartelli, monopoli e oligopoli legali e di fatto. quella economia squallida che non vuole che ci sia un ruolo pubblico in economia, salvo poi quando grandi aziende falliscono o vanno in crisi ripercuotendosi sulle conomia mondiale e su centinaia di migliaia di clienti che poi diventano milioni di cittadini. allora l'intervento pubblico va bene, il comunismo a perdita, quello per cui lo stato deve investire denaro pubblico. ma è denaro speso a causa dei fallimenti degli imprenditori che speculano senza ritegno e senza etica, e soprattutto eludendo qualsasi legge venga fatta per limitare i fallimenti(i disastri)del mercato. mani libere insomma, poi falliscono, tanto ci pensa lo stato a salvare tutto, fino a che non rivenderanno(svenderanno piuttosto) a qualche nuovo potente capitalista da strapazzo. sono i nuovi frankenstein, i nuovi mostri dell economia, come alitalia. dico io, se dobbiamo pagare tutti i debito, perchè non tenerci anche ciò che c'è di buono?se dobbiamo pagare i danni dei capitalisti e i loro debiti, perchè non ripensare il ruolo pubblico nell'economia?perchè non ripensare ad una liberalizzazione oculata, volta alla concorrenza ma a una seria regolamentazione, per tutelare i consumatori ma in chiave di cittadini, a cominciare dai piu poveri. o l imprenditore se la cava da solo nel bene e nel male, oppure non ha senso questo modo di intendere l economia, perchè è unc ane che si mangia la coda, ma alla fine la ingoia e praticamente si mangia se stesso: un buco nero insomma. capire quindi il giusto limite della libertà di impresa, stabilre, pianificare(come diceva ernesto rossi) la libertà economica, regolamentare con decisione i ruoli economici, stabilire i ruoli pubblici nell economia a vantaggio dei cittadini e non di quattro straccioni capitalisti, ridare dignità al cittadino e alla persona, scongiurando una nuova lotta di classe, o magari un nuovo terrorismo politico, o chessò, la terza guerra mondiale.
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p.s.: leggere quest articolo di federico rampini: capitalismo di stato .
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Ciao, bentrovato :-)
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