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Post n°3084 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da rigitans
Ieri sera su Rai tre (assieme a La 7 sono i due canali che guardo maggiormente) è andato in onda il superbo documentario"doppio gioco" , che ci informa del perchè Totò Cuffaro sia colpevole. Ma non solo. Infatti ci ragala uno spaccato di Sicilia inquietante. Ci parla della nuova Tangetopoli regionale, cioè la sanità, dove gli sperperi di denaro sono all'ordine del giorno. Ci sono personaggi di stampo "mafioso-borghese" come l'imprenditore Michele Aiello , primo contribuente della Sicilia, magnate della sanità privata. Ci parla di infiltrati nelle froze dell'ordine che donano informazioni aggiornate sulle indagini e tutto ciò che può far utile a queste moderne organizzazioni crminali.
Ma soprattutto mi lascia basito per il fatto che è stato un caso fortuito a far emergere la realtà, nonostante intercettazioni e pedinamenti a tutto spiano. Cosa è successo?
una cosa stupidissima, ma fondamentale per i carabinieri.
L'ex maresciallo dei carabinieri Giuseppe Ciuro viene chiamato dalla moglie mentre è a fare la spesa al mercato. Ad un certo punto le chiede:"ma da quale telefono stai chiamando?" e lei:"da quello...." e Ciuro:"Ma porca miseria Franca!non devi chiamare da quello!!!"
Siccome che questo personaggio(assieme a dei complici) sanno benissimo come funzionano le operazioni, avevano un cellulare di emergenza che non era intercettabile dai carabinieri. Come mai?Le tessere telefoniche erano intestate a dipendenti delle aziende di Michele Aiello, A LORO INSAPUTA. Per i carabinieri questi sono sconosciutie estranei alle indagini, mentre prendevano informazioni dei diretti interessati. Cosìv potevano comunicare indisturbati senza il tmore di essere intercettati.
Quella leggerezza della moglie di Ciuro lo ha praticamente incriminato, perchè sono risaliti al numero con l'intercettazione del cellulare "ufficiale" di Ciuro e hanno trovato anche gli altri numeri.
Insomma,se non interviene la prescrizione la condanna ad Aiello, Cuffaro e tutto il cucuzzaro(che fa pure rima) non glila toglie nessuno. Ma non c'è da festeggiare ahimè, perchè innanzitutto questo ci indica che è assai difficile avere prove per incriminare certa gente, che ormai si è fatta furba assai, e che un caso abbia otuto svelare tutto il sistema. In secondo luogo, il signor Cuffaro è stato condannato (in primo grado) per favoreggiamento semplice invece che alla mafia. Eppure Cuffaro ha favoreggiato Aiello, che è stato condannato per associazione mafiosa. Quindi non si capisce perchè la magistratura abbia voluto declassare la condanna dell'ex presidente della Sicilia, rendendo incoerenti le condanne. Questo mi fa un po' pensare, chessò all'indipendenza della magistratura rispetto alla politica, o alle mafie stesse.
Il punto è: che senso ha parlare di mafia? ormai è un fatto di cultura criminogena, non semplicemente mafiosa, perchè gli atteggiamenti tra i mafiosi che si sono borghesizzati, gli imprenditori malavitosi e la massoneria deviata sono assai difficili da differenziare(si tratta di sfumature). Quindi la mafia è solo un tratto della cultura "illegalista" e malavitosa che serpeggia squallidamente nella nostra povera Italia.
Altro particolare da non sottovalutare. Aiello era leader del settore privato della sanità, e faceva gonfiare le spese pubbliche per le convenzioni con le sue strutture. La sanità fa gola a tutti i malavitosi.
Silvio Berlusconi si è sbrigato a proporre la privatizzazione, almeno parziale, della sanità pubblica , lasciando maggior spazio a quella privata. Come diceva Crozza "e io non capisco quale sia il nesso"...
Ma soprattutto mi lascia basito per il fatto che è stato un caso fortuito a far emergere la realtà, nonostante intercettazioni e pedinamenti a tutto spiano. Cosa è successo?
una cosa stupidissima, ma fondamentale per i carabinieri.
L'ex maresciallo dei carabinieri Giuseppe Ciuro viene chiamato dalla moglie mentre è a fare la spesa al mercato. Ad un certo punto le chiede:"ma da quale telefono stai chiamando?" e lei:"da quello...." e Ciuro:"Ma porca miseria Franca!non devi chiamare da quello!!!"
Siccome che questo personaggio(assieme a dei complici) sanno benissimo come funzionano le operazioni, avevano un cellulare di emergenza che non era intercettabile dai carabinieri. Come mai?Le tessere telefoniche erano intestate a dipendenti delle aziende di Michele Aiello, A LORO INSAPUTA. Per i carabinieri questi sono sconosciutie estranei alle indagini, mentre prendevano informazioni dei diretti interessati. Cosìv potevano comunicare indisturbati senza il tmore di essere intercettati.
Quella leggerezza della moglie di Ciuro lo ha praticamente incriminato, perchè sono risaliti al numero con l'intercettazione del cellulare "ufficiale" di Ciuro e hanno trovato anche gli altri numeri.
Insomma,se non interviene la prescrizione la condanna ad Aiello, Cuffaro e tutto il cucuzzaro(che fa pure rima) non glila toglie nessuno. Ma non c'è da festeggiare ahimè, perchè innanzitutto questo ci indica che è assai difficile avere prove per incriminare certa gente, che ormai si è fatta furba assai, e che un caso abbia otuto svelare tutto il sistema. In secondo luogo, il signor Cuffaro è stato condannato (in primo grado) per favoreggiamento semplice invece che alla mafia. Eppure Cuffaro ha favoreggiato Aiello, che è stato condannato per associazione mafiosa. Quindi non si capisce perchè la magistratura abbia voluto declassare la condanna dell'ex presidente della Sicilia, rendendo incoerenti le condanne. Questo mi fa un po' pensare, chessò all'indipendenza della magistratura rispetto alla politica, o alle mafie stesse.
Il punto è: che senso ha parlare di mafia? ormai è un fatto di cultura criminogena, non semplicemente mafiosa, perchè gli atteggiamenti tra i mafiosi che si sono borghesizzati, gli imprenditori malavitosi e la massoneria deviata sono assai difficili da differenziare(si tratta di sfumature). Quindi la mafia è solo un tratto della cultura "illegalista" e malavitosa che serpeggia squallidamente nella nostra povera Italia.
Altro particolare da non sottovalutare. Aiello era leader del settore privato della sanità, e faceva gonfiare le spese pubbliche per le convenzioni con le sue strutture. La sanità fa gola a tutti i malavitosi.
Silvio Berlusconi si è sbrigato a proporre la privatizzazione, almeno parziale, della sanità pubblica , lasciando maggior spazio a quella privata. Come diceva Crozza "e io non capisco quale sia il nesso"...
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