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Post N° 1207

Post n°1207 pubblicato il 10 Maggio 2006 da rigitans

da www.verdi.it :

Un po’ di cibo, magari un cellulare o una bottiglietta di profumo
. È quanto basta per “comprare” e riuscire ad abusare delle bambine rinchiuse nei campi profughi in Liberia. E tra quelli che approfittano della loro disperazione ci sono anche quelli che dovrebbero proteggerle: i caschi blu, i volontari delle organizzazioni umanitarie o i loro insegnanti.

A denunciarlo è Save the Children un’organizzazione non governativa che si dedica alla protezione dell’infanzia. Secondo un dossier, numerose minorenni si sottopongono ad abusi sessuali nei campi profughi in cambio di cibo o di denaro.

Lo studio è stato condotto intervistando 315 persone, metà residenti ancora nei campi profughi, gli altri ascoltati dopo il rientro a casa. Dall'indagine è emerso che ragazzine e bambine sono sfruttate sessualmente dal personale che dovrebbe aiutarle ad affrontare situazione già di per sé drammatiche.

Così è scritto nel rapporto: “Le autorità del campo, operatori umanitari, uomini d'affari, caschi blu, funzionari governativi e anche insegnanti sono citati frequentemente”. Gli intervistati hanno spiegato che le bambine, spinte dalla povertà cronica, hanno avuto relazioni sessuali con uomini in cambio di cibo, denaro, vestiti, cellulari, orologi o profumi. “Di solito si tratta di operatori locali che possono far parte di organizzazioni internazionali, gente che abusa del proprio potere” precisa Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children.

“Questo non può continuare. Deve essere fermato”, ha commentato la responsabile dell'ufficio di Londra dell'organizzazione, Jasmine Whitbread. “Gli uomini che usano le proprie posizioni di potere per sfruttare bambini vulnerabili devono essere denunciati e licenziati. Bisogna fare di più per aiutare i bambini e le loro famiglie”. Whitbread ha poi lanciato un appello al nuovo governo liberiano, guidato dalla presidente Ellen Johnson-Sirleaf, che ha fatto della lotta allo sfruttamento e alla prostituzione una delle sue bandiere. “La nostra esperienza”, ha concluso, “dimostra che senza pressioni dall'alto nulla cambierà”.

 
Rispondi al commento:
rigitans
rigitans il 10/05/06 alle 16:02 via WEB
non so max, ma qui ora è ufficiale. e si spera che la smettano...
 
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