Creato da rigitans il 03/12/2005

Rigitans

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La fine di Silvio e il futuro di Rigitans

Post n°3854 pubblicato il 09 Novembre 2011 da rigitans
 

Il poco tempo a disposizione ha fatto crollare gli interventi su questo blog. Ma non posso non scrivere qualcosa su quel che  sta accadendo. Questo blog nasce a pochi mesi dalle elezioni del 2006. Non aveva ben chiaro il suo futuro, ma in poche settimane decisi che se di qualcosa dovevo parlare, beh, doveva essere di politica. Eravamo a pochi mesi dalla fine del governo Berlusconi, e all'epoca sembrava fosse il tramonto del berlusconismo. 

Sono passati quasi 6 anni dall'apertura di Rigitans' blog, di acqua ne è passata sotto i ponti (che detto ora sa di cinico, ma tant'è) e Berlusconi è ancora lì, sullo scranno più alto. Ma non è più come prima. Silvio non fa più presa. La crisi economica ha inclinato il suo rapporto populista con il suo elettorato, educato a pane e mediaset e illuso che "O Silvio o muerte".

L'uscita dal centrodestra di Casini prima e Fini poi è stato uno smacco. Berlusconi ha detto che finalmente poteva fare le riforme che gli italiani attendono dal 94. In realtà la situazione è precipitata. Dopo la fine della relazione con Veronica Lario non è stato più nulla come prima.

Silvio è esagerato nella sua banalità, lascia di stucco perché non sa più fare finta di essere una persona seria che voleva guidare il miracolo italiano del "L'Italia è il Paese che io amo". Silvio ha perso le elezioni locali, e perdendo Milano si sapeva che nulla sarebbe stato come prima (ad opera di un ex parlamentare di Rifondazione comunista poi). Ha perso il referendum, che aveva cercato di bloccare in qualsiasi modo. Il suo alleato leghista non sa più che pesci prendere. Il terzo polo determinante e quindi politicamente ricattatore.

Silvio è vecchio e stanco, come l'Italia del 2011. Ma mentre lui puà abdicare e farsi da parte (cosa che attenzione, non è ancora scontata, perché il coniglio nel cilindro è sempre pret a porter...l'Italia continuerà a essere stanca. Vedremo cosa ci sarà poi, chi vivrà vedrà.

Io stavo già meditando di porre fine a questo blog, che ormai stava perdendo la spinta propulsiva di prima, anche perché Libero non ha più investito sul miglioramento della piattaforma, almeno non quanto io immaginassi.

E' probabile che quando ci sarà una vera nuova fase politica deciderò di salutare tutti. Ma non sparirò dalla circolazione. Ho un altro blog, L'Eco  della Terra, su cui parlo di ambiente. E probabilmente ogni tanto da quel blog parlerò anche di politica, anche in ricordo di questa esperienza su questo blog, un'esperienza formativa.

 

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE SONO PASSATI, HANNO LETTO E SOPRATTUTTO COMMENTATO. SPERO CI SIA MODO DI...RILEGGERCI ;) 

 
 
 

Indignados, violentos e polizia non pervenuta

Post n°3853 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da rigitans
 

Non sto qui a spiegarvi cosa è accaduto a roma ieri. Voglio fare un discorso che va oltre. Mi pongo la domanda: come mai su quasi mille città in cui si è manifestato, il caos è avvenuto solo a Roma, capitale dell'ITALIA?

Come mai le forze dlel'ordine erano più intente a difendere i ministeri e i palazzi del potere e quasi assenti sul percorso del corteo, almeno finché non sono successe le violenze?

Datevi una risposta. Io aggiungo uno spunto di riflessione. Una manifestazione collegata a livello mondiale, in cui avrebbero partecipato 200mila persone da tutta Italia, poteva essere un problema per i reazionari che gestiscono il potere.

Il problema qui non sono poliziotti e carabinieri che stavano per strada, quelli fanno ciò che gli viene detto di fare e di non fare (certo, potremo chiedergli di organizzarsi internamente e pretendere modalità differenti di gestione e azione). Il problema è chi decide, sono i dirigenti, gli alti ufficiali. Il perché hanno preso certe decisioni e non ne hanno prese altre.

I cosiddetti black bloc hanno potuto fare il bello e il cattivo tempo. Hanno rovinato la giornata a me e a 200mila manifestanti, a una città intera e a milioni di cittadini italiani. Ma le istituzioni sono riuscite solo a non far scappare il morto. Per il resto c'è solo di che lamentarsi.

 
 
 

Liberalizziamo l'istruzione: università online per tutti

Post n°3852 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da rigitans
 

A Stanford provano a fare l'università online. In realtà anche in Italia ci sono tentativi di fare lezioni online, di strutture universitarie classiche però.

L'università ha il problema dei numeri. Tanti studenti hanno bisogno di molte stanze a disposizione e molto personale. Per questo si sta diffondendo il numero chiuso, perché non si riesce a dare spazio a tutti.

Ma se il professore parlasse davanti a una telecamera, che manda in diretta la lezione e al contempo la registra? sarebbe una rivoluzione. Addio numero chiuso. Addio obbligo di frequenza in aula, basterà connettersi e seguirai la lezione. Un giorno non puoi uscire di casa perché stai male? Pazienza, basta il pc e la connessione al web. Un giorno si rompe il treno o il bus e non faresti mai in tempo? Torni a casa e ti guardi il prf nella web tv.

Questo dovrebbe essere il futuro. Ma questa classe politica ha lontanamente idea che ci possono essere queste possibilità per lo studio, per dare maggiore libertà agli studenti e meno problemi alle università?

Per non parlare dell'arretratezza degliistituti superiore, che a mio avviso dovrebbero cominciare ad assomigliare a dei college, o alle università. Serve liberalizzare l'istruzione, non centralizzarla, imbrigliarla, impoverirla e poi violentarla, sputandoci sopra perché non sa fare il suo dovere.

 
 
 

Noi italiani siamo illegali per definizione. Ma è ora di smetterla

Post n°3851 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da rigitans
 

"Rimane il punto che solo in Italia la partita della precarietà è stata interpretata in questo modo così selvaggio e illegale. Perché questo è il punto, siamo un Paese illegale, molto più degli altri visto che il 30 per cento del Pil da noi è prodotto in nero"

Riccardo Iacona,
presentatore di Presa Diretta (Rai 3)

 
 
 

Ecco perché la Lega non stacca la spina del governo Berlusconi?

Post n°3850 pubblicato il 03 Ottobre 2011 da rigitans
 

La Lega sta nella cacca. Lo ha detto domenica Gigi Moncalvo il perché. Non è la prima volta che escono storie del genere che riguardano il rapporto tra Berlusconi e Bossi.

La Lega sta rischiando grosso, e gente come Maroni e Tosi, ormai diventati grandi statisti a confronto dei loro colleghi (è proprio il caso di dire di bassa Lega), lo hanno ben capito. Non è un caso tutti questi strappi con la reazione di Bossi, che tanto duro più non ce l'ha.

Guardate il video, e fatevene una ragione se siete elettori leghisti.

 

 
 
 

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