LIBERA VOCE

 Antonio Longo, imprenditore molto conosciuto nel soveratese nonchè in Calabria è stato ammazzato dalla ndrangheta il 26 marzo del 2008. Longo era residente nella cittadina jonica. Il cadavere dell’imprenditore nativo di Sant’Ilario sullo Jonio colpito a colpi di arma da fuoco è stato trovato nell’auto, usata dalla vittima, ferma sulla statale 280 Catanzaro-Lamezia. Longo di anni 50, era amministratore delegato della società Tecnovese, azienda all’avanguardia nel settore della costruzione di infrastrutture. E' statp ucciso perchè si è rifiutato di sottomettersi al potere dei ricatti delle cosche calabresi, non pagando il pizzo e non utilizzando materiali forniti dagli stessi clan.

...E NOI LO RICORDIAMO

In allegato un articolo di Filippo Conticiello sull'iniziativa di Vodisca "OGGI MORIVA"

"E noi lo ricordiamo…". Possono bastare anche poche parole, una mail, per non dimenticare le vittime delle mafie. Anzi, di mail ne servono tante, una per ogni uomo o donna caduto in questa battaglia. Da un po' le inviano dei ragazzi, sono diventati custodi della loro memoria. Vivono a Scampia, periferia di Napoli in cui comanda la camorra, e usano ogni giorno la posta elettronica attraverso un'unica, efficacissima formula: " Oggi, 5 marzo, moriva... Sergio Compagnini, imprenditore ammazzato da Cosa Nostra il 5 marzo 1991...E NOI LO RICORDIAMO". Dopo 24 ore: "Oggi, 6 marzo, moriva... Domenico Buscetta, nipote di Tommaso, ammazzato dal sicario corleonese Leoluca Bagarella mentre lavorava in un negozio di vetri...E NOI LO RICORDIAMO". E poi: "Oggi, 9 marzo, moriva... Michele Reina, primo politico ucciso da Cosa Nostra...E NOI LO RICORDIAMO". E ancora: "Oggi, 13 marzo, moriva...Sergio Cosmai, direttore di alcune case circondariali vittima di un agguato do 'Ndrangheta…E NOI LO RICORDIAMO". Una sveglia giornaliera, puntuale e dolorosa.

Si chiamano Vo.di.Sca, che sta per voci di Scampia. Più che una voce, è l'urlo di alcuni giovani: a Scampia ci sono nati e vogliono rimanerci da persone oneste. Un'associazione nomade, senza sede e totalmente autogestita. "Non chiediamo soldi, ci finanziamo da soli." - racconta Rosario Esposito La Rossa, giovane scrittore di 20 anni (ha vinto l'edizione 2008 del Premio Siani con il suo romanzo "Al di là della neve") e fondatore del gruppo - ¬"Facciamo antimafia sociale: le nostre azioni riguardano principalmente i bambini, vogliamo toglierli dalla strada. Organizziamo tornei di calcio, mostre, seminari e anche premi di racconti". Rosario la violenza della camorra la conosce bene, l'ha vissuta sulla pelle qualche anno fa: ha visto morire suo cugino Antonio Landieri, disabile di 25 anni, ammazzato per errore da un commando di fuoco a Scampia il 6 novembre del 2004. Vo.di.Sca nasce dopo la sua morte, per ricordarlo insieme alle altre vittime.

Non solo cyberattivismo, quindi. Non solo mail e diffusione di idee nella rete attraverso il sito www.liberavoce.135.it. I ragazzi agiscono sul territorio di Scampia: recentemente è partito un singolare progetto, è nata una fabbrica dei "Pizzini della Legalità" dell'editore Salvatore Coppola di Trapani. Piccole storie monografiche di lotta alle mafie, a forma di "pizzino" appunto. Attualmente la nuova fabbrica ha già pubblicato 5 "Pizzini della Legalità" campani, uno dedicato proprio ad Antonio Landieri, e poi a Giancarlo Siani, Don Peppe Diana, Felice Pignataro e Raffaele Pastore. Così la nascita di un polo culturale all'interno di un quartiere strozzato dalla camorra è diventata realtà: la creazione di una casa editrice vera e propria dovrebbe essere il prossimo passo. Senza dimenticare le mail: quelle continueranno ad arrivare. E a ricordare ogni giorno.