"NARRARE è RESISTERE"
GIURIA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO ANTONIO LANDIERI Presidente di Giuria: professoressa DANIELA LUCARELLI STEFANIA LANDIERI - sorella di Antonio Landieri, vittima di camorra MARIA DE MARCO – assessore alla culture e alle pari opportunità dell’VIII municipalità di Napoli FLAVIA TRAPANI – Membro del presidio Arzillo del comune di Volevera (TO) MANUELA TRAPANI – Responsabile di Cascina Arzilla, bene confiscato alla mafia in Piemonte DON ANDREA MANCINI – Responsabile della parrocchia di San Francesco (Novara) DOMENICO ROSSI – Referente provinciale di Libera Novara ANDREA ZUMMO – Membro dell’associazione ACMOS DOMENICO CIPOLAT – Referete provinciale di Libera Biella SALVATORE COPPOLA – Editore siciliano dell’omonima casa edtrice MARIO GELARDI – regista teatrale VINCENZO CASCINI – Membro dell’associazione ACMOS FABIO GIULIANO – referente di Libera Napoli CHIARA MARASCO – responsabile dell’inserto del Corriere del Mezzogiorno, Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità ANDREJ LONGO - scrittore ALDO RAPE’ – attore e regista teatrale ALDO BIFULCO – responsabile del circolo legambiente “La gru” di Scampia PATRIZIA PALUMBO – Responsabile del progetto Dream Team e referente del Centro Hurtado PAOLO DOMENICONI - Illustratore MARINA DAMMACCO – referente del progetto Punta Corsara DANIELA IENNACO - Membro dell’associazione Chi rom…e chi no COSIMO ALTERIO – Membro del progetto Mammut Napoli ALICE ELIA – Membro del presidio “il Karma di Ulysses” Carmagnola Torino ANGELA ELIA – professoressa responsabile del progetto scambio-soggiorno Scampia- Carmagnola |
Vent'anni fa la strage di Pizzolungo Intervista a Margherita Asta di Marco Nebiolo «In questi giorni mi domando cosa mi stia succedendo. Credevo di essere più forte. Invece mi accorgo che più ne parlo più sento il dolore crescere. Da fuori non si vede, ma dentro so solo io quello che sento». La voce di Margherita Asta si incrina per l’emozione appena ripensa a quella mattina di vent’anni fa in cui, all’età di soli dieci anni, in un istante perse la madre Barbara e i fratelli minori, i gemellini Salvatore e Giuseppe, di sei anni. Tutti travolti e uccisi dalla violenza di Cosa Nostra, in quella che viene ricordata come “la strage di Pizzolungo”. Era il 2 aprile 1985. |
Post n°177 pubblicato il 09 Aprile 2009 da libera_voce
L'associazione VO.DI.SCA. presenta, Se la paura fa 90 la dignità fa 180 Mostra anticamorra inaugurazione spazio-esposizione Auditorium di Scampia, in viale della Resistenza comp.12 (Scampia-Napoli) Data inaugurazione dello spazio 5 maggio 2009 ore 11.00 (Conferenza stampa) Mostra 5 - 12 maggio BANDO Vodisca è un'associazione nata dalla morte di Antonio Landieri, 25enne disabile, ucciso a Scampia dalla camorra in un aggutato. Vittima innocente di una sanguinosa faida. Da allora Vodisca promuove sul territorio azione legate strettamente ai temi della legalità e del contrasto alle mafie. Azioni culturali e pedagogiche, dal teatro alle presentazioni di libri. Nel grigiore del quartiere, dove regnano droga e cemento, portare illustratori da tutta l'Italia con i loro contorni e colori, ci è sembrato un atto eretico. Un'iniziativa culturale, artistica, viva, gratuita, aperta a tutti. Una mostra lontana dalle camionette dell'esercito per strada. Non è un museo quello che tentiamo di fare, ma l'avvicinimaneto di bambini comuni a temi della legalità attraverso l'arte. Oltre a questa possibilità c'è la voglia di rendere questo quartiere deriso dalla camorra e martoriato dai giornali, un polo culturale. C'è la voglia di rendere l'Auditorium di Scampia, già fortemente vivo per gli impegni teatrali e non, uno spazio aperto a tutti gli artisti della città e della nazione. Fotografi, scultori, pittori, fumettisti e altro. Uno spazio aperto in modo permanente. LA MOSTRA SI DIVIDERA' IN TRE SEZIONI La partecipazione alla mostra è gratuita. Le opere inviate saranno selezionate dall'associazione Vo.di.Sca, le opere in ogni caso non saranno restituite. Le opere propost dai partecipanti non verrà ceduta a terzi, non perderanno la paternità dell'autore, non saranno utilizzate per nessun motivo a scopo di lucro. Gli autori possono mandare più opere alla mostra, anche in diverse categorie. Si prevede che la mostra possa spostarsi in altri punti della città, mantenendo le sue originarie caratteristiche. E' possibile che opere ritenute di particolare bellezza o intenso significato per la terra di Scampia, possano entrare a far parte dell'arredo del teatro-Auditorium. Gli autori possono in ogni caso, specificando le proprie motivazione, ritirare l'opera dalla mostra. Dimensioni, tecniche e materiali possono essere scelti dagli autori senza nessua restrizione. Le tre sezioni avranno come tema la lotta alla camorra, con particolare riferimento alle vittime di mafia e allo sfruttamento dei bambini per traffici illegali. 1 sezione VIGNETTE 2 sezione FUMETTO 3 sezione TAVOLE E/O QUADRI Le opere dovranno prevenire improrogabilmente entro il 20 aprile, con raccomandata A/R o posta celere alla c.a. di Rosario Esposito La Rossa al seguente indirizzo via Andrea Pazienza 25, 80144 Napoli. Farà fede il timbro postale. Gli autori dovranno indicare sul retro dell'opera nome e cognome e inviare su foglio a parte, titolo dell'opera, tecnica utilizzata, nome, cognome, indirizzo, recapito email e telefonico e breve curriculum. Per la SEZIONE n°1 si chiede all'autore da una a tre vignette singole o una striscia orizzontale composta da più vignette (minimo due massimo quattro) in bianco e nero o a colori, formato massimo A3; Per la SEZIONE n°2 si chiede l'invio di un fumetto narrato con un numero di tavole dal minimo di uno al massimo di tre, in bianco e nero o a colori, formato A3 in verticale su cartoncino. I fumetti dovranno riguardare specificamente storie legate alle vittime di camorra quali Antonio Landieri, Don Pugliesi, Giancarlo Siani, Attilio Romanò, Annalisa Durante, Gelsomina Verde; o altre storie tristemente note a scelta dell'artista. Per la SEZIONE n°3 le illustrazioni potranno essere realizzate da un minimo di una ad un massimodi tre opere, con qualunque tecnica, formato a piacere, su tela o cartoncino. Si chiede di allegare ad ogni opera una breve spiegazione di semplice lettura per bambini, che sarà affissa al fianco di ognuna. EVENTUALI PUBBLICAZIONI SEZ 1: Preve la realizzazione di una mostra virtuale su apposito sito realizzato per l'occasione. Un modo per utilizzare la rete e la satira in contrasto alle mafie. Si valuterà se realizzare un albo che contenga tutte le opere della mostra. SEZ 2: Gli autori potranno allegare al fumetto breve una storia più lunga che poi si valuterà se sceneggiare e trasformare in albo a fumetti. SEZ 3: Gli autori possono inivare in allegato all'opera un racconto, o una fiaba, o una favola, che poi si valuterà se trasformare in un libro per bambini da illustrare. *** Gli autori che al termine della mostra desiderino realizzare nello spazio dell'auditorium un'esposizione personale delle proprie opere potranno farlo gratuitamente purchè non a scopo di lucro. Per una durata massima di tre settimane. Gli autori che hanno all'attivo già pubblicazioni potranno richiedere gratuitamente all'associazione presentazioni del proprio libro nell'Auditorium o in altri spazio-incontri della città. La richiesta non preclude la sicura realizzazione dell'evento, siccome realizzato in collaborazione con terzi. per maggiori informazioni email: vodisca@gmail.com cell: 3384384615 (Lena) VI PREGHIAMO DI FAR CIRCOLARE QUESTO BANDO TRA I VOSTRI CONTATTI |
L'ASSOCIAZIONE VODISCA A CAUSA DI IMPEGNI LEGATI AD ATTIVITA' FUORI SEDE, SI SCUSA PER NON AVER SEGNALATO IL GIORNO 2 APRILE, NELLA RIBURICA "OGGI MORIVA...E NOI LO RICORDIAMO" CALOGERO CANGELOSI E LE VITTIME DELLA STRAGE DI PIZZOLUNGO SCOMPARSE TRAGICAMENTE IL GIORNO 2 APRILE PER TANTO, CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO E RIMEDIAMO CON QUESTA MAIL OGGI, 2 APRILE, MORIVANO... Con la strage di Pizzolungo la mafia intende uccidere il sostituto procuratore Carlo Palermo, trasferitosi da Trento a Trapani nel febbraio del 1985 per seguire le indagini su un traffico di armi. Il 2 aprile del 1985, sulla strada statale che attraversa Pizzolungo, posizionata sul ciglio della strada statale, un'autobomba è pronta per l'attentato al sostituto procuratore Carlo Palermo. In prossimità dell'auto carica di tritolo l'auto di Carlo Palermo viene superata da una utilitaria. L'autobomba viene fatta esplodere comunque nella convinzione che sarebbe saltata in aria anche l'auto di Carlo Palermo. L'utilitaria invece fa da scudo all'auto del sostituto procuratore che rimane solo ferito. Nell'utilitaria esplosa, muoiono dilaniati Barbara Asta e i due figli gemelli Salvatore e Giuseppe. Con il giudice Carlo Palermo rimangono feriti anche i tre agenti della scorta, La Porta Salvatore, Raffaele Mercurio e Antonio Ruggirello. Nel 2004, in primo grado sono stati condannati Balduccio Di Maggio, Vincenzo Virga e Riina quali mandanti della strage. Per quanto riguarda gli esecutori, in primo e secondo grado sono stati condannati Gioacchino Calabrò, Vincenzo Milazzo, Filippo Melodia. Ma la sentenza è stata cassata nel ’91 perché gli imputati non avrebbero commesso il fatto. Tra quei giudici c’era Corrado Carnevale. Calogero Cangelosi (2 aprile 1948), esponente del Partito Socialista Italiano e sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Camporeale PER L'AFFETTO CHE CI LEGA ALLA FAMIGLIA ASTA E IN PARTICOLARE A MARGHERITA, CON LA QUALE ABBIAMO TRASCORSO MOMENTI IMPORTANTI IN TERRA POLACCA, VODISCA PUBBLICHERA' SUL SUO SITO NUMEROSE INTERIVSTE E DOCUMENTI RIGUARDANTI LA STRAGE DI PIZZOLUNGO |
Fortapàsc
Un film di Marco Risi. Con Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux.Drammatico, durata 108 min. - Italia 2008. - 01 Distribution data uscita 27/03/2009. Cronaca della morte annunciata di un giornalista napoletano nell’avamposto armato della camorra Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato “abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i boss camorristi e i politici collusi. Lucido e consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi scrive pagine appassionate e impetuose sui clan camorristi e sulla filosofia camorristica. Era il 1985 quando Vasco Rossi cantava “ogni volta che viene giorno” e un giornalista di ventisei anni moriva assassinato per “ogni volta che era stato coerente”. Gli ingredienti per realizzare l’ennesima agiografia di una vittima (dimenticata) della camorra c’erano tutti. C’era la vicenda personale di Giancarlo Siani, c’erano gli Ottanta, quelli dei tangentisti e dei faccendieri, delle commesse e della corruzione, delle spese inutili e della burocrazia gonfiata, degli omicidi del generale Dalla Chiesa, c’era un Paese sordo alle idee di Siani che scriveva (e lavorava) per un’Italia migliore, c’era l’inevitabile sacrificio finale. Ma Marco Risi non ha realizzato un altro film sulla camorra, concentrandosi esclusivamente sulle tappe di avvicinamento di Siani prima a una consapevolezza di sé e della lotta politica, poi a una strategia letteraria e provocatoria. La camorra è in ogni gesto di chi si oppone a Siani, in ogni silenzio indifferente, nelle grottesche indagini dei carabinieri, nella “clemenza” della magistratura, nelle assurde pratiche rituali di “guappi” spietati e armati, che intendono porre la corruzione e la violenza come norma fondamentale di convivenza sociale. Risi, all’interno del medesimo spazio (Torre Annunziata), distingue due campi contrapposti, determinando il fronteggiarsi delle due parti: i villains che utilizzano la forza della pistola per ascendere l’empireo della carriera camorristica, l’eroe che avvia la sua opera di progressiva e inarrestabile bonifica dell’illegalità con la macchina da scrivere, puntando sul valore della persuasione. Sullo sfondo c’è Napoli e l’isteria collettiva che circondava nel 1985 Maradona, involontario capopopolo, occasione di riscatto, speranza di rivalsa calcistica e sociale, sul ricco Nord da parte del garzone del macellaio e di una città pronta ad osannare e a stritolare. Napoli come corpo corruttore e Napoli generatrice di “antidoti” capaci di riequilibrare moralmente l’ordine esistente. Napoli, ancora, sede del “Mattino”, che invia in un polveroso avamposto battuto dai fuorilegge un giornalista eroico, immagine della possibilità di progresso e fertilità contro l’aridità e l’improduttività dell’arroganza. Dopo il vuoto e la degradazione giovanile dei suoi ragazzi fuori, che hanno la Lazio come sommo ideale, che alimentano la loro forza con un linguaggio osceno, che scelgono la via dell’omologazione passiva e che hanno bisogno del branco per riconoscersi, il regista milanese si concentra su un ragazzo solare senza lati oscuri, isolato dai politici di palazzo in un non luogo sventrato e svuotato per essere riempito dall’eccitazione del business e poi affondato nei liquami chimici. Se il Maradona di Risi (Maradona – La mano de Dios) non ha mai smesso di cercare il suo pallone, Siani non ha mai smesso di cercare la verità e di morire per questo giovanissimo dentro la sua Citroën Mehari e sotto il cielo di Napoli. Risi coglie l’importanza della solitudine in cui viene abbandonato Siani e la spirale dentro cui viene fatto scivolare lentamente fino al massacro del settembre ’85. Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del Paese. |
Post n°174 pubblicato il 02 Aprile 2009 da libera_voce
MINI TOUR "AL DI L' DELLA NEVE" Comunichiamo le date e gli incontri del mini tour che i ragazzi di VODISCA intraprenderanno dal 3 aprile al 5 aprile a Vercelli, Torino e al Festival Interazionale di giornalismo di Perugia. 3 APRILE - VERCELLI ore 11,00 presso l'Istituto di scuole secondarie superiori Lanino di Vercelli, presentazione di "Al di là della neve" e incontro con gli studenti ore 14,00 intervista ai ragazzi di Vodisca presso la radio dell'università del Piemonte Orientale ore 17,00 Vodisca incontra una delegazione degli studenti di Vercelli e degli scout ore 21,00 presso il Salone dugentesco, spettacolo dei ragazzi di Vercelli ispirato al libro di Rosario Esposito La Rossa e frammenti del reading curato da Mario Gelardi "Al di là della neve" 4 APRILE - TORINO ore 12,00 presso i campetti River Mosso "Partita della legalità" tra piemontesi e campani 5 APRILE - PERUGIA ore 10.30 presso l' Hotel Brufani, piazza Italia 12, Perugia www.festivaldelgiornalismo.com Una storia ancora da raccontare: Giancarlo Siani Intervengono Lirio Abbate, Alessandro Cataldo, Pasquale D’Alessio, Rosario Esposito La Rossa, Ottavio Lucarelli, Roberto Morrione, Mario Orfeo e Paolo Siani La terza edizione del premio giornalistico “Una storia ancora da raccontare”, organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo in collaborazione con l'Associazione Ilaria Alpi, è dedicato quest’anno a Giancarlo Siani, il giornalista del quotidiano Il Mattino, ucciso a Napoli il 23 settembre 1985 all’età di 26 anni. |
OGGI, 30 MARZO, MORIVA... ...E NOI LO RICORDIAMO |
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