Creato da ros.munda il 10/05/2010

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Ros

Post n°6 pubblicato il 04 Agosto 2010 da ros.munda

Ciao !..a presto

 

 
 
 

Ros

Post n°5 pubblicato il 09 Luglio 2010 da ros.munda
 

 


La leggenda della Moraleana

Una nota leggenda irlandese racconta che circa cento anni fa una famosa melodia, chiamata Moraleana, venne imparata da un flautista mentre viaggiava per le colline una sera, egli la suonò perfettamente, nota per nota, come l'eva udita dai flauti fatati, quindi udì una voce dirgli che  gli sarebbe stato dato il permesso di suonare questa melodia per tre volte davanti alla gente, ma non una quarta, altrimenti gli sarebbe successo qualcosa di negativo. Ma, un giorno partecipò ad una grande gara, per essere certo della vittoria, suonò la meravigliosa melodia fatata, tutta la gente applaudì e dichiarò che lui aveva vinto il premio, poichè nessuna musica poteva uguagliare la bellezza di questa melodia. Così lo incoronarono con la ghirlanda ma in quel momento egli impallidì, il flauto cadde dalla sua mano e cadde senza vita sul terreno. Nulla fugge alle Fate: esse sanno ogni cosa...

 

 
 
 

Ros.

Post n°4 pubblicato il 15 Giugno 2010 da ros.munda
 
Tag: legenda, web

UNA LEGGENDA IRLANDESE.

Nel rigido inverno del 1900 nella verde Irlanda accadde un fatto molto strano.
Era una notte buia, il vento ululava tra i rami stecchiti degli alberi, che disegnavano paurose figure sulla finestra della casa di Enya.
Enya si era rannicchiata vicino al camino che emanava nella stanza un caldo buono.
Ad un tratto una finestra si spalancò e di colpo un' aria gelida avviluppò tutta la stanza, il fuoco cominciò ad oscillare e a prendere la forma di un volto.
Enya si spaventò e si allontanò dal caminetto, ma subito dopo quel volto di fuoco cominciò a parlare in gaelico e lei riuscì a decifrare le sue parole: "Non avvicinarti mai alla scogliera del vecchio faro altrimenti tu rischierai..."
Da allora passarono molti inverni, ma Enya non riuscì mai a togliersi dalla mente quelle parole e mai conobbe l'ultima parola.
La notte del 15 gennaio Enya fu stregata da un profumo dolce e malvagio proveniente dal caminetto
Enya si svegliò, i suoi occhi del colore del prato avevano spirali gialle e il suo sguardo era avvolto in un crudele mistero.
Enya scese vicino al caminetto la cui fiamma, dopo una frazione di secondo, si trasformò in una mano che invitava Enya a seguirla.
La mano la condusse sino alla scogliera del vecchio faro dove Enya si svegliò dall'incantesimo al solo sentir una voce gelida, priva di ogni sentimento umano, eccetto l'odio.
Da quella sera Enya non fu mai più rivista nel paese, da allora nella notte del 15 gennaio le acque dell' Atlantico che si infrangono sulla scogliera del vecchio faro emettono suoni simili a gelide grida di ragazza.

 

 
 
 

Ros.

Post n°3 pubblicato il 31 Maggio 2010 da ros.munda
 

Il bugiardo irlandese

Nel lontano Est viveva una volta un re che aveva una sola figlia. Quando la figlia fu cresciuta, ed era abbastanza grande per venire maritata il re proclamò che avrebbe concesso la sua mano alla persona che fosse riuscita a fargli dire per tre volte di seguito: "E' una menzogna, una menzogna, una menzogna!".
La notizia del proclama si sparse per il mondo, e raggiunse anche l' Irlanda dove allora vivevano una povera vedova e suo figlio che era un celebre bugiardo. Una sera il ragazzo tornò a casa e disse:
- Sarei sorpreso se non potessi conquistarmi la figlia del re. Datemi la vostra benedizione, madre, perché domani parto. Il mattino seguente il bugiardo irlandese partì per la sua avventura. Viaggiò a lungo e alla fine giunse alla reggia del re. Alle porte venne fermato dalle guardie:
- Ehi, tu! Dove vai piccolo irlandese?
- Vado dal vostro re, per sposare sua figlia, - rispose il bugiardo.

Le guardie lo portarono subito al cospetto del re. Il re lo condusse in un enorme prato, dove i suoi greggi e armenti stavano pascolando, e chiese:
- Cosa pensi del mio bestiame?
- Cosa penso, Vostra Maestà? Questi non sono armenti, non è bestiame, non è niente.
Dovreste vedere il bestiame di mia madre! - Esclamò il bugiardo irlandese.
- E cos'hanno di speciale ? - chiese il re dell'Est.
- Cos'hanno di speciale, Vostra Maestà? Sono così grandi che una volta, sotto una foglia di una di quei cavoli sì poté fare un banchetto di nozze. Sapete, era venuto a piovere e gli invitati in cortile si bagnavano.
- Uhm, Uhm,- borbotto il re dell' Est, e condusse il bugiardo in un orto vastissimo, che era stato coltivato a fave.
- Ora dimmi che cosa pensi delle mie fave,- domandò.
- Cosa penso, Vostra Maestà? Perché queste sono fave? Non sono fave e non sono niente! Dovreste vedere le fave dell'orto di mia madre! - esclamò il bugiardo irlandese.
- Cos'hanno di speciale, Vostra Altezza Reale ? Sono piante così alte che la punta della più corta raggiunge le nuvole. Una volta, quando i boccelli erano maturi, andai con un sacco per raccogliere le fave da una pianta. Mi arrampicai di foglia in foglia, cogliendo le fave e buttandole nel sacco. Quando questo fu pieno, lo gettai a terra e continuai a salire, finché arrivai tra le nuvole. Lì vidi una casa e sul muro c'era una pulce. Siccome avevo bisogno di una nuova borsa, la uccisi e la spellai: ma la pelle era sufficiente per nuove borse. Quando poi cominciai a scendere le foglie erano già secche, e si ruppero sotto i miei piedi. Subito dopo l'intero gambo della pianta si spezzò.Io caddi, e precipitai in un gran dirupo. Siccome ero rimasto conficcato tra due rocce e non riuscivo a liberarmi, trassi di tasca il mio coltello, mi tagliai la testa e la mandai a casa per avvisare i familiari di ciò che era successo. Lungo la strada la mia testa incontrò una volpe e quella briccona la afferrò in bocca. Questo mi seccò moltissimo. Perciò saltai via e gli corsi dietro, e quando la raggiunsi le tagliai un pezzo di coda col coltello. E sulla coda c'era scritto che vostro padre era stato servo di mio padre!

- Questa è una menzogna, una menzogna, una menzogna! - urlò il re arrabbiato.
- Lo so, Vostra Maestà - rispose il bugiardo irlandese.
- Ma voi stesso mi avete invitato a dirla. Ora, come punizione, dovete darmi vostra figlia in sposa.
E così fu che il povero irlandese ottenne la mano della figlia del re dell'Est.
Venne preparato uno splendido banchetto, che durò un anno intero, e l'ultimo giorno fu allegro e chiassoso quanto il primo

(Fiaba Irlanda)

 

 
 
 

Ros.

Post n°2 pubblicato il 21 Maggio 2010 da ros.munda
 

 

Antiche credenze di Calendimaggio

Si narra che le erbe raccolte la vigilia di Calendimaggio possiedono una potente virtù mistica di guarigione, infatti gli abili erboristi e i medici fatati preparavano con esse delle potenti pozioni, principalmente utulizzando l'achillea, chiamata in irlandese ''l'erba dei sette bisogni'' o cure per le sue molte e grandi virtù. Ancora oggi in Irlanda le ragazze danzano e cantano intorno a questa pianta:

''
Achillea, achillea, achillea,
ti auguro il buongiorno,
e dimmi prima di domani
chi sarà il mio vero amore
.''

L'erba viene quindi messa sotto al cuscino durante la notte ed in sogno apparirà il vero amore. Un altro metodo per sapere il nome del proprio compagno, era quello con le lumache. Le giovani fanciulle uscivano prima dell'alba per cercare la strada tracciata dalle lumache nel terreno, perchè in esse vi è sempre tracciata una lettera e questa sarà l'iniziale del loro vero amore. Il vedere come prima cosa al mattino una lumaca nera è invece considerato di cattivo auspicio, la lumaca bianca invece porta fortuna, allo stesso modo il vedere un agnellino bianco alla propria destra.
Un'antica leggenda racconta che ogni anno la mattina di Calendimaggio, le rocce delle isole Skelling si muovono per incontrare le rocce davanti a loro, che a loro volta avanzano fino a metà strada p
er incontrarle,quindi si ritirano lentamente come fossero delle navi.

 

 

 
 
 

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