Se son fiori . . .

Oropa

Doveva essere la visita ad una mostra fotografica, il santuario ne è stato il contorno.

La mostra, semplicemente molto bella.
Ho visto Venezia con gli occhi un ragazzo attraverso il suo obiettivo, credo di essere riuscita anche a trasmettergli quanto abbia apprezzato le sue foto ed il lavoro occorso per realizzarle.

I. mi ci ha portata.
Altro occhio critico, il più critico per quanto mi riguarda.
E' riuscito anche a farmi depositare miei dati personali, per fare non so bene cosa, con fotografi professionisti.

Ovviamente, l'occasione non è mancata neppure a noi per fare qualche scatto, nonostante la giornata grigia che poco si prestava a realizzare qualcosa di decente.

Il santuario, povero ma ricco di Madonne nere, l'abbiamo visitato abbastanza velocemente.
Ho acceso anche un paio di ceri, quelli che accendo sempre alle due persone che avevo più care.
Le mie nonne.
Credo che lui mi abbia anche fotografata mentre accendevo i ceri.

A pranzo mi ha portata in una trattoria davvero deliziosa, dove nel calore casalingo, ci siamo strafogati di antipasti caldi, polenta concia ed un vino novello che ho apprezzato prevalentemente io.
Tutto perfetto.
Comprese le nostre risate, il mio prenderlo in giro in continuazione ed i suoi occhi chiarissimi fissi nei miei.
Una passeggiata in un parco naturale è stata la cigliegina sulla torta.
Splendido il panorama, anche grazie al cielo che ha iniziato a schiarirsi, ricco di verde e fiori ovunque.
Più di una volta mi sono soffermata ad osservare gli alberi con il naso all'insù anche se ogni tanto venivo piacevolmente distratta.

Vorrei poter pubblicare tutto ciò che ho visto e fotografato, tutte le sensazioni sentite e le emozioni provate ma mi è impossibile.
Di proposito ho dato a lui la mia macchina fotografica, adoro i suo scatti ed ero certa me ne avrebbe lasciati di molto belli, come infatti è accaduto.
Non ho messo in preventivo che tra quelli potessero essercene anche alcuni dedicati a me.

Vorrei poter descrivere il suo profumo quando ci siamo seduti a giocare su di una panchina all'ombra degli alberi, ed insime osservavamo uno scogliattolo arrampicarsi di ramo in ramo.
Oppure le sue mani che mi accarezzavano dolcemente o la sua bocca calda ma non posso, lui sa, io anche, questo è abbastanza.

Certo è, che come dice Vasco, è stata davvero "Una splendida giornata".