Creato da Raf_ADMOpiemonte il 13/06/2007

Non siamo isole

Storia di un seme che morendo fa nascere un grande albero

 

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Donarsi o non donarsi?

Post n°28 pubblicato il 28 Settembre 2010 da Raf_ADMOpiemonte
 

A pranzo ho letto un articolo su La Stampa di oggi 28 settembre, che riportava questa notizia: "Non dono il midollo a mia sorella". Mi sono venuti i brividi.

Ho ripensato a ventidue anni fa quando la mamma fece un lungo discorso a mia sorella, di 9 anni, spiegandole che bisognava verificare se il suo midollo sarebbe stato compatibile con quello di nostro cugino Rossano. Lei aveva paura, ma alla fine acconsentì ad effettuare il piccolo prelievo di sangue che ci permise di sapere che Francesca non era compatibile con Rossano, ma perfettamente identica a me, nel tratto genetico che gestisce il sistema immunitario.
Resta per me una magia che due persone, l'una con gli occhi azzurri alta 182 cm, l'altra nove anni più vecchia con gli occhi scuri e alta 168 cm, siano - almeno in parte- geneticamente identiche.

In quegli stessi giorni una cugina di Rossano si rifiutò di sottoporsi al medesimo esame perché non se la sarebbe sentita di donare il suo midollo, per le ragioni (credo paura, fondamentalmente) di questa sorella padovana. "Rossano è un egoista a volere il mio midollo". Lui pianse amaramente per questo rifiuto e le reazioni all'interno della famiglia furono molto dure. E' un po' come vedersi chiudere una porta in faccia quando nella stanza sta divampando un incendio. 

E' molto difficile e pericoloso dare un giudizio, anche se il biasimo nella mia situazione sorgerebbe spontaneo. Ma le motivazioni di queste persone lontane nel tempo e nello spazio non possono essere condannate a priori. Una donna e un ragazzo legati alla vita da un filo sottile di DNA, a dipendere dall'altruismo di altri. Due donne che non se la sentono di mettersi in gioco, in cui la paura è più forte del legame affettivo, una paura che ti fa dubitare dei medici che ti rassicurano, dei parenti che tendono la mano, dicendoti che non ti succederà nulla. "Ma sarà poi vero? O vogliono tutti ingannarmi perché sono solo degli egoisti?"

Io spero davvero che la sorella neozelandese trovi un altro donatore compatibile. Tra l'altro, oggi la banca dati dei donatori volontari offre molte più probabilità di un tempo di avere un midollo sano da un donatore estraneo. E anche per questo, in pochi secondi, molti sentimenti hanno turbinato dentro di me. Se la sorella sana fosse stata già informata sul fatto che c'è gente disposta a donare il midollo ad un perfetto sconosciuto, se avesse saputo che la prima regola per un medico è "non mettere a rischio la salute di una persona sana, per guarire una persona malata", se avesse maturato la coscienza che con un piccolo gesto si può salvare la vita di una persona che se ti cerca ha bisogno davvero di te, forse - e dico forse - non avrebbe vissuto questo sentimento accecante.

Cosa ne pensate voi?

 
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