MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia sostanzialmente invariata l'ultima seduta di un maggio decisamente negativo.
Il rimbalzo della mattinata, alimentato dall'ottimismo sull'esito del referendum in Irlanda sul Fiscal Compact, si è dimostrato fragile.
E' bastato l'avvio debole di Wall Street, complici indicazioni deludenti sull'andamento dell'economia Usa, per provocare un'inversione di marcia.
Giugno, però, potrebbe vedere un ritorno, seppur timido, degli acquisti da parte degli istituzionali. Nella ricerca mensile dedicata alle politiche di investimento Giles Keating, head of research for private banking and asset management di Credit Suisse, parla di "approccio costruttivo" e cita, tra i motivi di ottimismo, le politiche della Bce per difendere l'euro, "con o senza la Grecia", fornendo supporto a Italia e Spagna.
Altra ragione che conforta Credit Suisse sono le posizioni pro-euro del partito greco Syriza. Infine, Keating ritiene che, nel tempo, scatteranno dei meccanismi di aggiustamento per aiutare l'economia mondiale a contrastare la caduta della crescita, conseguenza della crisi dell'euro e dei problemi di bilancio degli Stati Uniti.
L'indice FTSE Mib ha chiuso le contrattazioni sostanzialmente invariato (+0,01%). Nel mese di maggio la flessione è stata dell'11,777%. Dall'inizio dell'anno, il FTSE Mib ha lasciato sul terreno il 14,685%. Piatti anche AllShare (-0,01%) (+0,03%). L'indice FTSEurofirst 300 chiude a -0,7% mentre tra le singole piazze europee Francoforte chiude a -0,6%, Parigi a -0,3% come Londra.
Il mercato obbligazionario italiano chiude mantenendo sostanzialmente le posizioni della mattina in leggero rialzo, mentre è peggiorato il confronto con il bund tedesco vista la nuova forte ondata di acquisti-rifugio sulla Germania.
Lo spread Btp/bund è salito in chiusura delle borse fino a 487 punti base, nuovo massimo dal 16 gennaio (505 pb), dopo quello precedente segnato ieri a 483 pb, ma il rendimento del Btp decennale è rimasto al 6%, come ieri. Alle 19,15 lo spread si attesta a 482 pb.
Nel mirino ancora soprattutto la Spagna che ha visto il Cds segnare un nuovo massimo storico a 600 punti base, mentre lo spread Spagna/Germania è in area 530 punti base e il rendimento del decennale spagnolo è salito fino al 6,72%, massimo di sei mesi e pericolosamente vicino al 7%.
L'euro scende al minimo da quasi due anni contro il dollaro e al minimo in più di 10 anni contro lo yen sulla scia dei timori per la Spagna e dei dati economici deboli provenienti dagli Stati Uniti.
La moneta unica, contro il dollaro, è scesa fino a 1,2335, minimo dall'inizio di luglio 2010, risalendo poi fino a 1,2378 dollari alle 19,15. Contro lo yen l'euro ha toccato quota 96,48, livello più basso da dicembre 2000.
Il greggio riduce le perdite dopo la notizia del possibile prestito del Fmi alla Spagna per il salvataggio di Bankia.
Alle 19,15 il Brent perde 1,19 dollari a quota 102,28 dollari al barile, mentre il greggio Usa perde 75 cent a quota 87,07.