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Considerazioni sulla vita degli uomini.
Post n°338 pubblicato il 24 Agosto 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (7): 6:6 La durata massima della vita di ogni essere umano è di cento anni, ma per un uomo che non controlla i sensi metà di questi anni sono completamente perduti durante la notte, che si trascorre dormendo per dodici ore immersi nell'ignoranza. Tale vita, perciò, dura soltanto cinquant'anni. 7 Dieci anni se ne vanno nella prima infanzia, quando l'essere è immerso nella confusione. Altri dieci anni trascorrono nel gioco e nel divertimento durante l'adolescenza. In questo modo venti anni sono consumati. Similmente, altri vent'anni trascorrono inutilmente nel corso della vecchiaia, quando il corpo è invalido, incapace di compiere perfino le attività materiali. 8 L'uomo incapace di controllare la mente e i sensi sarà sempre più attratto dalla vita di famiglia, a causa degli insaziabili desideri di lussuria e di una profonda illusione. Nella vita di un tale pazzo anche gli anni che restano sono perduti, perché nemmeno in questo periodo egli potrà impegnarsi nel servizio devozionale. 9 Quale uomo troppo attaccato alla vita di famiglia e incapace di dominare i sensi potrà liberarsi? Egli è saldamente trattenuto dai legami dell'affetto per la famiglia [la moglie, i figli e gli altri parenti]. |
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il 25/04/2020 alle 10:28
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il 28/07/2019 alle 10:39
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il 05/01/2019 alle 18:37
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il 14/07/2018 alle 17:05