Creato da ANSPS il 07/11/2011

Libera i Sahrawi!

Campagna per la liberazione di tutti i prigionieri politici sahrawi detenuti nelle carceri del Marocco e del Sahara Occidentale occupato, in occasione dello sciopero della fame iniziato il 31 ottobre 2011 dai sahrawi detenuti a seguito dello smantellamento del “Accampamento della dignità” a Gdeim Izik (8 novembre 2010). Contro la repressione e la violazione dei diritti umani fondamentali nei territori occupati dal Marocco e per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale.

 

 

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12 novembre 2011 - Appello a Ginevra per la liberazione dei prigionieri politici sahrawi

Post n°14 pubblicato il 15 Novembre 2011 da ANSPS

Diverse organizzazioni non governative (ONG) hanno fatto appello a Ginevra per  la liberazione dei prigionieri politici sahrawi detenuti dal Marocco, o per un processoequo in presenza di osservatori internazionali, ha riportato venerdì l’agenzia di stampa sahrawi (SPS).

Questo appello è stato lanciato in occasione del primo anniversario dell’assalto delle forze marocchine contro il campo di Gdeim Izik, vicino la città di El Aiun, capitale occupata del Sahara Occidentale, ha indicato la SPS, citando un comunicato congiunto delle ONG.

Le ONG hanno anche fatto appello affinché venga « messa fine alla repressione contro la popolazione civile sahrawi, si rispetti l’impegno preso di accordare un accesso senza riserve né restrizioni a tutti i titolari del mandato che rientra nelle competenze del Consiglio per i diritti umani nei territori non autonomi del Sahara Occidentale”.

Inoltre, le organizzazioni hanno esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a conferire alla MINURSO (l’operazione di pace dell’ONU nel Sahara Occidentale, n.d.r.) "un mandato di protezione dei diritti umani" e hanno invitato i detentori del mandato del  Consiglio per i diritti umani « a recarsi urgentemente nei territori occupati del Sahara Occidetnale al fine di indagare sulle violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali che rientrano nel loro mandato », aggiunge l’agenzia di stampa.  

Nel loro comunicato le ONG ricordano anche che « un gruppo di 24 sahrawi attivisti per i diritti umani, accusati di essere responsabili del campo di Gdeim Izik, sono rinchiusi nella prigione di Salé (Marocco), in attesa di essere giudicati dinanzi ad un tribunale militare", precisando che le loro condizioni sono precarie e che le visite da parte dei familiari sono molto limitare, e lo stato di salute di alcuni di loro desta qualche preoccupazione.  

Il comunicato è stato firmato dall’Ufficio internazionale per il rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale (Bureau International pour le Respect des Droits de l’Homme au Sahara Occidental-BIRDHSO), dal Comitato svizzero di sostegno al popolo sahrawi, da France libertés, dalla Fondazione Danielle Mitterrand, dall’International youth and student movement for the United nations (ISMUN), dal Movimento contro il azzismo e per l’amicizia tra i popoli (MRAP), dalla Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà (Women’s international league for peace and feedom -WILPF).

 
 
 
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