Il nostro senso dell'olfatto potrebbe aver rappresentato per gli esseri umani moderni un vantaggio evolutivo sulle altre specie umane, come i neandertaliani, simile a quello del linguaggio: è questa la conclusione di uno studio apparso sulle pagine della rivista “Nature Communications”, a firma di un gruppo internazionale di ricerca tra cui Markus Bastir e Antonio Rosas del gruppo di paleoantropologia del Dipartimento di paleobiologia del Museo Nacional de Ciencias Naturales di Madrid, in Spagna, e Giorgio Manzi, del Dipartimento di biologia ambientale della Sapienza Università di Roma. |
(ANSA) - MILANO, 8 DIC - Sulla superficie di Marte sono presenti tracce di un minerale che prova in modo inequivocabile come nel passato sia stata presente acqua liquida nel sottosuolo, in condizioni potenzialmente favorevoli ad ospitare forme di vita. La scoperta, fatta dal rover della Nasa Opportunity, e' stata presentata dall'American Geophysical Union a San Francisco. Le tracce sono state identificate in una porzione del bordo del cratere Endeavour. La venatura e' lunga 40-50 centimetri e larga quanto un dito. |
Post n°13 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da saiens
Coloro che cercavano un pianeta gemello della Terra sono ora accontentati: la missione Kepler della NASA ha confermato l’esistenza di un pianeta, il più piccolo osservato finora, che orbita nella “zona abitabile” di una stella simile al Sole. Kepler-22b – questo il nome del pianeta extrasolare – ha un diametro pari a 2,4 volte quello terrestre e potrebbe dunque avere acqua liquida sulla superficie e condizioni adatte allo sviluppo della vita, per quanto in forme elementari. http://www.lescienze.it/news/2011/12/06/news/esopianeti_abitabili_il_catalogo_questo-719879/ |
In un passato remoto, molto remoto, il nostro sistema solare potrebbe aver ospitato uno o due pianeti in più rispetto a quelli che ci sono oggi.
Secondo le simulazioni di Nesvorny un sistema stellare che inizia la propria vita con 4 pianeti giganti come quelli attualmente presenti nel nostro (Giove, Saturno, Nettuno, Urano), avrebbe una possibilità molto bassa, circa il 2,5%, di sviluppare delle orbite come quelle che possiamo osservare oggi. E secondo lo scienziato Americano la recente scoperta di pianeti isolati che "galleggiano" nello spazio sembrerebbe essere una potenziale conferma di questa teoria.
http://it.notizie.yahoo.com/blog/focus/il-pianeta-gigante-scomparso-082836367.html |
Inviato da: saiens
il 13/12/2011 alle 15:26
Inviato da: solounsoldo
il 13/12/2011 alle 10:05
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il 06/12/2011 alle 13:10
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il 04/12/2011 alle 23:14
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il 27/11/2011 alle 18:18