Blog
Un blog creato da Roberta_dgl8 il 16/07/2010

La vera me stessa

i miei pensieri

 
 

IL PIł GRANDE DI TUTTI

Fabrizio De Andrè

 

 

Lampi di felicità     

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ricordi belli

 

                      

 

MAMMA, METTIAMO IL GRAN GENIO?

 

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l'Autrice del blog:) io     

http://digiphotostatic.libero.it/Roberta_dgl8/sml/1b62d1ce68_8237356_sml.jpgo

 

l'amore non è "sobrio", ma è sempre brillo !

l'amore non dice "faccio quello che posso".

(ma scala le vette dell'impossibile). 

sempre io :)

https://youtu.be/aTyevqO2cfQ

 

CLASSIC BLUES

 

UNA POESIA PER ME.

                       A Roby

Non mi lascio trascorrere, ne tagliare

ho vita

che mi percorre le vene, i pensieri,

la quantità immensa dei bagagli

pagati con sacrifici immani

Porto tutto con me

e assecondo il sole

Lo mangio persino

mentre fa il suo giro

decollo

E plano, 

bambina tra frammenti di vetro,

mi sollevo e scendo

Sulla pista dei volti

che mi hanno voluto bene,

che si sono caricati tamburi di latta

per risuonarmi nel cuore

e ridermi dentro

nell'atterraggio

Con un suono esile e un amore potente


(Joe/Tobias - blogger)  

 

CLESSIDRE

penso che il bene alla fine diventa ORO e le cicatrici possono rendere una superficie ricamata dall'esistenza autentica ... (Several, blogger)  


Perciò, Roberta, bisogna stare attenti a non deprimersi per la sconfitta, ma valutarla come un'opportunità comunque tentata nella buona fede della sua riuscita. Non avere rimpianti, è ciò che conta, come credere ancora ai miracoli, se desiderati.         (Gaza17, blogger)                                                       §

La solitudine è un drago che brucia tutto. Ma dovremmo considerare la legge della fisica: nulla si crea e nulla si distrugge. Così anche nell’animo umano ciò che (ci) brucia sarà un diverso av-venire.  Am Archetypon (blogger)                                                 §

epimetea- la ricerca della realtà
la -sconfitta- è un nido adeguato 
per confortare l'attitudine della fenice,
l'aria il moto del suo volo potente. emma01 (blogger)

 

Sogn(h)ippy    

 

{ Cerchi la felicità dappertutto. La trovi nel tuo sorriso che si riaccende. Anche nel buio, dove c'è sempre una piccola scintilla, una piccola lama di luce in contrasto. In questo mondo, dove tutto sembra crudele e doloroso, proprio là, nelle notti oscure, quando i giorni non sono gioiosi come vorremmo, nel nome di chi amiamo e nel modo in cui i tuoi occhi brillano. E sai una cosa? Questo porta altra luce, altra ed altra ancora. La più luminosa di tante stelle. }

Regalo di tantestelle (blogger)



Pulisci e pensi, ascolti il soliloquio ed entri in una giostra difficile  da starci sopra... cara Roby, il tuo cammino è così difficile ... Per quello il blog è una valvola di sfogo: perchè porta coi piedi a terra quelli che se ne stanno a fare troppi voli pindarici ... Tu sei la testimonianza fragile e potente di una realtà di tante altre donne che se ne stanno zitte e non hanno voce ... se torni è sempre da te che torni, mica in un posto inospitale, bensì nel tuo piccolo nido di parole difficili ma piene di amore e compassione. 

(Several1 blogger) 

 

2015/2011 (MATEMATICHE)

LO RIMETTO :-)

 

 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Gennaio 2019

preghiera di gennaio

Post n°1239 pubblicato il 31 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8

e di tutte le stagioni che ancora spero di vivere..

Buon Dio buono, degli ultimi senza i primi. Buon Dio che ci hai fatto credere che ti abbiamo inventato e poi ci hai fatto credere che ti abbiamo ucciso, che 'giochi' coi nostri pensieri solo per farci credere di più al cuore e liberarci dal nostro male, - che - abbiamo scelto perchè siamo talmente inutili e piccoli senza amore, ebbene, mio buon dio che accetti anche il mio minuscolo pulviscolo di esistenza, fà ch'io possa evaporare il più tardi possibile da questa vita per l'altra che non  mi è dato di sapere, a chè, io possa accompagnare Matteo verso la sua libertà possibile.

 

https://youtu.be/AWqKECytyeU

 
 
 

21.01.2019

Post n°1238 pubblicato il 21 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8

 

Risultati immagini per luna rossa gennaio 2019

 

piove a dirotto... non so' se riuscirò a vederla e quindi  a fotografarla.

--------------------->           https://youtu.be/g5pkM6xabdU  

----------------------->            https://youtu.be/t35b3RCbvmI

 
 
 

Post N° 1237

Post n°1237 pubblicato il 20 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Ho bisogno di scrivere, prima di stirare. Reduce da una notte semiinsonne. Ho bisogno di scrivere, per riprendere il filo. Ho bisogno di scrivere per non sentire inquietudine e cercare di metterla nero su bianco posarla, qui, insieme ai miei pensieri, una forma di aiuto, quello che quando decisi di scrivere un blog, aprire un blog , avevo fatto a suo tempo.

Il cielo è plumbeo. Semiplumbeo. La luna meravigliosa della notte appena passata ha portato tanta di quell'acqua qui - che appunto si dice 'un giorno che non piove tanto' perchè sebbene qui ci sia sempre il sole eterno, è sempre - par esserlo anche la pioggia. Che cercavo la luna verso le 4 stamattina, alzando gli occhi su dalla mia finestra ed invece pieno di nuvole. Ma non erano crudeli, bensì amiche a farmi dire dal cielo nell'asfalto zuppo che avevamo pianto tanto e insieme.  Le nuvole lacrime, del cielo. Sembra passato un secolo dall'altra sera, - quando un brillante incastonato lassu' serenissimo, me la faceva vedere proprio la cuspide al contrario di quella stella incastonata, nel cielo.  ma era due notti fa. 

Stanotte, il cielo piangeva insieme a me. Nessun vittimismo, alla fine è tutto così semplice, una banalissima meteropatia accompagnata da un gelido senso di solitudine che ogni tanto accompagna la consapevolezza delle scelte. Anche qui, nessun senso disperante, per favore, non è nei miei intenti - chi ci vede questo specchio.. deve solo vedersi forse meglio , dentro. Forse colpa mia (del mio scrivere), ma lo specifico e rivendico. Nessuna disperazione: forse angoscia. Forse male, perchè l'autismo del proprio figlio, può arrivare anche a spaccare il cuore. Farti morire in vita. Quando pagine altissime di letteratura, scritte con umiltà - a raccontare la storia di un nostro grande cantautore - che sposa la letteratura americana, ci cogliamo, il pensiero non espresso - ce l'ho colto io, di mio figlio.  (specifica : sto leggendo un libro su De Andrè,  scritto splendidamente da Cesare G. Romana suo amico e giornalista, e il brano in esame è un matto tratto dalla famosa antologia di Spoon Rever, che ho anche letto, a suo tempo, e più volte).

Vorrei scrivere, e lo farò , di lui. Delle sue crisi che si riaffacciano, quasi ad affermarsi ad autoaffermarsi in un mondo che non lo sa capire, nè riconoscere. Amore mio. Voglio che questa scrittura fermi le lacrime, perchè lungi da mè il compatimento alcuno. Non ne ho voglia, nè bisogno nè tempo. Il tempo altresì io è utile alla codifica e alla presa di coscienza che è una sofferenza ininterrotta, alla quale io non ero pronta, nessuno lo è mai. Certamente. Che a braccetto, ha dovuto poi camminare con le scelte, ma non v'è confusione, no. C'è il fatto che sempre da quel dolore immenso, si riparte, e ci si riscopre, noi.   Per il mio amore di mamma, ho fatto scelte che posso sopportare in nome di quell'amore. Grande ed immenso. Che a volte mi vede impotente e piccola più piccola della mia età. Resto una figlia, che , non avuto carezze paterne. Resto una figlia, a sua volta figlia di una figlia, mia mamma, anche lei carente di carezze. Tutto questo ha un nome che non riesco a memorizzare, ora ci vorrebbe Monica, querida mia. Ma lei c'è qui accanto nel mio cuore.

Quel di cui parlo è una cosa cosmica sulle generazioni che ci hanno preceduto e che io non so' dire.

Il filo dei miei pensieri, a volte mi parla, si ricongiunge con il sogno della scrittura che racchiudeva tutto l'amore dei miei sogni, il mio sogno d'amore, i miei innamoramenti cocenti e non corrispondenti. Non corrisposti. Sognavo tra le righe, anche quando arrivavano tra quelle righe, consapevolezze che non volevo vedere, e a cui non sapevo tenere testa. Perchè il cuore bambino e addormentato reclamava insieme ad un'anima affamata , - che il tutto, mente cuore cervello e zona pelvica si riagganciassero tutti insieme. Ma è tutto oltremodo semplice, : o accade, o no.  Io non smetto di credere ai miracoli. Un miracolo di amore, è la consapevolezza assoluta, ad esempio. Non che io non creda ancora ad un miracolo di amore sentimentale per me. Ma il miracolo più grande - che corrisponde anche con il risveglio di mio figlio (diciamo così), - almeno o quantomeno - nel corso degli anni  - che possa camminare di pari passo con il risveglio mio per così dire, diciamo così... Il risveglio mio ad agire, anche laddove, non ce la faccio per stanchezza, mentale.   Diciamo che diventa tutto muto, dentro me. Muta io e paralizzata. Poi mi ripiglio, in un guizzo. Poi scompaio di nuovo. Come a fare le prove. Come queste dita un po fredde ora sulla tastiera, nonostante il calore della casa, il caffè forse troppo forte, la consapevolezza di nuovo a vederla scritta.

Riprendere i miei pensieri, - limpidi , appena increspati, tornare da me, con la consapevolezza. Ritrovare piccole immagini, togliere pezzi di arredo troppo ingrombranti che forse non mi servono più intorno a queste finestre, - ritrovare il mio colore dolce, forse, oppure tenere questo. Come l'asfalto dei miei passi e anelare di nuovo al cielo caso mai tutto sarà pronto di nuovo. Ed ancora pronta io.

Riprendere i miei pezzi. Così come quel delizioso uccellino che qualche giorno fa, solo, ha zampettato sul mio terrazzo. Una visione così dolce. sembrava dirmi di essere là per me. Stanotte, nel breve sonno, poi , veglia, poi dormiveglia, la mia anima diceva.. scrivi con l'anima e il cuore sui tasti. E questa frase mi rimaneva in testa. Riavvolgevo i pensieri nella mente, pensavo a quello che tanto male mi ha fatto, che lo sentivo nel mio corpo, - poi mi sono alzata sempre con questa frase ... scrivi con tutta l'anima e il cuore nei tasti.  Ma non l'ho fatto subito. Ho sparecchiato. Mio figlio ieri ha pranzato alle 18. Questi non sono panni da lavare nè stendere. Mio figlio è un giovane bellissimo. Io sono solo stanca, un poco. Un calice onesto mi accompagnava. Ma non ce la facevo a sparecchiare. Ho visto con immenso piacere - a cena fuori - mia sorella e mia cugina, che ha voluto sapere il titolo del blog. Sono riuscita a dirglielo. A volte, - raccontandole la mia vita, - che mia sorella invece sà e che lei era uscita fuori a fumare,  la mia voce era interrotta dal pianto, quando tentavo di spiegarle, - le mie pene per Matteo. Altre volte ritrovavo me. Erano solo stanchezza e consapevolezza. E tutti i miei fronti su cui intervenire. Ma riuscirò di nuovo, a ricucire i sogni, a raccontare la realtà, a sognare ancora, a fare pace con tutto quello che mi ha fatto male ed anche a trasformarlo, in ali di rondine ancora. Pensavo e mi dico che questo lo potrà fare la scrittura. Che amo. Che sarà lei a guidarmi, solo lei, solo questa pagina bianca. Che non devo pensare, a ciò che ho smarrito. Non l'ho smarrito l'ho donato. Ho provato, tentanto, amato tanto. Come potevo e sapevo anche più di mè, più grande di mè, perchè forse lo dovevo anche dimostrare a me stessa, e da qui, nessun rimpianto affatto. Smussa anche la rabbia. Smussa anche il dolore. Il mio spirito prende vita qui. supera anche le parole.

Ora devo andare, un clacson suona. C'è un silenzio irreale. Qui l'inverno sembra autunno, ora. Solo la sua nebbia, ieri arrivata improvvisa e livida, gli faceva calare la maschera. Ma non è una maschera crudele.. è il gioco delle stagioni che si intrecciano. Ed io lo scrivevo sul notes per non perderlo. l'inverno qui si maschera d'autunno e si prova anche una veste di primavera ma la sua nebbia severa lo tradisce perchè tutt'aun tratto spunta quell'amore tra i due e lui sogna l'estate infinita che ora gli amanti tra coltri calde e anche qualche povero nel gelo raggiungono e scaldano in un fuoco nè di paglia nè di vacuità o fatuità ma più caldo del sole stesso. E certamente era quel castone della stella diamante incastonata nel cielo due sere prime.

 

Ho sparecchiato una tavola bukowskiana, chiuso l'immondizia. Fatto un caffè forte, che mi faceva pensare, al decaffeinato del dopo cena , dell'aver parlato troppo, per aver concentrato tutto troppo in poche ore, in cui comunque sono stata bene. E felice.  Ma non è mai colpa di qualcosa e anche rimanere svegli con la propria consapevolezza è indice di crescita interiore. Costa molta fatica farsi la psicoanalisi da soli. Ma la scrittura sa essere cura. Ed io lo scelgo, anche questo, per lenire il mio dolore. E farlo volare via.

E riprendermi una nuova forma di bellezza. Dolce e buona. E darmi la forza necessaria attingere da dove so di possederne ancora tanta e tanto amore, come una fonte miracolosa, che ognuno possiede dentro di se. Basta cercarla.

Basta avere la volontà di continuare a farlo.

 

Buona domenica, a chi avrà la pazienza di leggere. A chi non avrà di meglio da fare. A chi sono simpatica e a chi no.

Abbiate tutti/e indistintamente cura, di voi.

 

Roberta

 

https://www.youtube.com/watch?v=AkPcNCnQU70

 
 
 

Post mattutino

Post n°1236 pubblicato il 18 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8

Fisso qui un pensiero del mio cuore (che è grande) : usare la testa significa non farsi avviluppare dai labirinti del cervello, anche se sembra una contraddizione non lo è.

 

Inutile scriverlo, (ma lo faccio ugualmente) anche se è chiaro che lo scrivo per me stessa, e per le scelte del mio sentire. 

 

 

 

Ho ancora moltissima strada da fare, - ma come si dice? E' il viaggio, la meta.

 

https://youtu.be/cxJQmvZt5X0

 

 
 
 

post notturno

Post n°1235 pubblicato il 15 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8

La notte scura benchè carica di stelle pulsanti contrasta con il bianco della pagina. E' da tanto che non scrivo di notte. Forse prima quando c'era il color indaco qui anche la pagina sembrava con meno contrasto, ed ora non mi va certo di ripristinare il colore (celeste.. poichè questo  è un blog romanista rivendico l'appartenenza cit. F.d.G.), e nemmeno cercare il contrasto della luminosità.. magari è solo quello che rende la luce così forte davanti ai miei occhi. Cerco di fare piano con la tastiera perchè mio figlio 'sente' tutto - è andato a letto da poco, - a volte l'autismo crea disordine anche nelle situazioni più semplici. Ho fissato, cercato di fissare i miei pensieri, in fogli di carta disordinati, sulla rubrica telefonica, il taccuino per la lista della spesa. E' diventato un lusso tutto. Leggere scrivere, la vita è diventata di una 'pesantezza assoluta assorbente', non mi lamento, è la mia vita, - e corre mi pare almeno sembra correre veloce o sono solo io che a volte 'mi blocco' perchè cerco un moto interiore di fermezza (sembra contraddittorio scritto così), oppure proprio mi sforzo di ritrovare il mio equilibrio. Magari ce l'ho e ne sorrido, ora, in notturna. Qui. Mi dico, che picchiettare su questa tastiera nel buio della notte, nel silenzio coi pochi rumori attorno, solo la paranoia che mio figlio 'senta'. Ora mi alzo per spegnere il termosifone e chiuderò la porta.

Il termosifone era già spento, la porta è chiusa. Spero di non perdere il post.. anche se sarà lungo, anche se forse farà la fine degli altri.. via nell'etere. Vedremo.

Ho ricontrollato il cielo, mentre chiudevo la porta, - ho pensato alla luna. Che mi accompagna in queste sere un pochino più lunghe tinte di zaffiro di imbrunireterno, che faccio talmente tante e tante cose, - che mi dimentico pure, e lei è sempre là. Così come il sole, che stamattina è spuntato improvviso insieme a mè. Ne sorrido ripensandoci. Ogni giorno mi sembra un viaggio che faccio, mi sono ritrovata di nuovo a sorridere in un'ascensore, più volte, senza pensare a niente ma vivendo solo ogni piccolo istante, di questa giornata faticosa, come quelle indietro, - che sembrava cominciata male, avevo freddo, e l'uggia non faceva presagire nulla di buono. Poi ci si è messo il mio spirito compassionevole nell'aiutare chi chiedeva aiuto, anche senza meritarlo, ma sarebbe ben troppo facile, e poi la giornata ha aperto le sue porte.. certo sembrava quasi parlarmi il sole in una suggestione bambina, perchè le bollette accumulate del condominio mi facevano sorridere di una cosa che avevo letto, qui in un blog. (ho sorriso parecchio con me stessa, in un moto di ottimismo perpetuo) Di quello che avrei voluto fare da ragazza. Da giovane giovane. Che lo sono ancora:-)   quindi. .. forse e lo scrivo per dirmelo la pesantezza che sento è perchè decido di portare appresso ogni parte di mè, ogni anno di mè, ogni cosa, di mè.  abbraccio tutto. E voglio scrivere tutto. Non fa niente se sarà un quadro riuscito meno bene. Lo sento e lo faccio.  Quindi, il sole filtrava tra i palazzi tra gli alberi, in una sorta di gioco nei miei occhi senza gli occhiali lasciati a casa, perchè c'era pioggia nuvole, - e tutto di nuovo cambiava. Camminata sveltissima in un quartiere troppo grande e variegato, ma fare a meno della macchina mi fa bene in tutti i sensi. E poi Lucio Battisti che mi canta da sotto un portico che siccome è facile incontrarsi in una grande città.. Eh lucio, io continuo a reincontrare solo te! , che mi fai riflettere sul tuo 'omonimo' e a scorrere tutti gli anni indietro. Ma non posso scriverne, mi sto trattenendo anche troppo.. ma ne ho bisogno e non voglio cancellare. Scrivo veramente per me stanotte, l'ho sempre fatto, certamente, - ma preoccupandomi allegerendomi per chi leggeva.. ora no. O forse lo faccio, lo stesso, anche se mi sento cambiata pur restando sempre io.  Ho fatto le mie incombenze stanchissima. Una microcolazione, che una ne avevo fatta troppo presto... E il tempo che scorreva più veloce di me nonostante le scarpe da ginnastica ma il mio peso e la falcata non sono più quelle, e poi forse sì, sarebbe stata meglio la macchina, troppa e troppa strada a piedi, e troppa fatica sono andata sopra me stessa.. ma, nonostante questo, mi dico, che l'agonismo a questa palestra di vita, mi mette alla prova e mi fa diventare più forte. 

Ho scritto su un foglio che i miei sogni si sono nascosti e rifugiati in un posto segreto, così come i miei pensieri. Quel che scrivo qui è una sorta di sfogo.. magari riusciranno anche loro più belli e splendenti di prima, magari ora mi scorrono nel viso più rilassato, nelle gote sorridendi, in queste rughe intorno agli occhi che sono molto meno aspre, nella dolcezza e tenerezza della mia accettazione con me, me stessa. Nel mio computo di conti che faccio, che non tornano mai come vorrei farli tornare io ma alla fine tornano.

La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato.. non importa se non è successo con qualcuno con la mia anima gemella, forse come dicevo a patrizia tanto tempo fa, sono io stessa la mia anima gemella.. , incontro mè. Abbraccio mè. E forse è questa la scoperta più grande. Più bella. Tutte le mie parti che non suonano come orchestra, ma dipingono la nuova me, completa di tutto.. come sono io. Errori compresi, eccetera. La musica c'è la danza anche. Porto con me, tutto quello che ho attraversato in questo mezzo secolo :-)  quello che ho tentato di studiare da giovane, quello che credevo, le mie varie fasi, i miei 'periodi' , proprio come un pittore :-) una pittrice, che invece dei colori usa la scrittura. Anche quando cammino mi pare di scrivere, ogni passo , scrivo col pensiero col respiro del cuore, guardando quanto il mondo si sforza di essere ancora meraviglioso nonostante gli orrori, perchè si porta appresso come noi, le contraddizioni, che noi gli abbiamo impiantato non capendo nulla, o non affidandoci solo alla semplicità del nostro esistere, perchè tanto semplici alla fine, non siamo. Sebbene.. è là che bisogna veramente anelare. Durante la mia giornata, coi miei pensieri a volte sembravano tela, a volte puzzle, non mi arrabbiavo, se non combaciavano i pezzi, ci vuole tempo e pazienza. A volte la tela mi dicevo della vita, poteva essere meglio, mi ritrovo senza trucco, con pochi vezzi, se non un paio di piccoli orecchini d'oro, lo smalto sulle unghie, null'altro, non c'è tempo per questo, io che ho bisogno di tempo per essere una signora, anche se, il gioco mio personale, sarà quello di riuscire ad abbracciare anche la signora, farla camminare con la donna che va di fretta e non ha tempo per i vezzi, e magari invece non chiedono altro che camminare insieme. La pesantezza della nuove cose della mia vita, - contrastano un poco con i miei kg acquisiti, non molti in verità, ma mi manca quella leggerezza ! , scrivo, alla notte, a me che scrivo a me stessa, a chi si poserà sulla mia anima provando a decifrarla, solo per farla sentire meno 'sola'. Il mio cuore è contento, io , ho alti e bassi come tutte le creature. A volte sono talmente stanca, che vorrei fare una cura del sonno, a volte mi sento più forte di un gladiatore, altre volte, macino la vita come se fossi una maratoneta. Una maratoneta che dipinge pagine virtuali, con la speranza che nessuno le cancelli mai. 

Vorrei tanto scrivere ancora, ma è tardi, e la sintesi, è la mia meta. 

Domattina devo svegliarmi presto, preparare la borsa della piscina, l'autismo è complicato, e Matteo ha imparato bene a fare il 'paragnosta'. Ed io sono pur sempre una mamma che 'subisce'.  Poi devo buttare una marea di carta, poi la plastica, poi andare a fare la spesa. Il frigo è pieno cioè il congelatore, ma manca sempre qualcosa, e poi, devo finire di ultimare le cose per il suo rinfresco, la scuola non aveva niente di meglio che da chiedermi di fargli festeggiare i suoi 18 anni a scuola. E' una cosa carina, ma insomma organizzarla è una gran fatica! Inoltre, diciamo CHE sono un po' provata da tutto quello che ho passato. Sebbene, l'avvocata mancata, cioè io, insomma i risultati sono arrivati. Ho adempiuto alla burocrazia in tempo record e senza ammalarmi: sono stata veramente brava, ho fatto tutto da sola. Ora lo scoglio più grande il giro di boa di spire peggiore, sarà , quello della presa in carico del nuovo medico, ma ora, no. non ci voglio pensare.. devo pensare a smaltire quello che ho dovuto vedere in tribunale, e tutto quello che dovrò fare !! praticamente i conti della serva della serva.  Caro F.d.Andrè, caro che ritorni (battisti e de andrè si danno la mano nelle mie giornate), si, lo stato il più possibile fuori dai cosiddetti ... ma purtroppo mi è toccato un altro destino, un pò crudele, come dice Monica,.. un giorno riuscirò a pubblicare, tutti i msg delle mie amiche, come facevo una volta, un giorno, che non pioverà tanto, e in cui avrò più tempo.. E' un cerchio diverso questo che chiudo, non è un girotondo di anime è qualcosa di più, è come portare al braccio un braccialetto prezioso, - una quadratura importante, un gioiello un circolo che torna in ogni cosa, come se ogni anno si riannodasse, riabbracciasse nel presente in una sorta di 'amuleto' prezioso a mo' di serpente non tossico ma di saggezza a dirmi e suggerirmi che tutto ha un senso, - basta che mi ci lascio guidare. E così faccio pace costante con tutto quello che ho capito, con il mio accanimento, con le mie paranoie che hanno scavato ferite profondissime, andando ad insistere su quella più antica, e ci si sono incardinate dentro, profondamente. Solo incontri fortuiti e una forza intellettuale ciclopica avrebbero potuto sanare allora ciò, ma io a questo ora non voglio pensare. Mi basta oggi poter ritrovare, e mi ritrovo nella meravigliosa canzone di De Andrè, che mi ha tirato per i capelli come l'istinto di sopravvivenza fuori dall'acqua, mi ritrovo nella sua se ti tagliassero a pezzetti.. si. là mi ritrovo, e mi dico, che tanto e bene avrei voluto, potuto, saputo scrivere,- ma - non c'è più 'quel tavolo che ci fu poco tempo fa', anche se i sogni restano intatti. E va bene così. Il suo pezzo più bello.. come se queste pagine diventassero il tetto della mia casa che è mancato. ma ora devo fermarmi, altrimenti arriva mattina, e io voglio chiudere gli occhi e voglio essere trasporatata in un posto bellissimo dove poter rivivere stanotte, tutte le mie età, e domattina dedicarmi a ciò a cui devo, e poi , il pomeriggio a ritagliarmi il mio spazio miracoloso che mi è stato donato - e di cui non voglio parlare. 

chiudo, il mio post bislacco, lasciando dentro me i pensieri più belli.. nel posto segreto dove è giusto che stiano.

Durante la mia giornata, le mie variegate musiche si sono alternate.. niente radio, anche se ho ritrovato radioondarossa in macchina!, le mie musiche si sono alternate tra il punk casareccio, e il metal estremo, ma alla fine il balsamo migliore resta l'equilibrio del blues. Del cibo che mangio, di film che trovo e che commuovono quella ragazza imbevuta di sole che sono stata, e tutti i sogni che mi compongono che mi costituiscono e che mi sono sempre portata appresso ch emi hanno sempre abbracciata e che ancora oggi mi hanno salvata. Sono loro il mio quadro migliore il mio vestito migliore sono la mia pelle ed il mio sangue. E paradosso estremo sono gli stessi che mi fanno stare coi piedi per terra, pur elevandomi e facendomi arrivare alle stelle.

passo e chiudo

 

https://youtu.be/EzYagLze_Y4

 
 
 

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Post n°1234 pubblicato il 05 Gennaio 2019 da Roberta_dgl8

Non è così facile come si scrive. E questo si sà. Sebbene, la mia cara scrittura mi abbia accompagnato senza mai tradirmi. E' stata un vestito di lana la più preziosa e seta, è stata lino egiziano, è stata disegno bellissimo, come quando alla lunga fila di lavagne a scuola mi illudevo col gesso colorato di disegnare fiori grandi e  bellissimi con la tecnica del puntinato.. picchiavo, forte e intanto mi divertivo, - perchè alla fine la miscela dei colori e la prof o prof che passavano mettevano voti più che buoni. Era un attimo di 'sfogo' colorato, come quasi a reincontrare quella bambina precoce libera e anarchica così come lo sono tutti i bambini, - che - un cambio di scuola (e non solo) , obbligavano a disegnare con le parole. Solo perchè uscivano fuori pensierini diversi da quelli degli altri bambini forse scritti meglio.. 

No. Non è così facile come si scrive, - ma tanto ho scritto finora, cambiando anche modo, nel corso degli anni, perchè la scrittura sempre ha camminato con me. Non tra le righe , ma proprio in ogni lettera digitata, - perchè era ossigeno per respirare e per camminare così come lo è quello degli alberi. Ma non ci riesco più. Ogni bell'incipit, mi esplode dentro, o forse fa solo in modo di starsene al sicuro per aiutarmi ancora a liberarmi senza spezzarle queste catene d'oro, perchè se ci stanno fanno pure loro parte di mè, e senza starmi a fare avviluppare, stavolta la chiave la trovo sul serio, per aprire senza distruggere, ma anzi ricordarmi proprio di tutto e completamente. Come una sorta di catarsi - per lasciare in una sorta di brillio prezioso anche ciò che mi ha fatto tanto male, io stessa per prima. Per guardare non la perversione masochistica, non l'autolesionismo, o i 'cattivi funzionamenti', ma come moto alla liberazione totale mescolata bene con le convinzioni nuove del nuovo disincanto. Tornare a scrivere in maniera diversa, centrata solo sulle pagine mie, stare serena - fare in modo che di nuovo questa mia scrittura, - possa trarre forza e beneficio da me ed io da lei. Sebbene, la mia vita,come mi scrive un 'anima affine incontrata qui, sebbene anche la mia vita si sia ridotta all'essenziale,- cercare con la scrittura che altre volte mi ha accompagnato senza mai tradirmi, il motivo e il modo per non soccombere delle cose che capisco.  Sì la mia vita si è ridotta all'essenziale e non mi si lascia in pace in questo essenziale, - il mondo circostante sembra essere diventato un mare dove solo gli squali vogliono affermare il loro dominio, un mondo che disgusta anche nel boccone che si mangia talvolta e che non lascia spazio a nessuna bellezza. Ecco io questo intendo riprendere. Perchè nel mio disincanto totale, una stella pulsare io non l'avevo vista mai. O almeno non così. Perchè con la scrittura tutto si può. Fare una guerra o fare l'amore nel senso più alto del termine, - non legato solo a perversioni effimere, o a trampolini erotici e sessuali, ma poi innalzare anche a che' questa vita sia meno crudele, e quell'amore sia anche quando ci sentiamo soli, e non ci bastiamo, e la scrittura allora può diventare quel modo naturale e passionale di amare per amarsi perchè anche a questo serve, perchè anche questo E'. Risorsa come filo sospeso nel cielo, in una connessione tra quella moralità interiore che ti fa tutto di un pezzo e anche quando la vita stessa ti fa a brandelli, poi basta uno sguardo al cielo per dirti che sei viva e pulsante, nonostante dentro te, tu senta un silenzio interiore che ti fa paura, - e la solitudine non sembra una compagna buona, perchè forse non ti sai bastare, oppure e forse hai capito troppo e non lo sai coniugare, con te.

Allora, cerchi la luna, - che il sole del giorno troppo acceca e stringe un patto con il gelo che si fa 'sberla', e nemmeno lei ci sta.. perchè si nasconde, perchè deve lasciare lo spettacolo a quella stella, che la guardi e riguardi, e anche se la notte è nera e scura, e vuoi solo guarire presto dalla congiuntivite che il gelo improvviso ti ha colpita, (ma non è certamente solo questo non lo è mai), - allora - ti dici, che puoi continuare che devi.. basta che cerchi il punto di contatto,l'equilibrio, - e ti dai ancora un motivo importante per andare avanti. Fosse anche che la scrittura sia il tuo portafortuna vero e prezioso per poter procedere, - per lasciarsi indietro ciò che non serve più- per tentare una nuova forza di pace interiore e riprendere i sogni bellissimi, infrangibili, così come infrangibile dovrà e potrà e sapra essere il quotidiano.

di più non riesco a scrivere, .. mi serve tutto questo per dipanare. Per fare pace, per restare a vegliare su me e questa finestra, libro, diario, passione di vita, dolore, cronaca, e molte volte delirio, sogno, quotidianità, sconfitte, consapevolezze che finora è stata la mia vita. Voglio solo te, pagina bianca, - voglio mettere nero su bianco anche il filo da dipanare.. sbrogliarlo e poi come un gomitolo di volta in volta colorato riposizionarlo al suo posto.  Questa finestra è qui. La scrittura guida e pilota. Fiori amici che credevo amici, con le parole ingannatrici non saranno mai veleno, saprò discernere i pensieri onesti da foglie marce , oh si, l'ho sempre saputo fare, anche se non sono una contadina. Anche se, sì, e prendo a prestito parole d'altri mi hanno calpestato le metafore (grazie Alessandra) e non solo. Voglio e spero, in un tempo che sono io che non avrà una quotidianità fissa ( nè tantomeno fessa), di riprendermi ogni parte di me, senza presunzione, senza fretta, ma reimparando ad usare ed aprire correttamente questa finestra.. centrata e posizionata, bene.

Passo e chiudo.

https://youtu.be/T6XSWQXduAk

 
 
 
 

 

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VITA MIA (E SALVEZZA MIA)

http://digiphotostatic.libero.it/Roberta_dgl8/med/1b62d1ce68_8748280_med.jpg

                                  

 

MA CHI HA DAVVERO LETTO?

Mamma, qui posso toccare tutti, vero?

MAXXI (Roma) 2 APRILE 2015

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LA VOCE DI CHI NON HA VOCE :

“Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal “equipaggiato” per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” ( Jim Sinclair, 1998, autistico ad alto funzionamento)

 

 

 

Leonardo Da Vinci (studio di Leda)

Leonardo Da Vinci

 

Domenico Zipoli

 

 

SEMPRE CON ME

MUORE GIOVANE CHI AL CIELO E' CARO...

MA L'AMORE E' L'ANIMA E L'ANIMA NON MUORE

io e papà

PER SEMPRE CON ME

 

H H

 

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     Cuore d'altleta     

 

Fiumicino (Roma)

 

La soggettività nella sua interiorità più profonda è la verità e la realtà.

S.K.

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Non importa quanto lontano possa andare lo spirito, non andrà mai più lontano del cuore.   (Confucio)

 

GRAZIE ...

 Io e Cate a Firenze 

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io e Viola

9-ottobre-2016-roberta-e-viola-santa-maria-novella

_____ *________*______     Grazie Sig. "Libero" :-)


Monica Cara e Io a Bologna

 

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Firenze, 24/10/2020

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ei fu...

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donare il bene, sempre. Sempre.

.. anche quando viene disprezzato/usato/alterato.

è chiaro che non è il rosario di Salvini (ma è meglio specificarlo).

 

 

 

 

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