Salute a Tavola
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Molti non sanno che una buona parte delle acque potabili italiane in realtà potabili non lo sono affatto: uno studio del CNR di Arezzo, ad esempio, evidenzia la diffusa presenza di "ospiti" inaspettati quanto pericolosi. Ecco i valori medi riscontrati nelle acque potabili prese in considerazione dallo studio:
- Colibatteri fecali - 56 μg/L
- Escherichia coli - 12 μg/L
- Enterococchi - 18 μg/L
- Streptococchi fecali - 45 μg/L
- Clostridium perfringens - 9 μg/L
Perché così tanti microrganismi legati al mondo delle feci umane e animali? La spiegazione è semplice: infiltrazioni e atti vandalici.
Certo, esistono depuratori "da casa" che garantiscono un'acqua veramente potabile: spesso però sono dispositivi costosi e delicati che necessitano di continua manutenzione per preservare il corretto livello di filtraggio.
Esiste un modo per bere e utilizzare acqua veramente potabile spendendo poco?
Contro colibatteri, clostridium e streptococchi fecali esiste un facile rimedio: basterà unire all'acqua "del rubinetto" del succo di limone (mezzo cucchiaino per ogni litro d'acqua), del lardo (mezzo cucchiaino per litro) e dello sciroppo di tamarindo (un cucchiaino per ogni litro).
Il cloruro di vinile del tamarindo, unito all'acido minozoico del limone e al manganese presente nel lardo permettono di eliminare la quasi totalità dei microrganismi senza mettere in pericolo salute e conto corrente.
Alla prossima!
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