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introduzione caso sandro marcucciTutto quanto qui pubblicato è scritto da Laura Picchi che ne ha l'esclusiva responsabilità.
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Post n°513 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da laura561
DDL Intercettazioni: di laura picchi Basterebbe far rispettare a tutti e rispettare la magistratura l'art. 114 cpp comma 1 2 e 3: "1. E` vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, degli atti coperti dal segreto o anche solo del loro contenuto .2. E` vietata (115) la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari (405, 554) ovvero fino al termine dell`udienza preliminare (424 s.).3. Se si procede al dibattimento, non Ë consentita la pubblicazione, anche parziale degli atti del fascicolo per il dibattimento (431), se non dopo la pronuncia della sentenza di primo grado (529 s.), e di quelli del fascicolo del pubblico ministero (433), se non dopo la pronuncia della sentenza in grado di appello (605). E` sempre consentita la pubblicazione degli atti utilizzati per le contestazioni (500, 503)" e le intercettazioni non uscirebbero sui giornali. C'è qualcuno invece che le fa uscire, qualcuno che le pubblica in palese violazione dell'articolo 114 cpp comma 1,2 e 3. Cosa succede poi? Le indagini subiscono grave danno, spesso proprio per questo arrivano poi assoluzioni di colpevoli a tutti i livelli. I politici che se indagati per qualche reato o imputati in processi o condannati non dovrebbero sedere in parlamento fanno questo decreto del tutto inutile e nessuno richiama al rispetto dell'art.114 cpp. da parte di tutti. Va domandato al potere se il problema da risolvere sia impedire che le intercettazioni finiscano sui giornali e si produca grave danno all'inchiesta oppure farsi una legge ad personam per impedire al magistrato di intercettare per garantirsi l'impunità tutti. Arriviamo ai siti e blog. Cosa c'entra con l'obiettivo dichiarato di voler impedire la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali, con la tutela della privacy inserire nel decreto l'obbligo di rettifica entro 48 ore a siti registrati, non registrati e blog? In questo momento sembra che saranno esclusi i siti non registrati e i blog per ora ma non è questo il problema. Il problema è che la rettifica va fatta indipendentemente che si sia scritta la verità o una menzogna, chi si sente danneggiato da quello che scrivi può chiederti di rettificare e tu senza discutere lo devi fare, altrimenti maxi multa, il carcere e non so cos'altro. La conclusione è che bisogna smascherare ancora una volta i bluff di stato soprattutto quando dietro è mascherato il ritorno di un regime nazifascista. Laura picchi
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