(AGENPARL) - Roma, 19 lug - "Il rafforzamento di strumenti indispensabili alla polizia giudiziaria e alla magistratura per il contrasto alla criminalità mafiosa e alla cosiddetta area grigia (professionisti, imprenditori, pubblici amministratori, politici e rappresentanti delle istituzioni ) era stata oggetto di un impegno preso da tutti i gruppi politici in Senato con un ordine del giorno approvato dal Governo nel lontano 2010. Su tale base era stato costituito un Comitato ristretto presso le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, che, con grande fatica e continue sollecitazioni, il Pd era riuscito a far rimettere in moto dopo un periodo di incomprensibile stasi. Significativamente i Presidenti Vizzini e Berselli avevano indetto una seduta del Comitato per oggi, nel ventesimo anniversario della strage di Paolo Borsellino e degli uomini della Polizia di stato della sua scorta". Così la senatrice Silvia Della Monica, capogruppo Pd in commissione giustizia, interviene sui lavori Comitato ristretto "Ebbene - prosegue la senatrice - abbiamo preso atto con stupore e rammarico dell' assenza dei componenti del PDL ai lavori odierni del Comitato. Come intendere questa assenza in un giorno così significativo? Come giustificarlo mentre la magistratura con grande coraggio ha messo in discussione la ricostruzione della strage di via d'Amelio, sta ricercando una verità complessa e scomoda e ha bisogno di un doveroso, costante appoggio della politica? E come spiegare, contemporaneamente, l'ostruzionismo del PDL al disegno di legge contro la corruzione in discussione in terza lettura al Senato, quando la corruzione è terreno fertile per la mafia?".
"Il Comitato - spiega la senatrice Della Monica - si occupa di: autoriciclaggio ( l'italia è l'unico paese in Europa a non prevederlo e, fuori d' Europa, solo Cina e Tanzania non lo riconoscono), scambio elettorale politico mafioso (la norma vigente è inefficace, perché limitata alle sole utilità economiche e non prevede che anche la promessa e impegno del politico di attivarsi, una volta eletto, a favore della cosca mafiosa debba essere punito), concorso esterno in associazione mafioso ( su cui le sezioni unite della Cassazione sono intervenute più volte ); collaboratori di giustizia ( docet il caso Spatuzza) e testimoni di giustizia". "Quindi - incalza la senatrice - se le stragi del 1992 non devono essere dimenticate, se Falcone e Borsellino e le loro scorte non sono morti invano occorre che la politica dia segnali chiari: buona politica, riconoscimento del lavoro di polizia e magistratura e sostegno fermo alla ricerca della verità, ma anche approvazione di una legislazione efficace e aggiornata ai fenomeni criminali e alle normative europea e trasnazionale. Insomma fatti e non parole", conclude la senatrice Silvia Della Monica.
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