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MASSA: Giubilaro ha chiesto il trasferimento a Bologna Csm lo valuta a fine gennaio

Post n°1705 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da laura561

Fonte Il Tirreno di Massa Carrara
«Qui voglia di giustizia vaga e approssimativa»

MASSA CARRARA «La domanda di giustizia a Massa Carrara è vaga e approssimativa. Ormai posso dirlo perché il fenomeno l'ho toccato con mano in questi anni». Il procuratore capo Aldo Giubilaro, quando serve, i messaggi li manda diretti, senza troppi giri di parole. Lo fa chiudendo il 2015, un anno difficile - come gli altri - per la mancanza di personale («bravi i carabinieri del nucleo investigativo e bravi quelli della finanza, ma sono pochi») e per gli episodi di cronaca che hanno caratterizzato questi dodici mesi. Forse sarà il suo ultimo anno alla procura di Massa, dato che Giubilaro ha presentato domanda per diventare procuratore generale a Bologna. E il Csm la prenderà in considerazione, insieme ad altre, verso la fine di gennaio. Massa non sembra un'isola infelice, rispecchia il panorama nazionale. O no? «Vero. In tutta Italia c'è questa poca voglia di giustizia, ma qui ai piedi delle Apuane ho riscontrato un pizzico di poca voglia in più. La situazione è questa. Mi ricordo che quando mi sono insediato ho detto che avrei avuto bisogno di tempo per capire il territorio. Ebbene questo tempo l'ho avuto e quello che ho capito è che qui la domanda di giustizia riguarda pochi». E la risposta a questa domanda di giustizia come la possiamo definire? «Non è quella che avremmo voluto dare. Sia a livello qualitativo sia a livello quantitativo. Per tutto il lavoro che ci sarebbe da fare i mezzi a nostra disposizione sono insufficienti. Dovremmo essere il doppio di quello che siamo per rispondere adeguatamente». Sembra quasi una resa... «No. Noi qui in procura facciamo il nostro lavoro con entusiasmo. Non lasciamo i nostri uffici fino a tarda sera. E spesso ci portiamo i fascicoli a casa. Ma purtroppo non basta. Guardi a me fa male vedere tante indagini finire prescritte, per le cause più varie e con il concorso di molti. Però succede». Colpa del territorio? «Un senso evanescente di giustizia è nell'indole degli apuani. L'ho toccato con mano. Qui non esiste, come in altri posti, una forza magmatica che si ribella allo status quo. C'è chi vorrebbe pulizia, ma non è sufficiente per classificarlo come un fenomeno diffuso. Le persone più che altro pensano ai propri interessi». Danilo D'Anna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 
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