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è morto Purgatori mi dispiace sono incredula

Post n°2660 pubblicato il 19 Luglio 2023 da laura561

https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/23_luglio_19/andrea-purgatori-i-familiari-delle-vittime-di-ustica-gli-dissero-l-aereo-fu-abbattuto-non-farti-fregare-1494bf27-cb83-47ff-b356-e39099a15xlk.shtml

Diario lavoro altrui

Comunicato stampa: Rita Atria, da 31 anni in attesa di giustizia.
Il 26 luglio, ci saremo a Viale Amelia, come ogni anno, come sempre. Eppure quest’anno, in forma “privata”.
La memoria attiva è un percorso continuo e spesso difficile. Il racconto della storia di Rita Atria è un impegno serio, profondo. Questo impegno si è rinnovato ogni giorno e ancor di più nell’ultimo anno, attraverso il libro-inchiesta scritto dalla giornalista Giovanna Cucè, Nadia Furnari, co-fondatrice e vicepresidenta dell’Associazione, e Graziella Proto, direttora de Le Siciliane, per far emergere quello non è mai stato cercato, chiesto, investigato e scritto sulla storia scomoda della giovane testimone di giustizia Rita Atria, che a 17 anni si è ribellata al potere politico-mafioso, raccontando tutto ciò di cui era a conoscenza e fornendo un contributo rilevante al lavoro del giudice Paolo Borsellino. Rita Atria, che fu abbandonata dalle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei, lasciandola, invece, in balia di un vuoto che colpevolmente avvolge la fine di questa giovanissima donna ribelle, indirettamente la settima vittima del massacro di Via D'Amelio.
Sembra che la politica come le Istituzioni siano ancora oggi silenti di fronte a questa richiesta per la verità e la giustizia, che vuole rimettere pazientemente insieme i pezzi del passato, disvelare i meccanismi sottesi ai fenomeni del nostro presente, per non far morire nuovamente Rita e tutti coloro hanno avuto il coraggio di denunciare, per non farli annegare, scomparire ancora, e noi insieme a loro, nella distruzione della memoria.
Noi, però, confidiamo sempre nelle Istituzioni e in particolare nell’operato della Magistratura, tant'è che più di un anno fa abbiamo presentato la richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Rita, come Associazione con Anna Maria Atria, la sorella di Rita, e di recente abbiamo depositato al sostituto procuratore designato per le indagini ulteriori spunti di riflessione investigative nella speranza che possa essere finalmente vagliata e che sia fatta piena luce sui tanti, troppi, punti oscuri affinché anche questa storia non rimanga senza risposte, non si aggiunga alle tante risposte che mancano nel nostro Paese a partire da Portella della Ginestra passando dalle stragi del ‘92-93, fino a delitti come quello del piccolo Claudio Domino…
Come speriamo anche che si squarci quel silenzio, oramai da anni, anche riguardo alla campagna lanciata dall’Associazione per il conferimento della cittadinanza onoraria di Roma a Rita e che si facciano passi in avanti, altresì, nell’intitolazione dell'area verde in Viale Amelia con il toponimo “Giardino Rita Atria – Testimone di giustizia e vittima innocente della mafia (1973 – 1992)”. Si tratterebbe di segnali fondamentali e tangibili sul territorio, proprio lì nel luogo dove la vita di Rita e la sua testimonianza si è interrotta.
Saremo ancora una volta il 22 luglio a Partanna e il 26 luglio a Roma in Viale Amelia, stavolta in forma “privata“, come denuncia di questo silenzio assordante, che continueremo a spezzare con le nostre voci, con la nostra testimonianza collettiva. Una testimonianza scomoda e spesso costellata di difficoltà, ma ciò ci induce andare avanti, «Senza scappare, senza tradire, senza corruzioni, o sottomissioni a testa alta, orgogliosamente» (Pippo Fava).
Invitiamo tutte e tutti a dare voce a questa denuncia. Noi, non ci arrendiamo!

20 luglio

𝙇❜𝙐𝙉𝙄𝘾𝘼 𝙑𝙊𝘾𝙀 𝘾𝙃𝙀 𝘼𝘽𝘽𝙄𝘼𝙈𝙊 𝙀❜ 𝙡𝙖 ❞𝘾𝙊𝙉𝘿𝙄𝙑𝙄𝙎𝙄𝙊𝙉𝙀❞
𝙌𝙪𝙞𝙣𝙙𝙞...𝙘𝙤𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙜𝙝𝙞𝙚𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙞𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚
𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮: 𝗥𝗶𝘁𝗮 𝗔𝘁𝗿𝗶𝗮, 𝗱𝗮 𝟯𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮
7/19/2023 Rita Atria La Settima Vittima di via D'Amelio
Il 26 luglio, ci saremo a Viale Amelia, come ogni anno, come sempre. Eppure quest’anno, in forma “privata”.
La memoria attiva è un percorso continuo e spesso difficile. Il racconto della storia di Rita Atria è un impegno serio, profondo. Questo impegno si è rinnovato ogni giorno e ancor di più nell’ultimo anno, attraverso il libro-inchiesta scritto dalla giornalista Giovanna Cucè, Nadia Furnari, co-fondatrice e vicepresidenta dell’Associazione, e Graziella Proto, direttora de Le Siciliane, per far emergere quello non è mai stato cercato, chiesto, investigato e scritto sulla storia scomoda della giovane testimone di giustizia Rita Atria, che a 17 anni si è ribellata al potere politico-mafioso, raccontando tutto ciò di cui era a conoscenza e fornendo un contributo rilevante al lavoro del giudice Paolo Borsellino. Rita Atria, che fu abbandonata dalle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei, lasciandola, invece, in balia di un vuoto che colpevolmente avvolge la fine di questa giovanissima donna ribelle, indirettamente la settima vittima del massacro di Via D'Amelio.
Sembra che la politica come le Istituzioni siano ancora oggi silenti di fronte a questa richiesta per la verità e la giustizia, che vuole rimettere pazientemente insieme i pezzi del passato, disvelare i meccanismi sottesi ai fenomeni del nostro presente, per non far morire nuovamente Rita e tutti coloro hanno avuto il coraggio di denunciare, per non farli annegare, scomparire ancora, e noi insieme a loro, nella distruzione della memoria.
Noi, però, 𝙘𝙤𝙣𝙛𝙞𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙄𝙨𝙩𝙞𝙩𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙚 𝙞𝙣 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙘𝙤𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡’𝙤𝙥𝙚𝙧𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙈𝙖𝙜𝙞𝙨𝙩𝙧𝙖𝙩𝙪𝙧𝙖, tant'è che 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐢 sulla morte di Rita, come 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗔𝘁𝗿𝗶𝗮, la sorella di Rita, e 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐢𝐧𝐢 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐠𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 nella speranza che possa essere finalmente vagliata e che sia fatta piena luce sui tanti, troppi, punti oscuri affinché anche questa storia non rimanga senza risposte, non si aggiunga alle 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞 a partire da 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 passando dalle 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐠𝐢 𝐝𝐞𝐥 ‘𝟗𝟐-𝟗𝟑, fino a delitti come quello del piccolo 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐃𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨 ...
Come speriamo anche che si squarci quel silenzio, oramai da anni, anche riguardo alla campagna lanciata dall’Associazione per il conferimento della 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖𝙙𝙞𝙣𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙤𝙣𝙤𝙧𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙍𝙤𝙢𝙖 𝙖 𝙍𝙞𝙩𝙖 e che si facciano passi in avanti, altresì, 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥❜𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐕𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐀𝐦𝐞𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐭𝐨𝐩𝐨𝐧𝐢𝐦𝐨 ❞𝐆𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐢𝐭𝐚 𝐀𝐭𝐫𝐢𝐚 – 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚 (𝟏𝟗𝟕𝟑 – 𝟏𝟗𝟗𝟐)”. Si tratterebbe di segnali fondamentali e tangibili sul territorio, proprio lì nel luogo dove la vita di Rita e la sua testimonianza si è interrotta.
𝙎𝙖𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙖𝙣𝙘𝙤𝙧𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙞𝙡 22 𝙡𝙪𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙖 𝙋𝙖𝙧𝙩𝙖𝙣𝙣𝙖 𝙚 𝙞𝙡 26 𝙡𝙪𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙖 𝙍𝙤𝙢𝙖 𝙞𝙣 𝙑𝙞𝙖𝙡𝙚 𝘼𝙢𝙚𝙡𝙞𝙖, 𝙨𝙩𝙖𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙞𝙣 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖 ❞𝙥𝙧𝙞𝙫𝙖𝙩𝙖❞, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙙𝙚𝙣𝙪𝙣𝙘𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙨𝙞𝙡𝙚𝙣𝙯𝙞𝙤 𝙖𝙨𝙨𝙤𝙧𝙙𝙖𝙣𝙩𝙚, 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙖 𝙨𝙥𝙚𝙯𝙯𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙚 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙚 𝙫𝙤𝙘𝙞, 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝙩𝙚𝙨𝙩𝙞𝙢𝙤𝙣𝙞𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙖. 𝙐𝙣𝙖 𝙩𝙚𝙨𝙩𝙞𝙢𝙤𝙣𝙞𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙢𝙤𝙙𝙖 𝙚 𝙨𝙥𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙘𝙤𝙨𝙩𝙚𝙡𝙡𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙙𝙞𝙛𝙛𝙞𝙘𝙤𝙡𝙩𝙖̀, 𝙢𝙖 𝙘𝙞𝙤̀ 𝙘𝙞 𝙞𝙣𝙙𝙪𝙘𝙚 𝙖𝙣𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙫𝙖𝙣𝙩𝙞, «𝙎𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙨𝙘𝙖𝙥𝙥𝙖𝙧𝙚, 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙧𝙚, 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙘𝙤𝙧𝙧𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞, 𝙤 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤𝙢𝙞𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙖 𝙩𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙖𝙡𝙩𝙖, 𝙤𝙧𝙜𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤𝙨𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚» (𝙋𝙞𝙥𝙥𝙤 𝙁𝙖𝙫𝙖).
𝙄𝙣𝙫𝙞𝙩𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙚 𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙖 𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙫𝙤𝙘𝙚 𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙣𝙪𝙣𝙘𝙞𝙖. 𝙉𝙤𝙞, 𝙣𝙤𝙣 𝙘𝙞 𝙖𝙧𝙧𝙚𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤❗



 

 
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