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Ustica: risposta Ministro Esteri a Pd Nota Laura Picchi

Post n°1713 pubblicato il 29 Gennaio 2016 da laura561

aggiornamento 30 gennaio 2016

C'è anche da informare i nostri lettori e commentare questa notizia:

Ustica: Priore Indagare su coinvolgimento Usa.
Magari ci dicessero dove fosse l'Awacs Usa probabilmente decollato proprio dalla Uss Saratoga al momento della strage di Ustica che faceva da guidacaccia ai caccia di Grosseto sarebbe cosa gradita. Il controllo di Roma chiama Grosseto alle 18,53 zulu quando dovrebbero secondo la versione di AM Italia essere già tutti atterrati i caccia di Grosseto e gli chiede se le zone sono le sue e Grosseto le lascia. E' una bobina audio agli atti che lo dice. Poi magari ci dicano dove erano i caccia di Grosseto a 5 minuti dalla strage in zone non autorizzate e quando davvero l'hanno lasciate. infine si vorrebbe sapere il perchè dell'ennesima bugia di AM Italia avallata dal governo italiano.

Roma, 29 gennaio 2016 – Nel disastro aereo di Ustica avvenuto il 27 giugno 1980, in cui un aereo di linea, Douglas DC-9, della compagnia italiana Itavia cadde…
tv2000.it





Della vedova Ministero Esteri stamani alla Camera ha dichiarato che
Il documentario di Canalplus non è niente di nuovo per i magistrati di Roma
i quali dichiarano che gli autori di Ustica ad oggi restano IGNOTI
e stanno indagando per capire chi sono. Pareva
anche me che senza ritrovare le strip imboscate non si puo' arrivare nel penale
con matematica certezza a stabilire chi è l'assassino e che in quel documentario
non c'è nulla di nuovo, nessuna prova documentale nuova che possa dire che sono stati i francesi
Nemmeno io sono nuova in quel che scrivo lo ammetto, l'ha detto Sandro Marcucci nel 1992 5 gg prima di morire
che sono state imboscate fin da subito le prove per ricostruire Ustica da Tascio per fare un favore al governo Cossiga e ricevere in cambio un grosso
favore personale l'impunità sua e per tutti.
Com'è allora che siamo andati avanti per giorni con il falso scoop
che c'erano le prove che sono stati i francesi?
che strano. Uno potrebbe pensare che tutto quel polverone è contro
l'Associazione antimafie Rita Atria. Chissà......
Ora si posano le polveri e si scopre che lo scoop era falso.

Sempre grazie a Sandro Marcucci, a Mario Ciancarella, a Dettori e all'Associazione antimafie Rita Atria per tutto quello che hanno fatto
per quelle 81 vittime, che fanno e faranno.

Ecco il testo della risposta di Della Vedova:
BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri
e la cooperazione internazionale. Presidente, in merito all'inchiesta
giornalistica trasmessa dal canale francese Canal Plus Il disastro di
Ustica: un errore francese ?, cui è stato fatto riferimento anche
nell'illustrazione, il Governo ritiene che si debba continuare a
sostenere con ogni mezzo a disposizione l'operato dalla magistratura
per ottenere la verità sulla vicenda. In seguito alle informazioni
divulgate dal servizio televisivo, il Ministero della giustizia ha
provveduto a richiedere i necessari elementi informativi alla procura
della Repubblica di Roma ed alla procura di Palermo. Mentre l'ufficio
giudiziario palermitano ha segnalato di non essere in possesso al
riguardo di alcun tipo di informazione, la procura di Roma ha invece
riferito di aver aperto un fascicolo processuale a modello 45 (fatti
non costituenti notizia di reato), in seguito alle pubbliche
dichiarazioni rilasciate dall'allora leader libico Muhammar Gheddafi.



Pag. 12

Il predetto fascicolo processuale è stato in seguito trasformato con
iscrizione a modello 44, ipotizzandosi a carico di ignoti il reato di
strage (articolo 422 del codice penale), in relazione alla condotta
che ha determinato la caduta del velivolo DC-9 Itavia sopra l'isola di
Ustica in data 27 giugno 1980.
Secondo quanto segnalato dalla citata magistratura inquirente, le
indagini sulla vicenda segnalata si sono concretizzate sia
nell'acquisizione di documenti sia di testimonianze, assumendo le
dichiarazioni rese da persone a conoscenza dei fatti che sono state
negli ultimi tempi identificate, con specifico riferimento all'ipotesi
investigativa che a causare la caduta del DC-9 Itavia sia stato un
fattore esterno, vale a dire il lancio di un missile o la cosiddetta
near collision (vortice di estremità causato dal passaggio a forte
velocità di un aereo che ha causato la rottura della parte estrema –
TIP – di una delle due ali del velivolo).
Le indagini si sono incentrate anche sull'espletamento di diverse
rogatorie all'estero, rivolte a quei Paesi che, alla luce delle
acquisizioni in atto, si evinceva potessero essere in possesso di
notizie e documenti utili alla prosecuzione delle investigazioni. In
data 10 giugno 2010 sono state formalizzate quattro richieste di
rogatoria, agli indirizzi degli Stati Uniti, Francia, Germania e
Belgio. Dette richieste sono state inoltrate alle autorità rogate in
data 1o luglio 2010.
Come riferito dalla competente procura, nella rogatoria rivolta alla
Francia sono state chieste notizie sull'attività volativa degli aerei
di stanza nelle base di Solenzara e Sartène, sulla localizzazione
delle portaerei, sulla partecipazione ad esercitazioni NATO combinate,
sull'esercitazione Demon Jam V, con relativo invio di tutta la
documentazione e l'indicazione del personale operante nelle basi e gli
equipaggi dei mezzi aeronavali.
La procura riferisce altresì che «la Francia ha accolto due distinte
richieste di rogatorie ed ha consentito ai pubblici ministeri delegati
per l'investigazione di partecipare direttamente allo svolgimento
degli atti presso gli uffici della Gendarmerie, appositamente delegati
dall'autorità giudiziaria francese, consistiti nell'esame di diversi
soggetti che all'epoca dei Pag. 13fatti prestavano servizio presso la
base francese di Solenzara. È stata anche consegnata documentazione
riguardante le portaerei».
Si segnala da ultimo che la procura della Repubblica di Roma ha
precisato che allo stato non sono stati acquisiti elementi sufficienti
per modificare l'originaria iscrizione del fascicolo contro ignoti, e
che nessun procedimento penale è stato aperto a seguito della
divulgazione da parte dell'emittente francese Canal Plus, trattandosi
di elementi già conosciuti a seguito delle espletate rogatorie in
Francia e già acquisiti nel procedimento penale sopra indicato.
Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione
internazionale, per parte sua, ha sempre offerto la massima
collaborazione alla magistratura e alle altre amministrazioni dello
Stato, al fine di far emergere la verità su una delle pagine più
dolorose dalla nostra storia repubblicana. Come dimostra anche la
documentazione dell'Ambasciata d'Italia a Parigi versata agli Archivi
di Stato, nel corso degli anni la Farnesina ha svolto una puntuale
azione di sostegno dell'autorità giudiziaria italiana per sollecitare
la risposta alle sue richieste di rogatorie. A tal fine, sono stati
effettuati anche passi diplomatici ai più alti livelli.
Sulla base della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri
sulla declassificazione del 22 aprile 2014, la Farnesina ha inoltre
avviato dal 2014 stesso una complessa opera di ricognizione e di
trasparenza, coinvolgendo tutta la rappresentanza all'estero, gli
uffici dell'amministrazione centrale e l'archivio storico-diplomatico:
ciò al fine di reperire tutta la documentazione relativa alle gravi
vicende 1969-1984, compresa ovviamente quella di Ustica, dare luogo
alla materiale declassificazione e versare il tutto nell'Archivio
centrale dello Stato. La ricognizione ha finora portato a tre
versamenti all'Archivio centrale dello Stato, effettuati tra l'agosto
2014 e il marzo 2015.
Vorrei sottolineare che il contributo del Ministro degli affari
esteri e della cooperazione internazionale non si ferma qui, ed è in
corso un lavoro di riflessione capillare e verifica sulla
documentazione a disposizione: che proseguirà ovviamente in futuro,
anche grazie al proficuo rapporto instaurato con l'Associazione
parenti delle vittime della strage di Ustica. Quest'opera, portata
avanti a stretto contatto con la magistratura Pag. 14e le altre
amministrazioni coinvolte, mira a far emergere eventuali ulteriori
documenti e lacune da colmare a beneficio delle indagini in corso.

Laura Picchi

 
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