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introduzione caso sandro marcucciTutto quanto qui pubblicato è scritto da Laura Picchi che ne ha l'esclusiva responsabilità.
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Messaggi di Gennaio 2016
Post n°1714 pubblicato il 31 Gennaio 2016 da laura561
31 GENNAIO 2016 DAL FRONTE DELLA NUOVA R-ESISTENZA A SILVIO LORENZINI
Post n°1713 pubblicato il 29 Gennaio 2016 da laura561
aggiornamento 30 gennaio 2016 C'è anche da informare i nostri lettori e commentare questa notizia: Ustica: Priore Indagare su coinvolgimento Usa. Roma, 29 gennaio 2016 – Nel disastro aereo di Ustica avvenuto il 27 giugno 1980, in cui un aereo di linea, Douglas DC-9, della compagnia italiana Itavia cadde… tv2000.it Della vedova Ministero Esteri stamani alla Camera ha dichiarato che Il documentario di Canalplus non è niente di nuovo per i magistrati di Romae stanno indagando per capire chi sono. Pareva Nemmeno io sono nuova in quel che scrivo lo ammetto, l'ha detto Sandro Marcucci nel 1992 5 gg prima di morire che sono state imboscate fin da subito le prove per ricostruire Ustica da Tascio per fare un favore al governo Cossiga e ricevere in cambio un grosso favore personale l'impunità sua e per tutti. Com'è allora che siamo andati avanti per giorni con il falso scoop che c'erano le prove che sono stati i francesi? che strano. Uno potrebbe pensare che tutto quel polverone è contro l'Associazione antimafie Rita Atria. Chissà...... Ora si posano le polveri e si scopre che lo scoop era falso. Sempre grazie a Sandro Marcucci, a Mario Ciancarella, a Dettori e all'Associazione antimafie Rita Atria per tutto quello che hanno fatto per quelle 81 vittime, che fanno e faranno. Ecco il testo della risposta di Della Vedova: BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Presidente, in merito all'inchiesta giornalistica trasmessa dal canale francese Canal Plus Il disastro di Ustica: un errore francese ?, cui è stato fatto riferimento anche nell'illustrazione, il Governo ritiene che si debba continuare a sostenere con ogni mezzo a disposizione l'operato dalla magistratura per ottenere la verità sulla vicenda. In seguito alle informazioni divulgate dal servizio televisivo, il Ministero della giustizia ha provveduto a richiedere i necessari elementi informativi alla procura della Repubblica di Roma ed alla procura di Palermo. Mentre l'ufficio giudiziario palermitano ha segnalato di non essere in possesso al riguardo di alcun tipo di informazione, la procura di Roma ha invece riferito di aver aperto un fascicolo processuale a modello 45 (fatti non costituenti notizia di reato), in seguito alle pubbliche dichiarazioni rilasciate dall'allora leader libico Muhammar Gheddafi. Pag. 12 Il predetto fascicolo processuale è stato in seguito trasformato con iscrizione a modello 44, ipotizzandosi a carico di ignoti il reato di strage (articolo 422 del codice penale), in relazione alla condotta che ha determinato la caduta del velivolo DC-9 Itavia sopra l'isola di Ustica in data 27 giugno 1980. Secondo quanto segnalato dalla citata magistratura inquirente, le indagini sulla vicenda segnalata si sono concretizzate sia nell'acquisizione di documenti sia di testimonianze, assumendo le dichiarazioni rese da persone a conoscenza dei fatti che sono state negli ultimi tempi identificate, con specifico riferimento all'ipotesi investigativa che a causare la caduta del DC-9 Itavia sia stato un fattore esterno, vale a dire il lancio di un missile o la cosiddetta near collision (vortice di estremità causato dal passaggio a forte velocità di un aereo che ha causato la rottura della parte estrema – TIP – di una delle due ali del velivolo). Le indagini si sono incentrate anche sull'espletamento di diverse rogatorie all'estero, rivolte a quei Paesi che, alla luce delle acquisizioni in atto, si evinceva potessero essere in possesso di notizie e documenti utili alla prosecuzione delle investigazioni. In data 10 giugno 2010 sono state formalizzate quattro richieste di rogatoria, agli indirizzi degli Stati Uniti, Francia, Germania e Belgio. Dette richieste sono state inoltrate alle autorità rogate in data 1o luglio 2010. Come riferito dalla competente procura, nella rogatoria rivolta alla Francia sono state chieste notizie sull'attività volativa degli aerei di stanza nelle base di Solenzara e Sartène, sulla localizzazione delle portaerei, sulla partecipazione ad esercitazioni NATO combinate, sull'esercitazione Demon Jam V, con relativo invio di tutta la documentazione e l'indicazione del personale operante nelle basi e gli equipaggi dei mezzi aeronavali. La procura riferisce altresì che «la Francia ha accolto due distinte richieste di rogatorie ed ha consentito ai pubblici ministeri delegati per l'investigazione di partecipare direttamente allo svolgimento degli atti presso gli uffici della Gendarmerie, appositamente delegati dall'autorità giudiziaria francese, consistiti nell'esame di diversi soggetti che all'epoca dei Pag. 13fatti prestavano servizio presso la base francese di Solenzara. È stata anche consegnata documentazione riguardante le portaerei». Si segnala da ultimo che la procura della Repubblica di Roma ha precisato che allo stato non sono stati acquisiti elementi sufficienti per modificare l'originaria iscrizione del fascicolo contro ignoti, e che nessun procedimento penale è stato aperto a seguito della divulgazione da parte dell'emittente francese Canal Plus, trattandosi di elementi già conosciuti a seguito delle espletate rogatorie in Francia e già acquisiti nel procedimento penale sopra indicato. Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per parte sua, ha sempre offerto la massima collaborazione alla magistratura e alle altre amministrazioni dello Stato, al fine di far emergere la verità su una delle pagine più dolorose dalla nostra storia repubblicana. Come dimostra anche la documentazione dell'Ambasciata d'Italia a Parigi versata agli Archivi di Stato, nel corso degli anni la Farnesina ha svolto una puntuale azione di sostegno dell'autorità giudiziaria italiana per sollecitare la risposta alle sue richieste di rogatorie. A tal fine, sono stati effettuati anche passi diplomatici ai più alti livelli. Sulla base della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri sulla declassificazione del 22 aprile 2014, la Farnesina ha inoltre avviato dal 2014 stesso una complessa opera di ricognizione e di trasparenza, coinvolgendo tutta la rappresentanza all'estero, gli uffici dell'amministrazione centrale e l'archivio storico-diplomatico: ciò al fine di reperire tutta la documentazione relativa alle gravi vicende 1969-1984, compresa ovviamente quella di Ustica, dare luogo alla materiale declassificazione e versare il tutto nell'Archivio centrale dello Stato. La ricognizione ha finora portato a tre versamenti all'Archivio centrale dello Stato, effettuati tra l'agosto 2014 e il marzo 2015. Vorrei sottolineare che il contributo del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale non si ferma qui, ed è in corso un lavoro di riflessione capillare e verifica sulla documentazione a disposizione: che proseguirà ovviamente in futuro, anche grazie al proficuo rapporto instaurato con l'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica. Quest'opera, portata avanti a stretto contatto con la magistratura Pag. 14e le altre amministrazioni coinvolte, mira a far emergere eventuali ulteriori documenti e lacune da colmare a beneficio delle indagini in corso. Laura Picchi
Post n°1712 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da laura561
Archivio News dell'Associazione Antimafie Rita Atria ritaatria.it|Di Sito Ufficiale dell'Associazione Antimafie Rita Atria
Post n°1711 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da laura561
HO LETTO IL COMMENTO DEL MIO ADDESTRATORE SOLO OGGI: Perche’ invece di sperare in improbabili desecretazioni non si cerca di rileggere in modo corretto le carte che gia’ sono note ed agli atti? Potrebbe mai ammettere un qualsiasi governo di questo Paese che si e’ trattato di un delitto volontario e premeditato, eseguito – e male – da uomini delle nostre Forze Armate in uno scellerato progetto di acquiescenza ai desiderata del dominus statunitense? Le carte e le prove sembrano dire proprio questo, basterebbe leggerle meglio ed avere qualche magistrato che non tema di dover toccare un livello politico ritenuto da qualcuno intoccabile. Mario Ciancarella MARIO MI PERMETTO DI RINGRAZIARTI PUBBLICAMENTE. A COSTO DI METTERE A RISCHIO DI NUOVO I TUOI INTERESSI PERSONALI HAI VOLUTO FARE DA OMBRELLO A ME E AL LAVORO INTEGRALE MIO SU USTICA. LA TUA GENEROSITA' NON HA PARI. GRAZIE AMICO MIO. TI VOGLIO TANTO BENE. LAURA PICCHI
VISTO CHE HO RINGRAZIATO MARIO CIANCARELLA PER IL SUO COMMENTO SU USTICA DI AGOSTO 2015, COLGO L'OCCASIONE PER RINGRAZIARE DI NUOVO E RINNOVARE IL MIO INFINITO AMORE ALL'ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE RITA ATRIA. SE SONO ANCORA SANA DI MENTE DOPO TUTTO QUELLO CHE MI E' ACCADUTO LO SI DEVE AL LORO AMORE PER ME. E' UN GIORNO ORDINARIO E NON CI SONO COSE DA CELEBRARE. SOLO LA NOSTRA AMICIZIA IN PRIMA LINEA. LAURA PICCHI
Post n°1710 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da laura561
Aggiornamento 27 gennaio 2016 Abbiamo visto il documentario di Canal Plus. Non ci appaiono sinceramente prove nuove tantomeno notizie nuove le testimonianze dei familiari delle vittime, del fascista Marco Affatigato, del generale Bozzo, del giornalista Purgatori , del giudice Priore e del perito radaristico di Priore Valdacchino, nè i familiari di Dettori. Non vengono notizie nuove nè dalla Difesa francese di ieri nè da quella di oggi. Tantomeno era una notizia il documento con la possibile interpretazione delle tracce radar da parte della Nato. Peccato che si sia omesso che per una certa identificazione di quelle tracce radar ci vogliono le strip (sparite) e le chiavi di interpretazione e lettura che ha AM Italia (sparite per buona parte). Per prova che la portaerei Foch fosse nel Tirreno il documentario fa vedere una rivista. Ora a parte che una rivista non è una prova documentale, ma nemmeno le riviste che scrivono che il caccia assassino decollo' dalla Foch sono una cosa nuova. Ne' usci' una a Dicembre 1980 poi smentita dal registro di Bordo della Foch fatto pervenire al giudice Priore dalla Francia nel 1997. Insomma nessuna notizia e prova nuova . Ma il depistaggio francese piace soprattutto al Pd. Ecco le interpellanze piddine:
Nemmeno questa è una notizia...... Il post precedente al documentario con l'analisi critica di Laura Picchi sulle notizie di stampa: Canal plus: il documentario depistaggio su Ustica che sono stati i francesi tanto strombazzato dai nostri media italiani sarà trasmesso da Canal Plus Lunedi' sera. Laura Picchi Il centro interreligioso Il dialogo pubblica sul suo sito nella sezione Storia la sintesi delle ricerche di Laura Picchi: strageustica.altervista.org A COMMENTO DI QUESTO ARTICOLO SU USTICA : l'AMICO MARIO CIANCARELLA SCRISSE QUANTO POTETE LEGGERE SOTTO. IL MIO E NOSTRO MAESTRO PER VOI: Mario Ciancarella scrive: 13 agosto 2015 alle 16:26 Perche’ invece di sperare in improbabili desecretazioni non si cerca di rileggere in modo corretto le carte che gia’ sono note ed agli atti? Potrebbe mai ammettere un qualsiasi governo di questo Paese che si e’ trattato di un delitto volontario e premeditato, eseguito – e male – da uomini delle nostre Forze Armate in uno scellerato progetto di acquiescenza ai desiderata del dominus statunitense? Le carte e le prove sembrano dire proprio questo, basterebbe leggerle meglio ed avere qualche magistrato che non tema di dover toccare un livello politico ritenuto da qualcuno intoccabile. Mario Ciancarella NON E' MALE RILEGGERSI ANCHE IL COMMENTO DI CIANCARELLA. LAURA PICCHI
Post n°1709 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da laura561
Archivio News dell'Associazione Antimafie Rita Atria ritaatria.it|Di Sito Ufficiale dell'Associazione Antimafie Rita Atria
Post n°1708 pubblicato il 15 Gennaio 2016 da laura561
Archivio News dell'Associazione Antimafie Rita Atria ritaatria.it|Di Sito Ufficiale dell'Associazione Antimafie Rita Atria
Post n°1707 pubblicato il 15 Gennaio 2016 da laura561
A Sandro (14 gennaio 2016) Laura PresidioPermanente MarcuccieLorenzini Picchi A Sandro ( 14 gennaio 2016)
Post n°1706 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da laura561
Il nostro sito con la documentazione su Ustica e la storia di Mario Ciancarella torna
Post n°1705 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da laura561
Fonte Il Tirreno di Massa Carrara MASSA CARRARA «La domanda di giustizia a Massa Carrara è vaga e approssimativa. Ormai posso dirlo perché il fenomeno l'ho toccato con mano in questi anni». Il procuratore capo Aldo Giubilaro, quando serve, i messaggi li manda diretti, senza troppi giri di parole. Lo fa chiudendo il 2015, un anno difficile - come gli altri - per la mancanza di personale («bravi i carabinieri del nucleo investigativo e bravi quelli della finanza, ma sono pochi») e per gli episodi di cronaca che hanno caratterizzato questi dodici mesi. Forse sarà il suo ultimo anno alla procura di Massa, dato che Giubilaro ha presentato domanda per diventare procuratore generale a Bologna. E il Csm la prenderà in considerazione, insieme ad altre, verso la fine di gennaio. Massa non sembra un'isola infelice, rispecchia il panorama nazionale. O no? «Vero. In tutta Italia c'è questa poca voglia di giustizia, ma qui ai piedi delle Apuane ho riscontrato un pizzico di poca voglia in più. La situazione è questa. Mi ricordo che quando mi sono insediato ho detto che avrei avuto bisogno di tempo per capire il territorio. Ebbene questo tempo l'ho avuto e quello che ho capito è che qui la domanda di giustizia riguarda pochi». E la risposta a questa domanda di giustizia come la possiamo definire? «Non è quella che avremmo voluto dare. Sia a livello qualitativo sia a livello quantitativo. Per tutto il lavoro che ci sarebbe da fare i mezzi a nostra disposizione sono insufficienti. Dovremmo essere il doppio di quello che siamo per rispondere adeguatamente». Sembra quasi una resa... «No. Noi qui in procura facciamo il nostro lavoro con entusiasmo. Non lasciamo i nostri uffici fino a tarda sera. E spesso ci portiamo i fascicoli a casa. Ma purtroppo non basta. Guardi a me fa male vedere tante indagini finire prescritte, per le cause più varie e con il concorso di molti. Però succede». Colpa del territorio? «Un senso evanescente di giustizia è nell'indole degli apuani. L'ho toccato con mano. Qui non esiste, come in altri posti, una forza magmatica che si ribella allo status quo. C'è chi vorrebbe pulizia, ma non è sufficiente per classificarlo come un fenomeno diffuso. Le persone più che altro pensano ai propri interessi». Danilo D'Anna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Post n°1704 pubblicato il 01 Gennaio 2016 da laura561
è arrivato Gennaio il mese nel quale dovremmo avere le risposte che aspettiamo. LAURA PICCHI
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Inviato da: Grademiner
il 19/04/2024 alle 06:49
Inviato da: Utente
il 05/01/2023 alle 20:53
Inviato da: cassetta2
il 09/12/2022 alle 10:02
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2022 alle 15:26
Inviato da: cassetta2
il 26/10/2022 alle 19:59