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introduzione caso sandro marcucci

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Messaggi del 13/12/2017

 

Caso Scieri di Laura Picchi 13 dicembre 2017

Post n°1966 pubblicato il 13 Dicembre 2017 da laura561

Scieri avrà davvero giustizia? Un Pd con il resto della Camera dei Deputati che omette che punto per punto è risultato provato dalle indagini di una Commissione parlamentare dove ha la presidenza quel che hanno sempre detto Capitano Ciancarella e Associazione antimafie Rita Atria sul caso Scieri, che omette di dire i prezzi pagati da Ciancarella e famiglia, che omette di dire che mentre si succedevano governi che non volevano riaprire il caso Scieri noi da questi bistrattati social continuavamo a chiedere di riaprire le indagini, Casablanca di Graziella Proto a tenere alta l'attenzione su un omicidio di un ragazzo Para' e Avvocato di Stato vorrà davvero andare fino in fondo? l'attuale magistratura di Pisa e quella militare davvero vogliono arrivare ai nomi degli assassini? NON LO SO, NOI CERTAMENTE SI COME LA FAMIGLIA DI SCIERI, GLI AMICI DI SCIERI, COME CIANCARELLA E LA SUA FAMIGLIA. IL PUNTO E' SEMPRE LO STESSO SE IL GOVERNO VUOL IMPEGNARSI PER LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLE FORZE ARMATE O NO, PERCHE' ALLORA DEVE INDAGARE DALLA STRAGE DEL MONTE SERRA IN AVANTI E DARE UN QUADRO COMPLETO DI QUEL CHE DI CRIMINALE E EVERSIVO E' ACCADUTO, I NOMI DELLE VITTIME E QUELLI DEI CARNEFICI, I NOSTRI NOMI DI RESISTENTI FEDELI ALLA COSTITUZIONE, I LORO NOMI CHE VOGLIONO DA SEMPRE IL FASCISMO UNIVERSALE. EMANUELE E' SOLO L'ULTIMO CAPITOLO DI UNA RESISTENZA A CHI CI VUOLE PRIVARE DEI DIRITTI, DELLA DEMOCRAZIA, DELLA VERITA', DELLA GIUSTIZIA MA SU TUTTO DELLA NOSTRA LIBERTA'. Laura Picchi

 

qui la posizione del dottor Enzo Iannelli già Procuratore di Pisa

http://www.camera.it/leg17/1058?idLegislatura=17&tipologia=audiz2&sottotipologia=audizione&anno=2017&mese=12&giorno=05&idCommissione=72&numero=0058&file=indice_stenografico

 

 

Sofia Amoddio

La Camera dei Deputati approva all'unanimità, con la sola astensione di Fratelli d'Italia, la risoluzione sulla relazione della Commissione Scieri. #giustiziaperLele

Doc. XXII-bis, n. 17
RISOLUZIONE
Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri sull'attività svolta.

N. 1

Seduta del 13 dicembre 2017

La Camera,
esaminata la relazione della Commissione di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri sull'attività svolta;
tenuto conto che la medesima Commissione ha potuto fornire nuovi elementi sul clima generale che regnava all'epoca, in quel presidio dello Stato che era la Caserma Gamerra di Pisa, intrecciando gli elementi acquisiti nel 1999 dalla magistratura ordinaria e militare con nuovi elementi di indagine, acquisiti attraverso lo svolgimento di audizioni, delle attività dei consulenti – in particolare, appartenenti alla Polizia di Stato, postale e, scientifica, e alla Guardia di Finanza – nonché l'assunzione di atti dal Ministero della difesa, in specie dei «ruolini» della Caserma Gamerra, dei fogli matricolari dei paracadutisti e così via;
considerato che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri ha evidenziato, in dettaglio, la natura delle pratiche e il tipo di relazioni che avvenivano tra anziani e reclute, nonché il ruolo dei caporali istruttori e l'atteggiamento e la mentalità dei militari dell'epoca, in particolare dai comandanti di Corpo e di Brigata;

evidenziato, inoltre, che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri ha accertato che alla Caserma Gamerra di Pisa avvenivano, all'epoca, gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice manifestazioni di goliardia o prove di abilità e destrezza fisica;
rilevato, altresì, che i controlli nella medesima Caserma Gamerra erano blandi, perfino dopo il contrappello, tanto che diversi paracadutisti si permettevano di uscire, scavalcando il muro di cinta, assolutamente indisturbati, potendo rientrare in caserma liberamente, essendo solo in alcuni casi sottoposti a provvedimenti disciplinari da parte delle autorità preposte;
considerato, inoltre, che la zona all'interno del perimetro della Caserma Gamerra di Pisa, dove fu ritrovato il cadavere di Emanuele Scieri era isolata sì, ma presidiata dai militari anziani che la utilizzavano come spazio di rifugio e di svago; uno spazio che dall'inchiesta svolta dalla Commissione è risultato essere in parte esente da regole e controlli, tale che appare molto improbabile che i vertici militari dell'epoca non sapessero cosa accadesse in quell'area;
precisato che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri ha reso pubbliche solo alcune audizioni, secretando per ragioni di opportunità altre deposizioni ed altri atti relativi alle indagini, lavorando con determinazione nella ricerca della verità, pur sempre nella consapevolezza che le responsabilità penali sono individuali, e nel pieno rispetto e considerazione dell'attività, del sacrificio e del senso di appartenenza e del dovere degli appartenenti alle Forze Armate;
evidenziato, peraltro, che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri ha riscontrato falle e distorsioni nel sistema militare e disciplinare vigente all'epoca nella Caserma Gamerra di Pisa, rintracciando elementi di responsabilità individuale che l'hanno determinata a depositare presso la Procura della Repubblica di Pisa, formale richiesta motivata di riapertura delle indagini, trasmettendo tutti gli atti acquisiti e le audizioni svolte a quell'autorità giudiziaria;
tenuto conto, conseguentemente, che il Procuratore della Procura presso il Tribunale di Pisa ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari di Pisa, l'autorizzazione alla riapertura delle indagini, riconoscendo – secondo quanto risulta da notizie di stampa del 28 settembre 2017 agli atti della Commissione – che la Commissione parlamentare d'inchiesta ha svolto un lavoro molto serio approfondito, certamente meritevole di essere ripreso anche sotto il profilo giudiziario;
rilevato, altresì, che in data 7 ottobre 2017 risulta, dalle medesime notizie di stampa agli atti della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri, che la Procura militare dichiarava di voler riaprire le indagini;
è opinione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri che sussistano elementi sufficienti per considerare necessaria la prosecuzione delle indagini non solo in sede giudiziaria ma anche a livello amministrativo, allo scopo di verificare e accertare responsabilità, omissioni colpose o dolose, nonché reticenze e false dichiarazioni, sia sotto i profili penali che disciplinari delle persone coinvolte, a vario titolo, nella more del militare Emanuele Scieri;
apprezzata la disponibilità del Governo – manifestata fin dall'inizio dalla Ministra della difesa, senatrice Roberta Pinotti, nel corso della sua audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri – a collaborare con il Parlamento, e in particolare con la Commissione nella ricerca della verità sulla morte di Emanuele Scieri e nell'accertamento di eventuali responsabilità degli allora vertici militari prima, durante e dopo l'omicidio;
evidenziata in ogni caso la piena e fattiva disponibilità di tutti gli attuali vertici militari della Caserma Gamerra di Pisa, della Brigata Folgore, dello Stato Maggiore dell'Esercito e dello Stato Maggiore della difesa a collaborare in maniera costruttiva e abnegante con la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri nella ricerca della verità e nell'acquisizione di atti e documenti a tal scopo utili;
tenuto conto, infine, che Emanuele Scieri è morto nel corso dello svolgimento del servizio militare obbligatorio e a causa dello stesso,

fa proprie le conclusioni della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri e impegna il Governo

a promuovere e ad adottare tutte le iniziative di propria competenza, necessarie all'accertamento della verità sulla morte del militare Emanuele Scieri, con l'avvio, sussistendone le condizioni, dei relativi procedimenti previsti dalla normativa vigente e a riconoscere, in presenza dei presupposti e dei requisiti di legge, un giusto ristoro e indennizzo ai familiari del militare Emanuele Scieri, per la perdita del loro congiunto durante il servizio militare.
6-00372. Amoddio, Prestigiacomo, Greco, Fusilli, Palma, Zappulla, Baroni, Fucci, Lodolini, Schirò, Matarrese.

 
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caso scieri discussione generale in parlamento alla camera dei deputati

Post n°1965 pubblicato il 13 Dicembre 2017 da laura561

Discussione della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri sull'attività svolta (Doc. XXII-bis, n. 17) (ore 14,20).

http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0899/stenografico.pdf

 
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Rita Atria firma la petizione

Post n°1964 pubblicato il 13 Dicembre 2017 da laura561

Rita Atria, giovane testimone di giustizia, simbolo della lotta alle mafie: chiediamo alla Sindaca di Roma il conferimento della cittadinanza onoraria

L’Associazione Antimafie “Rita Atria” ha richiesto alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi, il conferimento della cittadinanza onoraria a Rita Atria, secondo quanto già anticipato all’Assessora alle politiche della Scuola, Cultura e Sport e politiche giovanili del Municipio VII, Elena De Santis, intervenuta all’evento organizzato in occasione della commemorazione del 25° anniversario della morte di Rita, svoltosi quest’anno a Roma in Viale Amelia, il luogo dove spiccò il volo verso le sue “stelle”, a soli diciassette anni.

Rita Atria, giovane donna libera e ribelle, testimone di giustizia a soli 17 anni, si è opposta al patriarcato mafioso, ha raccontato fatti e nomi, anche di esponenti politici collusi, “consentendo una ricostruzione ancora più precisa e approfondita del fenomeno mafioso partannese (…) benché minorenne mostrava immediatamente agli inquirenti grande determinazione nel collaborare con la Giustizia (…)” (Procura della Repubblica di Marsala 4 marzo 1992, firmata da Paolo Borsellino e dal sostituto Procuratore della Repubblica Alessandra Camassa).

La solitudine sempre più profonda di questa “picciridda” è il segno indelebile di un’ulteriore denuncia: “Nessuno potrà mai colmare il vuoto che c'è dentro di me, quel vuoto incolmabile che tutti, a poco a poco, hanno aumentato” - “Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi” (dai suoi scritti).

E tale proposta nasce proprio dalla nostra convinzione che l’esempio che Rita ci ha dato con la sua scelta e la sua denuncia radicale, i suoi scritti e la sua breve ma intensa vita, debba proseguire attraverso azioni concrete che servano ad attestare la volontà di combattere quell’indifferenza che isola e “uccide”, il silenzio che permette il proliferare del sistema mafioso e il dilagare nei gangli vitali della vita pubblica del nostro paese.

Rita rappresenta, infatti, un riferimento forte soprattutto per le giovani generazioni, una modello che può indicare un percorso limpido, libero di autodeterminazione, un percorso per cambiare un sistema di valori che ha preso il sopravvento e che puzza di quel “compromesso morale”, di quella contiguità e quindi della complicità di cui parlava il giudice Paolo Borsellino.

Associazione Antimafie "Rita Atria"
www.ritaatria.it

FIRMA LA PETIZIONE
https://www.change.org/p/sindaca-di-roma-rita-a…/…/34053585…

Associazione Antimafie Rita Atria Sito Ufficiale
ritaatria.it

 
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