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introduzione caso sandro marcucci

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Messaggi del 29/05/2024

 

la mia recensione del libro di Ciancarella

Post n°2739 pubblicato il 29 Maggio 2024 da laura561

La mia recensione del suo libro

Presupposto: Ciancarella ha speso quasi 44 anni di vita per dare giustizia a Ustica, 47 alla strage del Monte Serra, una vita contro corruzione, fascismi, p2, gladio e altre organizzazioni paramilitari. Militare e cristiano cattolico, comunista e pacifista, liberale e fedele alla Costituzione del 1948.

Presupposto : nel 1980-1983 avviene la falsa radiazione di Ciancarella e quindi gli viene rubato il grado, lo stipendio.

Nel 1985 Ciancarella diventa padre di Talitha, lui si batte perchè la sua famiglia abbia di che vivere.

Nel 1987 spacciano per suicidio l'omicidio di Dettori, un durissimo colpo per Ciancarella ma quando Marcucci gli chiede di tornare con lui ad impegnarsi per Ustica egli accetta senza premi, paracaduti, con pochi soldi e figli da portare all'autonomia umana, familiare ed economica.

Accetta Ciancarella per quel valore di gratuità  del servire la Costituzione e vanno incontro al 2 febbraio, all'incidente omicidio di Marcuccci con Lorenzini.

A Ciancarella piu' volte si potrebbe disgregare la famiglia, ma invece di lasciare la prima linea prima si unisce alla mia ex associazione per continuare a servire la Costituzione e poi incontra me quella che hanno definito la ragazzina che l'ha cambiato per sempre Ciancarella o forse ne ho ritirato fuori l'umanità.

Ha comportamenti con me mai avuti prima Ciancarella: mi sconsiglia di fare la tesi sulla strage di Ustica perchè è una trappolaccia, si preoccupa solo e soltanto della mia fragilità psicologica fino a che rincontra Tascio, l'ha trascinato a processo per diffamazione perchè Ciancarella avrebbe detto è l'assassino Tascio di Marcucci.

Nel 2000 mi dice che le bimbe curiose non le regge e che la faccia finita io di chiedergli le foto del corpo di Marcucci, io non combattevo per Ustica ma per tenermi Ciancarella vivo.

L'altra volta che si infuria con me è quando si rende conto gli nascondo qualcosa, al bar a Lucca con voce glaciale mi dice che io gli devo sempre dire tutto e su tutto la verità.

Alla vigilia di andare al processo voluto da Tascio, Ciancarella alla mia domanda se posso andare in treno con lui dice che non se parla proprio, io ero una ancora troppo infantile per capire perchè mi aveva sceso dal suo treno.

Si va insieme in aereo a Palermo, Ciancarella al ritorno fa battute per tutto il viaggio che riaccade come Ustica e non si atterrerà mai a Pisa. Tascio aveva un'occasione propizia, anch'io avrei abbattuto quel volo con me e Ciancarella sopra con una bomba dei palestinesi.

Ciancarella muore ucciso anche se la testa e il cuore ancora funziona con le sentenze del Tar e Consiglio di Stato che gli negano di riavere tutto il maltolto da am italia e i risarcimenti.

A me comincia a mancare, come alla mia ex associazione io credo e al loro legale Ciancarella ma è morto quello che mi ha protetto come quarta figlia quasi 20 anni.

Nessuno di quelli uccisi per cui abbiamo lottato ha avuto giustizia, Ciancarella lo vedo  per la  prima volta correre dietro a un premio, con l'impegno del suo amico storico Luciani e dell'editore suo Farinella.

Quel libro ha subito tagli grandi nell'indagine di Ciancarella su Ustica, Dettori, Marcucci e Lorenzini, manca Scieri del tutto.

Quel libro non ha qualità di insegnare a ciascun cittadino come ricostruire la verità su Ustica e connessi, su Scieri.

In questi anni io parlo con la famiglia di Ciancarella, di Marcucci, di Lorenzini, di Dettori e vedo solo macerie umane.

Il libro è molto meglio del manoscritto di Ciancarella perchè molti fatti personali familiari suoi e di Marcucci li riconsegna al privato e non al giudizio di un lettore sul divano che spesso non si mette nei panni di chi ha vissuto quella storia ma sale in cattedra, sul pulpito, si sostituisce al giudice che è uno per chi crede: Dio Padre e per chi non crede la coscienza di ciascuno.

Il libro è un dialogo intimo di un uomo fisicamente vivo ma che i tribunali hanno ucciso da lasciare a questo disgraziato Paese e alla famiglia.

Ecco anche il premio Repaci io credo sarebbe stato fosse stato vinto alla memoria di chi e' stato ucciso nella sua fedeltà alla Costituzione, quando è stato detto conta piu' il volere della difesa italiana responsabile del Serra e di Ustica, fascista e piduista,  paramilitare che del Capo dello stato Pertini antifascista, padre costituente, socialista, democratico e che voleva tutelare l'italia come ponte di pace tra Europa e nord africa, Europa e medio estremo oriente.

Io piango l'anima morta uccisa di Ciancarella, perchè al potere c'è tornato il fascismo ed egli ha perso con le carte truccate la guerra per la democrazia, i diritti umani, la libertà, la verità e giustizia , la pace.

Questo Mieli come l'ho vissuto io, non lo vivrà mai. Laura Picchi

integrazione 30 giugno 2024

Volevo spiegare il cambiamento di chi mi è stato padre Ciancarella. Io sono stata quella che ha messo prima della lotta per ustica ,anche l'interesse della famiglia è venuto dopo la lotta x Ustica Ciò ha scatenato gelosie, ma poi hanno detto a Ciancarella vedi lei è contro te e famiglia, è bene stia fuori dalla vostra vita Solo quando la sua anima è morta, Ciancarella fa solo padre marito e nonno escludendomi dalla loro vita e dal libro. Nessuna email o chiamata per le lotte per la mia salute o per lo studio. Mi è morta uccisa la sua anima. Sono sola con lo squarcio su Piper Marcucci. Stavolta Marcucci ha fatto in modo che il tumore alla pelle fosse benigno. Posso continuare da sola le lotte che facevo con e per Ciancarella Nessuno può sapere il valore della gratuità del servizio allo stato se non hai avuto esempi. Il mio è il vecchio Ciancarella quello che credeva che alla fine tutti avremmo avuto la verità giudiziaria e credeva in me l'unica che ha messo al primo posto, perché altrimenti facevo una brutta fine e Ciancarella mi amava come quarta figlia non poteva permetterlo Non dimentico!

 

 
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libro Ciancarella fuori dalla finale del Premio Repaci

Post n°2738 pubblicato il 29 Maggio 2024 da laura561

Confermata la diversità tra noi, la storia nostra e Paolo Mieli: libro Ciancarella fuori dalla finale del Premio Repaci

Sono soddisfatta che il socio della Fondazione Italia Usa Mieli , fondazione che con Luttwak ricorda lo schema P2 , ci abbia bocciato tenendo fuori il libro di Ciancarella fuori dai finalisti.

Il nostro premio, mi dispiace per il professor Luciani e l'editore Farinella, è la bocciatura di Paolo Mieli perchè siamo incompatibili per storie e valori.

Grazie anche a chi non ha capito che io sono sempre stata contraria alla partecipazione al Premio  Repaci di Ciancarella, perchè noi non  abbiamo cercato guadagni o premi per fare il nostro dovere: lottare per la democrazia, la verità, la giustizia.

In verità a me e a Ciancarella il premio che non volevamo ce l'ha dato Marcucci: amava e ama talmente Ciancarella e la sua famiglia da fargli da scudo umano e rimanere ucciso dal Sios di Tascio.

Io sono la prima beneficiaria di Ciancarella in vita, perchè ad una povera ragazzina con tendenza autodistruttiva egli nel 1994 ha steso su di me la sua ala forte impedendo che andassi di la' nell'altro mondo da suicida.

Ecco il post sul premio Repaci i finalisti

I FINALISTI DEL PREMIO VIAREGGIO-RÈPACI
La giuria del premio Viareggio-Rèpaci ha annunciato le terne di narrativa, poesia e saggistica che accedono alla finale dello storico premio letterario, giunto quest'anno alla sua novantacinquesima edizione.
Per la categoria NARRATIVA: Silvia Avallone con Cuore nero (Rizzoli), Federica De Paolis, con Da parte di madre (Feltrinelli) e Marco Lodoli, con Tanto poco, (Einaudi).
Per la categoria POESIA: Stefano Dal Bianco con Paradiso (Garzanti), Mariangela Gualtieri con Bello Mondo (Einaudi) e Laura Pugno con I nomi (La nave di Teseo).
Per la categoria SAGGISTICA: Pierluigi Battista con I miei eroi (La nave di Teseo), Francesco Gambino con In sala con il diritto (La nave di Teseo) e Vincenzo Trione con Prologo celeste (Einaudi).
La Giuria del Premio è composta da Paolo Mieli (Presidente) - giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) - scrittore, Luca Alvino - poeta, Maria Pia Ammirati - dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani - scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali - scrittore e insegnante, Maria Borio - poetessa, Gabriella Buontempo – produttrice cinematografica, Diamante D'Alessio - giornalista, Francesca Ferrandi - autrice, Costanza Geddes da Filicaia - docente di Letteratura italiana contemporanea, Emma Giammattei - docente di Letteratura Italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi - scrittore e saggista, Mirella Serri - docente di Letteratura e giornalismo.

Luciani Luciano dovrebbe lasciare quella giuria, lo dico perchè col suo onore, la sua trasparenza e onestà, la sua professionalità con Mieli è incompatibile pure lui.

Laura Picchi

 

 
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