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Messaggi del 13/12/2019

 

tirreno pisa 6 dicembre 2019 Scieri, i Ris a caccia del dna di chi lo uccise

Post n°2091 pubblicato il 13 Dicembre 2019 da laura561

Scieri, i Ris a caccia del dna di chi lo uccise

Pietro BarghigianiPISA. Una comparazione del dna degli indagati con il materiale biologico già in possesso degli inquirenti che riguarda Emanuele Scieri.Nell'inchiesta sulla morte del parà siciliano entrano in scena anche gli accertamenti di laboratorio che rimandano alla scienza forense. Una pratica che prima le serie tv americane e poi anche le sentenze italiane hanno elevato a rango di prova regina per condannare o scagionare gli imputati accusati di reati di sangue. È il caso del giallo della Gamerra, ambientato nella caserma dei parà di Pisa nell'agosto 1999, che per sua stessa natura non poteva non offrire anche questo approfondimento genetico per raggiungere una verità giudiziaria inseguita da vent'anni. E quando sulla scena di un crimine, a distanza di tempo arrivano anche i carabinieri del Ris, la suggestione della fiction lascia il campo alla concretezza delle investigazioni.Test del DnaÈ il sostituto procuratore militare di Roma Isacco Giustiniani a disporre, al momento, per uno dei tre indagati questo accertamento tecnico attraverso la comparazione del prelievo di saliva e delle impronte digitali con il materiale biologico di Scieri e le impronte già inserite nel fascicolo. L'ipotesi è quella di provare un eventuale contatto tra i due. Il primo dei tre a sottoporsi alla comparazione sarà Luigi Zabara, 41 anni, della provincia di Frosinone. L'appuntamento nei locali del Ris è fissato per il 18 dicembre. Zabara potrà nominare un consulente in questo passaggio dell'inchiesta parallela aperta dalla Procura militare che ha indagato per «violenze ad inferiore mediante omicidio in concorso» anche Alessandro Panella, 40 anni, di Cerveteri e Andrea Antico, coetaneo, di Rimini, per i quali è ipotizzabile la stessa richiesta di comparazione formalizzata all'ex commilitone. All'epoca i tre erano caporali nella scuola di addestramento della Folgore. Sono indagati per omicidio volontario in concorso anche dalla Procura pisana che entro l'anno invierà l'avviso di chiusura delle indagini. Tra le due Procure è in atto un braccio di ferro, per giurisdizione e competenza, su chi dovrà fare il processo.La punizione fataleSecondo la Procura militare Scieri dopo le 22 sarebbe stato picchiato e costretto a salire sulla torre di asciugatura dei paracadute - dalla quale era poi caduto - dopo essere stato trovato al telefonino. Una punizione (battezzata come "esercizio numero 9") inflitta per aver violato una regola interna, dunque, e non un atto di nonnismo gratuito. Scieri, 26 anni, di Siracusa, il 13 agosto 1999 era arrivato alla Gamerra dopo aver passato un mese nella caserma di Scandicci. Il corpo fu trovato alle due del pomeriggio del 16. ferito e abbandonatoLa Procura militare ipotizza il seguente scenario nei decreti di perquisizione a carico degli indagati: «Aver sorpreso l'allievo paracadutista Scieri che, rientrato dalla libera uscita e in procinto di recarsi negli alloggiamenti di reparto, stava per effettuare una telefonata con l'apparato cellulare. Dapprima gli intimavano di smettere e quindi davano violenza nei confronti del predetto militare di grado inferiore colpendo e percuotendo il soldato con calci e pugni in varie parti del corpo. Costringendolo a effettuare la salite della scala per asciugamento del paracadute dalla parte esterna, con ciò accettando il rischio che egli potesse precipitare al suolo con lesioni. Evento poi in concreto verificatisi. In quanto in conseguenza della caduta il soldato riportava lesioni vertebrali gravissime e politraumatismi vari alle vertebre cervicali. Gli indagati anziché intervenire immediatamente per portare soccorso al ferito lo abbandonavano agonizzante omettendo di segnalare l'accaduto alle autorità sanitarie e ai superiori e impedendo il soccorso così determinandone la morte». --

06 dicembre 2019 sez.

 
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