Sasha Sans Serif

Caro Figueredo,

ho ricevuto la tua proposta di far parte del cast di "Jesus Christ Superstar", trentaseiesima edizione, come ogni giorno a Pasqua, con artisti presi dalla vita, nel parcheggio della Santajusta. Temo che dovrò declinare. Non solo e non tanto perché, data la mia età, potrei appena aspirare al ruolo di Sant'Anna, ma non mi sembra sia prevista nella distribuzione; né tampoco a causa del naturale scompenso ormonale, che ha fatto di me una primadonna isterica e masochista. No.

La tua pregevole missiva, come dicono gli avvocati, è arrivata insieme ai titoli di un noto quotidiano della penisola iberica. E, siccome oggi siamo in sciopero (l'ha decretato Lañas) e la mia casella rigurgita di newsletter d'informazione ampiamente scadute, ho deciso di prendere il caffè leggendo i giornali.

Leggo di un ennesima vicenda di abusi su minori, e quando dico "ennesima" non è noia, ma raggiunto limite di sopportazione. In una scuola, guarda caso confessionale, vabbe', diciamo privata, sempre sottoposta a meno controlli di quella pubblica è.

Un giovane racconta di essere stato vittima, a nove anni, di un insegnante che lo aveva scelto come suo "favorito" e che lo attirava dietro le quinte con la scusa di preparare la rappresentazione annuale di "Jesucristo Superstar".

Ributtante, no? Mi chiedo dove siano finite tutte quelle corde e quelle macine che Nostro Signore aveva distribuito, a suo tempo. Qui non solo non si butta a mare nessuno, ma l'omertà insabbia tutto e c'è sempre qualche, dico furbastro, ma non c'è dispregiativo sufficiente, che blasfema invocando il "consenso".

Figueredo, già "Jesucristo", "Jesus Christ" e altre versioni in lingua mi avevano stufato; sono anni, n'est-ce pas, che non mi vedi né nel cast né nel pubblico, la mattina di Pasqua. Dopo aver letto l'articolo ho dimenticato perfino la cassetta della prima assoluta, di quell'aprile del 1981, che tu mi hai regalato. Perdona l'ingratitudine. E non me ne frega niente che, come dice Stern, la musica e le persone sono due cose diverse.

Infine, dopo trentacinque anni, ti esorto: cambia disco una volta per tutte! Porta in scena, anzi, nel parcheggio, la Sagra della Primavera, la Sinfonia del Nuovo Mondo... Ai musicisti penso io: chiamo Berenguer, che è entrato a far parte dell'orchestra sinfonica del tribunale. Qualcosa che celebri la vita e la vita per quello che è, non per le sue distorsioni e repressioni. Qui a Camós siamo tutti a tua disposizione. Let the sunshine in. Mai più camere oscure.

Yours,

J.

P.S.: Per dirla con Onfray: Certo, anch'io ho problemi sessuali. Ma non sono gli stessi.

©2016 Pavia Malandra