La settimana è trascorsa in una specie di atmosfera protetta. Siamo stati tutti elefanti, bene attenti a schivare le tonnellate di cristalleria che il destino collocava nelle nostre botteghe. Tranne l'Ernesto, che ha fatto cadere ancora qualche bomboniera; poca roba.
Max, il più giovane dei miei discendenti, ha trent'anni; sicché, ho partecipato solo indirettamente alla principale conversazione da macchinetta del caffè, materiale o virtuale. La riassumo come segue: "farebbero qualsiasi cosa pur di non andare a scuola". Luogo comune, ma non del tutto menzogna. Comunque, Carlos, mi meraviglio di te: nell'82 eri il primo a fare sega.
Ma sì, la manifestazione contro il cambio climatico. Che non è un dittatore, non è un provvedimento, non è un gruppo sociale, ma un fenomeno, più o meno naturale. Il 90% dei pargoli si è recato al luogo d'incontro in motorino o con l'automobile di papà: sulla dipartimentale coast-to-coast Camós (dove abito)- Ferreñafe (dove lavoro), i servizi pubblici di trasporto sono impraticabili e i bambini nascono già formattati per il veicolo privato. Alla parola "autobus" rispondono "syntax error".
Non solo.
(Punto a capo, per pescare la curiosità altrui).
Ma di siffatto happening si è fatta e continua a farsi amena pubblicità, alla radio e in TV. Ai genitori di adolescenti che conosco sono arrivate, dalle scuole superiori, circolari festanti, neanche fosse l'8 marzo; il tutto col beneplacito di governi, provveditorati, genitori, insegnanti e, senz'altro, di un buon numero di nonni. Non sono pervenute statistiche sugli zii.
Se ho capito bene: un sit-in ai giardinetti, approvato dal potere, non espressamente definito "di protesta", con un vago riferimento al clima, percorso e svolgimento prefissati, ivi compreso il già programmato incontro col sindaco. A meno che non sia la versione di massa di un compleanno al fast food, è un nuovo gioco di società: il "Piccolo Attivista", con, sulla scatola, la foto giovanile di Marisa Jamonada e gentile consorte, con i loro stracci di marca e qualche accessorio equosolidale alla Rigoberta Menchù, sorriso alla "ce sei o ce fai?" e cartello, lui col simbolo della pace, lei con quello della donna (va da sé, ampiamente cornificati nella realtà).
Si, direi che si è verificato un gran cambio climatico: l'aria è più calda e le "contestazioni" più fredde. Prive di passione. Fatte in serie. Oserei dire... plastificate.
Si salvi chi può.
©2019 Idem Sentire
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il 17/06/2022 alle 08:24
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il 11/12/2021 alle 10:06
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il 05/04/2020 alle 10:39
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