Creato da pellegrino19 il 11/05/2006
Il diario di viaggio del pellegrinaggio a Santiago
 

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Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog...
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E' passato un po di tempo ragazzi da quando siamo...
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:56 via WEB
Non so perché l’aereo ispiri la scrittura, forse per esorcizzare la paura, oppure perché finalmente sono seduta e i piedi sono fermi. Ripenso all’incredibile esperienza vissuta insieme, e mi sembra impossibile!117 Km, in cinque giorni, sulle mie gambe, sui miei piedi. E nel cuore e nella mente solo Dio. Mentre camminavo, lungo i sentieri de camino, ringraziavo continuamente “El Señior” per avermi dato la forza di superare tutte le paure, ed abbandonarmi a Lui, unica fonte d’amore. Nel mio zaino, pesante, portavo una preghiera di ringraziamento per avermi voluta intensamente proprio lì, in mezzo ai miei fratelli pellegrini. E mentre io mi preoccupavo solo delle mie vesciche e della schiena dolorante, Tu mi riempivi il cuore del tuo calore infinito e mi donavi la tua Parola, la nostra “freccia gialla” lungo il cammino. Cosa mi porto dietro da questa esperienza? Che l’uomo è capace di Dio, che possiamo riconoscerne il passo sicuro al nostro fianco ed il suo “abbraccio benedicente” su di noi. Che la preghiera può tutto e ad essa possiamo affidarci senza indugio. Che le nostre gambe viaggiano sicure se a guidare i nostri passi è la speranza di entrare un giorno nel Regno dei Cieli. Che è importante amare i fratelli come noi stessi, come Cristo ha amato la Chiesa

Alessia

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:56 via WEB
E così mi sono ridotto all’ultimo momento per scrivere qualcosa su questo diario. Meglio tardi che mai… Che dire? Il cammino s’è fatto, con fatica e con gioia, qualche imprevisto (ma tutto sommato non troppi) qualche dolore e vescica qua e là. E’ stata un’esperienza che ripeterei e che spero che riusciremo tutti a trasmettere e a testimoniare nelle nostre comunità e a chiunque. Ogni momento è stato prezioso anche quelli apparentemente fastidiosi o complicati o critici. Rivivrei subito tutti questi momenti di crescita e di approfondimento spirituale. Nelle varie occasioni di condivisione, poi, il Signore ci ha donato veramente la possibilità di testimoniare e di accogliere in profondità la testimonianza dei compagni di cammino. Ringrazio Dio per questo dono e lo prego di darmi sempre la capacità di condividere il mio cammino con gli altri. Lo voglio ringraziare in particolare per il rito della lavanda dei piedi che abbiamo vissuto sul Monte del Gozo, prima di entrare a Santiago. Credo di non aver mai fatto un’esperienza contemporaneamente così simbolica e concreta della fede cristiana, e di non essermi mai sentito così chiamato a servire i fratelli. Si avvicina per me e per Alessia l’inizio di un cammino di unione che voglio mettere fiduciosamente nelle mani del Signore perché, soprattutto per intercessione di Maria, ci conceda di costruire una famiglia aperta agli altri sempre capace di mettersi al servizio. Ringrazio tutte le persone veramente speciali con cui ho condiviso questo cammino, le nostre guide spirituali, che ci hanno accompagnato costantemente nel nostro cammino spirituale. Ma soprattutto ringrazio ancora Dio per aver messo tutte queste persone sul mio cammino, per avere messo me sul loro e perché mi parla attraverso di loro. Alla prossima ragazzi!

Simone

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:54 via WEB
Madre Santa Con Te vogliamo seguire Cristo Salvatore e Redentore del mondo; la fatica non ci appesantisca, ne’ la stanchezza ci rallenti; le difficoltà non spengano il coraggio, né la tristezza la gioia del cuore. Santa Maria, veglia sul nostro cammino per Santiago e confortaci nei momenti difficili.

Marco M.

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:53 via WEB
Evviva! Le mie prime due vesciche! Ora sì, mi sento una vera pellegrina. Ben venga il caldo di questo pomeriggio e il freddo che subiremo questa notte. Tutto, per amore di Dio. Perché ogni giorno di più in cammino, capisco che è un dono del cielo essere qui, che posso solo ritenermi fortunata per essere pellegrina per amore di Cristo. Sono contenta di aver superato le paure iniziali e i dubbi, perché mi ha ripagato del centuplo…tornerei mille volte, e per la verità credo che sia questo il Regno dei Cieli: camminare per le strade del mondo, con i fratelli e amici, con cui cantare lodi a Dio, portando con sé solo il necessario…(tra cui cerotti per le vesciche)

Alessia (quasi in...Trecca)

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:52 via WEB
Dopo lunga cogitazione, questa notte, ho deciso di ripartire. Avevo delle titubanze, perché mi sentivo un po’ peso morto, anche con le vesciche. Ma poi ho ripreso con grande volontà a camminare. Il cammino è nato da una lunga meditazione e ce la metterò tutta per andare avanti.

Gabriella.

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:51 via WEB
Dopo numerosi tentativi falliti il buon Mario scova l’alloggio per la notte…le pareti ci sono!! Sistemazione sopra ogni aspettativa:il Treccatour fa proseliti! Attendiamo il vostro arrivo trepidanti e soprattutto puliti! Con Mario costatiamo quanto sia buffo esser contenti per esser riusciti a lavare un paio di calzini! E poi eccovi finalmente arrivare…che emozione! Che belli che siete!

Francesca "caracolla"

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:51 via WEB
Sarria(ancora per poco) Io e Mario lasciamo Sarria dopo aver salutato il nostri cari peregrinos stamattina e dopo un giro per la città (di cui ricorderemo con piacere le ottime empanadas).Il nostro mezzo di trasporto è un pullman-baby che ci fa domandare se riusciremo mai a raggiungere Portomarin. Abbiamo giusto il dubbio di dovere scendere per spingere ma il sorriso dell’autista (donna!!) ci rincuora. Il cartello indica 24 Km. alla meta…dopo neanche 40 minuti siamo giunti a Portomarin! Chissà voi dove siete? Per ora diamo un senso al nostro esser arrivati prima andando alla ricerca di un tetto (e quattro pareti!!) da mettere sulla testa di tutti stanotte.

Francesca "caracolla"

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:50 via WEB
Che bello sono arrivato in cima a O Cebreiro!! Che bella soddisfazione! Sia per il fatto di essere arrivato senza particolari fastidi, sia per l’occasione di aver potuto comunque assaporare la bellezza del cammino anche se per un tratto piuttosto breve (ma personalmente molto impegnativo). Il primo pensiero quando sono arrivato in cima è stato sicuramente quello di ringraziare il Signore e il ringraziamento è stato ancora più grande vedendo il bellissimo paesaggio che ci veniva offerto. Questi due giorni si stanno rivelando molto importanti sia per ambientarci al territorio sia per creare comunque quel gruppo che insieme da domani si metterà in cammino. All’inizio della salita ero un po’ preoccupato per la prova che avrei dovuto affrontare (ne sa qualcosa Elena..)ma, anche se con inevitabile fatica, lungo il cammino le gambe mi hanno sorretto abbastanza. Inoltre in alcuni momenti mi sono ritrovato da solo e comunque sono stato contento anche di questo, anche perché ho potuto, in questo modo, nel mio piccolissimo tratto di cammino provare in parte l’esperienza di affrontare il percorso da soli e notare anche come proprio in quei momenti ci si sente più a contatto col Signore e ci si affidi a Lui, con le proprie sofferenze ma anche le proprie soddisfazioni. Ora il mio “camino” si dividerà da quello degli altri a cui auguro di poter, passo dopo passo, riuscire a trovare e a raggiungere (anche solo in parte) quello che stanno cercando affidandosi completamente al Signore! E allora, come dicono qui: “ULTREYA” P.S.:Qualcuno faccia visitare, ma da uno bravo, il sacerdote di O Cebreiro!!!

Mario

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:49 via WEB
E’ iniziata ieri una nuova “avventura” che il Signore ci ha offerto e che ci ha portato in Spagna, sulle orme di migliaia di pellegrini che dal Medioevo, con devozione, attraversano un lungo sentiero per arrivare a pregare sulla tomba di S. Giacomo. Mi piace pensare a questo cammino come a una metafora della mia vita quotidiana, con alti e bassi, fatiche, momenti di riposo, tutta tesa alla ricerca di un “Qualcuno” che dà senso a tutte le mie azioni. Oggi c’è stata una specie di prova generale di ciò che ci aspetta a partire da domani: abbiamo percorso i primi 4 km. del cammino, da Pietrafita a O Cebreiro. La cosa più bella del cammino è la consapevolezza di non essere soli, innanzitutto perché si è retti da una volontà forte animata dalla fede in Colui che tutto può e, inoltre, perché si hanno tanti compagni di viaggio: amici, conosciuti o meno, aspettati o inaspettati e comunque amati. Grazie al Signore che ci ha donato questi giorni di grazia!

Elena

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/06 alle 17:48 via WEB
L’aeroporto di Santander ci accoglie nel silenzio. Recuperiamo tutti i bagagli e ci incontriamo con Gabriella e Francesca arrivate ieri. Oltre ad aspettare noi, attendono speranzose l’arrivo dei loro bagagli, smarriti tra Roma e Barcellona. Constatato il mancato recapito con una tranquillità ammirevole, madre e figlia decidono di acquistare il minimo indispensabile e ripartire. Girovaghiamo per Santander cominciando a dar testimonianza della nostra “Trecca-dipendenza”affidandoci a lui per ogni cosa e ogni singola parola che vorremmo pronunciare in spagnolo…pobre Simon non sa quello che lo aspetta! Dopo un primo pasto a base di “platos combinados” con i nostri pesanti “muchillas” (che scopriamo essere i bagagli) facciamo un’altra passeggiata per la città e dopo una capatina al porto e alla bellissima cattedrale ci rechiamo in una chiesa per celebrare la S. Messa. Qui don Renzo ci offre una delle sue prime performance linguistiche!Alla domanda di una signora che ci accoglie dicendoci “Qué pasa?” che tutti sanno essere un modo per chiedere “Come va?”, lui risponde: “Noi passiamo a sinistra, grazie!”. Cominciamo bene:spagnolo fai da te??No Treccatour?!?Ahi ahi ahi!! Dopo la S. Messa ci dirigiamo verso la stazione dei pullman per prendere quello che ci porterà a Leon. Si prevedono tre ore di pullman ma per fortuna il mezzo è molto confortevole e la compagnia promette bene. Tra un sonnellino e una chiacchiera giungiamo in un posto sperduto che sembra essere uscito da un set cinematografico: qui all’insegna di “dove stiamo stiamo basta che mangnamo” ci sistemiamo alla bene e meglio su un ripiano di cemento e ceniamo strafogandoci di “boccadillos” (anche se di boccadillos hanno ben poco e assomigliano di più ai nostri paninozzi italiani!). Dopo il lauto pasto risaliamo sul pullman e in un’oretta circa raggiungiamo finalmente Leon. Dalla stazione dei pullman ci dirigiamo verso il centro dove si trova il nostro albergo. Lo troviamo accogliente e consapevoli che “del doman non v’è certezza” apprezziamo abbondantemente letto,cuscino,bagno, acqua calda, tre asciugamani a testa e anche il televisore! Tutti a nanna tranne Simone, Carlo e CaracollaFrancesca che gradiscono un giro tra le vie notturne della deliziosa Leon. Col rientro in albergo dei tre nottambuli termina il primo lungo giorno del nostro camino!

Francesca "caracolla"

 
 
 

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