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1 agosto 2003 Ecuador - Quito

Post n°3 pubblicato il 11 Settembre 2006 da saralyce
 
Tag: Ecuador
Foto di saralyce

Come tutti i viaggi lontani da casa, anche per questo in Ecuador è stato doveroso aprirsi a una cultura diversa dalla nostra ed accettarne usi e abitudini che sono molto lontani da quelli a cui siamo abituati. Ecco perché questo diario non si soffermerà sulla comodità o meno di certi luoghi o situazioni, ma si concentrerà invece su quello che hanno trasmesso a me e a Fabio. Abbiamo trascorso in Ecuador circa un mese. Siamo partiti in due, senza prenotare nessun albergo o escursione ci siamo mossi sempre in autobus.
L’Ecuador è uno dei paesi dell’America Latina meglio organizzati per i bus, che collegano tutte le località a prezzi convenienti e con buona frequenza. I tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi per i nostri canoni (circa due ore per meno di cento chilometri), ma il panorama è sempre splendido. Nel giro di un’ora puoi passare dalle pianure, alla jungla, fino alle montagne e ai vulcani e se hai un po’ di pazienza e buona volontà riesci anche a fare qualche chiacchierata con le persone che viaggiano con te (lo spagnolo parlato da quelle parti è ben scandito e comprensibile anche da noi italiani).

Quito
Il nostro viaggio è iniziato a Quito, la capitale più alta del mondo. I suoi 2.850 metri di altitudine fanno si che l’aria sia talmente rarefatta che, per i primi 2-3 giorni, si fatica nel compiere i più semplici movimenti. Ti rendi conto che sei quasi a 3.000 metri in un clima primaverile. Quito si sviluppa in lunghezza, è su una valle in mezzo a montagne e soprattutto sull’equatore. A girare a piedi colpisce l’intenso odore di smog dei mezzi vecchi che circolano da quelle parti, per cui, per spostarsi nelle città del paese una volta arrivati, è molto comodo e più salutare il taxi (tariffe da 1 a 4 dollari non fatevi fregare, chiedete taxi con tassametro prima di salire!).

Gli autobus di Quito sono frequentati da abilissimi tagliatori di tasche. Basta stare un po’ attenti. A Quito ci sono diverse cose da vedere (soprattutto delle chiese con dentro delle decorazioni spettacolari), una guida vi dirà che cosa visitare. (ottima la Lonley Planet). La parte della città chiamata “gringolandia” è quella dedicata ai turisti. È piena di locali un po’ finti, arredati in base agli stereotipi dei film ambientati in sud america e con il popcorn nel menu. Però può essere utile perderci un paio d’ore, ci sono un sacco di internet café ed è lì che si possono trovare le agenzie con i last minute più convenienti per le Galapagos. Non sappiamo se si è trattato solo di fortuna o è sempre così, ma a noi è andata di lusso, con gli ultimi due posti su di una barchetta in partenza dopo qualche giorno, senza tanti comfort ma a un prezzo superottimo e con un equipaggio in gamba. A Quito si va con un taxi al Terminal Terrestre da dove partono tutti i pullman per il paese.

 
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Dato che in Myanmar l'accesso a internet è regolato da censura, la data di inserimento del post non corrisponde a quella del viaggio, perchè ho caricato i testi dopo il rientro in italia.
A parte i post che rimandano ad un articolo di giornale, tutte le foto sono state scattate durante il viaggio.
 

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