Passi nel mondo

Allora, com'è Amsterdam?
Bellissima, ma non mi ricordo niente

E' molto meglio girare Amsterdam in bicicletta che a piedi o in taxi. Lo consiglierei decisamente a tutti quelli che pensano di visitarla. Si vedono le parti più belle della città e dopo una pedalata non c'è niente di meglio che una buona birra in un bar carino lungo uno dei suoi canali.

L'importante è non farsi spaventare dalle nuvole in cielo (passano all'ora di pranzo) e imparare a usare il freno con il contropedale. Anzi, a dire la verità non è tanto imparare ad usare quello per fermarsi, quanto ricordare che i freni al manubrio non ci sono proprio. Dimenticare questo significa incappare nel panico da frenata, che porta a puntare i piedi a terra e ruzzolare con il corpo in avanti. Ovviamente, a me questo non è successo. Però non so come ho bucato le suole delle scarpe.

Se si sta pochi giorni ad Amsterdam bisogna usare il primo assolutamente per togliersi di torno tre mete classiche, che comunque vanno fatte.

1. Il museo di Van Gogh, per dare un senso ai pochi giorni da turista:
Altrimenti poi ti dicono Sei andato ad Amsterdam e non hai visto i quadri di Van Gogh?!?

2. Il quartiere a luci rosse, che tanto ci vanno anche le famiglie
Altrimenti poi ti resta la curiosità, tanto non c'è niente di speciale da vedere.

3. Un coffee shop
Beh, quello non lo puoi perdere e basta

Fatte queste, finalmente ti puoi godere Amsterdam.
Se poi le fai nell'ordine sopra descritto, il vero spettacolo è perdersi tra le vie che costeggiano i canali e trovare gli angoli più belli e pittoreschi di una città che ha un fascino che va ben al di là delle classiche mete.

Victoria Falls è un posto davvero molto bello, ma si capisce troppo bene che con il suo turismo deve tenere in piedi il resto della nazione. Per questo, ogni cosa è carissima. Il cambio è tremendamente sfavorevole… e molto spesso la gente ricorre al mercato nero per avere un minimo di potere d’acquisto. Le cascate però vanno viste. Sono uno spettacolo irripetibile.

Prima di rientrare in Italia, passaggio in ZImbabwe, per vedere le cascate Victoria, passare un paio di notti sul fiume Zambesi e… scaldarci un po’ dopo il freddo patito il Sud Africa!).

E per la prima volta ho visto le giraffe. E un leopardo. E dei panorami meravigliosi, al tramonto, bevendo caffè caldo.

Ho visto per l’ultima volta gli elefanti, i rinoceronti le impala reali, il kudu, le antilopi, i buffi facoceri…

Ultima tappa sudafricana. La riserva Bongani, vicino al Kruger.

Sud Africa – Da Durban a Barberton

Nel viaggio, verso il Kruger abbiamo fatto tappa per una notte a Barberton, una cittadina non proprio sulle traiettorie canoniche di questo tipo di viaggio, ma molto carina. È nata e cresciuta molto in fretta, durante gli anni della febbre dell’oro. Molta gente, bianca, vi si trasferì in quegli anni in cerca di fortuna e l’abbandonò altrettanto in fretta quando i filoni si esaurirono, nel giro di qualche decennio. L’architettura è rimasta molto ottocentesca e alcune case ricordano ancora alcuni vecchi western. Anche se la città è minuscola, la gente del posto è molto fiera della sua terra e in ogni via gli edifici storici sono segnalati a grandi lettere.

Il padrone della guest house che ci ha ospitato per la notte ci ha raccontato un po’ della città, poi ci ha indicato un bel sentiero in mezzo ai boschi e, perché non ci perdessimo, ha mandato con noi Victoria e Wrinkle… i suoi due cani. Sono stati davvero due ottime guide per il bosco.

Dopo il parco dell’Addo siamo discesi a Porth Elizabeth, dove abbiamo preso un aereo per Durban, e da lì siamo ripartiti con un SUV verso una riserva privata vicino al Kruger. Prima però abbiamo fatto tappa all’Umfolozi Park, dove per la prima volta ho visto le zebre.