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Palermo, arrestato 58enne indiziato per omicidio prostituta a Natale
Palermo, 10 mag. (LaPresse) - I carabinieri hanno arrestato un 58enne, operaio edile di Belmonte Mezzagno, incensurato, gravemente indiziato di essere l'autore dell'assassinio e della distruzione del cadavere di Nike Favour Adekunle, nigeriana di appena 21 anni il cui corpo bruciato fu rinvenuto la mattina del 21 dicembre in localit Marraffa di Misilmeri nel palermitano. La ragazza era scomparsa il 15 dicembre come denunciato ai carabinieri da alcune sue connazionali, molto preoccupate per l'assenza di notizie. L'ultima cella agganciata dal suo cellulare intorno alle 11.00 riconduceva al territorio di Misilmeri. Poi più nulla. Fino al ritrovamento del cadavere carbonizzato, lasciato sul ciglio di una strada interpoderale nel mezzo di ogni tipo di rifiuto.
Le indagini sull'omicidio presero le mosse dalle testimonianze delle connazionali dedite alla prostituzione, ricercate con insistenza dai militari della Compagnia di Misilmeri, che per giorni percorrono la Favorita, avvicinando le ragazze e cercando di superare, non senza difficolt , il loro riserbo per trovare una pur minima descrizione sull'ultimo avvistamento di Adekunle. Effettivamente il giorno della sua scomparsa la ragazza è presente nel parco e viene notata per l'ultima volta salire a bordo del pick-up nero di un cliente sconosciuto. Nel contempo, altre ricerche riguardano i luoghi del rinvenimento del cadavere. I militari del Ris di Messina concordarono sul fatto che il corpo fosse stato bruciato proprio in quella discarica, condotto in quella strada probabilmente gi esanime. La svolta quando si indaga su un villino di campagna vicino al luogo del ritrovamente del cadavere. Il proprietario, era rimasto coinvolto nel 2001 in una brutta storia di rapina. All'epoca, una prostituta nigeriana era stata portata dalla Favorita in quel casolare, intrattenendosi con l'uomo. Subito dopo, la giovane denunciava ai Carabinieri di essere stata rapinata del proprio denaro, mentre veniva riaccompagnata a Palermo.
(Segue).
Le indagini su quel caso portarono l'uomo davanti al tribunale, in un processo conclusosi con l'assoluzione. La circostanza è apparsa singolare per tutte le analogie che presentava con il caso attuale, ed i Carabinieri hanno incominciato a concentrare la loro attenzione proprio sull'uomo. Ed in effetti, l'uomo che è il muratore arrestato oggi possedeva un pick-up di colore nero e il suo cellulare registra contatti telefonici con quello della giovane vittima. In un serrato confronto, l'uomo messo di fronte alle sue responsabilit gi il 25 dicembre ha respinto le accuse. Ma le meticolose perquisizioni dell'abitazione, del villino e dell'autovettura hanno condotto al ritrovamento di importanti tracce. All'interno della vettura dell'indagato è stata repertata una macchia di sangue che gli esami di laboratorio ricondurranno al dna della vittima. Inoltre, presso il villino era presente una pianta di papiro i cui resti si trovavano anche accanto al cadavere carbonizzato. Così pure per le zolle di terreno intorno al villino, le cui tracce sono repertate sotto le scarpe del cadavere. Tutto questo fa pensare che il corpo della ragazza sia stato inizialmente nascosto dall'uomo in un luogo nei pressi del casolare per essere poi portato presso la discarica e qui bruciato. La pioggia di quei giorni tuttavia non consente la completa carbonizzazione del corpo e aiuta gli investigatori a trovare gli altri importanti indizi che oggi hanno portato all'arrest
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