scardanellidiario di poesia dalla città dove si applaude ai tramonti |
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PESARO, LA CITTA' DOVE SI APPLAUDE AI TRAMONTI
"L’ultima cosa poi ti lascio: domani è il giorno più lungo dell’anno (o non era oggi?), qui da noi si è soliti andare al porto e vedere il tramonto del sole. Il sole, in questo periodo dell’anno, tramonta sul mare con spettacoli di colori sfavillanti. E normalmente c’è parecchia gente (una mezza dozzina di pescatori e qualche triste aspirante poeta) ad assistere a questo spettacolo che poi si chiude con uno spontaneo applauso al sole e al cielo che si colora dell’immenso.
Potrei lavorare all’azienda di promozione turistica, vero?"
L'amore aiuta a vivere, a durare,
l'amore annulla e da principio. E quando
chi soffre o langue o spera, se anche spera,
che un soccorso s'annunci da lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest'attimo.
Mario Luzi - Aprile-Amore
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Ripropongo una mia poesia - composta nel 2004 in occasione del drammatico rapimento in Iraq di Kenneth Bigley e pubblicata su "Padre, se anche tu non fossi...", 2006 Poetilandia.com - tornata terribilmente attuale dopo la barbara decapitazione dell'autista dell'inviato de la Repubblica Daniele Mastrogiacomo, Sayed Agha, e del suo interprete Adjmal. Due cadaveri di troppo che non è proprio possibile occultare e tacere. Che vengono pianti dalla vedova e dai cinque figlioletti di Sayed e dai familiari di Adjmal. Due vite spezzate in una trama che ruota intorno all'Italia, di natura terroristico-politica, in cui Sayed e Adjmal hanno finito per essere brutalmente immolati come vittime sacrificali. Ecco perché l'Italia - e ciascuno di noi - non può tirarsi indietro.
LACRIME DI PADRE
E' stato anche piangere
degli occhi di mio padre,
come per un bambino, forse,
di quelli limpidi buoni del nonno.
Le mani secche, le lunghe vene
e le fragili nervature
e gli occhi ciechi nella gabbia.
L'umiliazione di un uomo fatto cosa triste,
e lo spoglio di carne deturpata
nuda esposta alla terra.
Come corpo uncinato e anima
- quasi a volerla estrarre -
per lasciare a terra una pelle vuota,
senza sangue.
Con un urlo e un silenzio
finiranno queste lacrime antiche,
e gli occhi vecchi del padre si dimenticheranno.
La pace non ha unghie
e teme quelle del predatore:
come massa si compatta
nella speranza di ognuno
di non essere vittima quel domani.
Leggono i 99 nomi di dio
e cerco il protettore delle donne e dei bambini,
e cerco il difensore della sacralità della vita.
Il più compassionevole. Il misericordioso.
Il creatore. La verità.
L'unico. Il possente. L'ultimo.
Manca il Nome più bello.
Quello di mio Padre dagli occhi buoni e veri
che si commuove al ritorno del figlio.
Nessuno canti più di guerra o di amore.
Pubblicato su "Padre se anche tu non fossi..." - Autori vari - 2006 Realizzazione Poetilandia.it - Iniziative Letterarie in eBook
INFO
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Nickname: scardanelli
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Sesso: M Età: 50 Prov: PS |
Inviato da: jovi
il 10/10/2011 alle 16:57
Inviato da: scardanelli
il 16/05/2011 alle 18:43
Inviato da: smeraldoeneve
il 15/05/2011 alle 19:38
Inviato da: scardanelli
il 29/04/2011 alle 22:12
Inviato da: smeraldoeneve
il 27/04/2011 alle 14:54