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diario di poesia dalla città dove si applaude ai tramonti

 

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ZENDEN

Post n°22 pubblicato il 25 Settembre 2007 da scardanelli
 
Tag: zenden

Epitaffio
sulla tomba
del mio amico
Zenden
che giocava
con le maglie
numero
dodici ventitre
e cinque -
mi ha lasciato
la maglia
arancione
numero
cinque -
io sono
il sogno
di un uomo
mai nato

 
 
 

IL BIMBO DEI NIRVANA...

Post n°20 pubblicato il 06 Settembre 2007 da scardanelli
 

IL BIMBO DEI NIRVANA HA 17 ANNI.
E NOI SIAMO ANCORA QUI'...



Load up on guns
Bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's overborne and self-assured
Oh no, I know a dirty word

Hello, hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, hello, how low? 
With the Lights out it's less dangerous
Here we are now entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now entertain us
A mullato an albino
A mosquito my libido
yay

 I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group has always been
And always will until the end 

Hello, hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, hello, how low?
With the Lights out it's less dangerous
Here we are now entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now entertain us
A mullato an albino
A mosquito my libido
yay
 
And I forget just why I taste
Oh yeah I guess it makes me smile
I found it hard it's hard to find
Oh well whatever nevermind 

Hello, hello, hello, hello, how low?
Hello, hello, hello, hello, how low? 
With the Lights out it's less dangerous
Here we are now entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now entertain us
A mullato an albino
A mosquito my libido
A denial

 
 
 

AD ANNALISA

Post n°19 pubblicato il 08 Agosto 2007 da scardanelli
 

...ad Annalisa, a ricordo dell'estate 199 7, l'estate più bella della mia vita. E anche della nostra vita...  

C'era un posto
dove nascevano le Idee del mondo.
Con il gioco dei cubi
si inventava la vita,
come un pittore sceglie un colore,
o un poeta crea
qualcosa che non c'è.
In questo posto ho scelto il tuo volto
e disegnato il tuo corpo.
Da allora ti ricerco,
come un tatuaggio impressa
in un punto non so della mia mente.

                                Pubblicato su Poetilandia.com il 09.08.2007

                        [Eppure non so pensare che a te,
                          e mi piace dirti queste cose.
                                                                      Zack]

**********************

                                  Sei fatta di carne,
                                  di capelli, di sguardi,
                                  anche tu. Terra e piante,
                                  cielo di marzo, luce.
                                  vibrano e ti somigliano.
                                  Il mondo.
                                  Il tuo riso e il tuo passo
                                  come acque che sussultano.
                                  I tuoi occhi neri
                                  come nubi raccolte.
                                  Il tuo tenero corpo
                                  una zolla nel sole.
                                  Sei il mondo.

                                                       [Cesare Pavese e Zack] 

                   

 
 
 

IL CIRCO DELLE PULCI

Post n°18 pubblicato il 26 Luglio 2007 da scardanelli
 

La mia vita è come
un circo delle pulci,
dove non si bada a spese.

Balletti ed illusioni,
capriole e salti in alto
per un’ermeneutica

di lustrini e carillon
funzionanti a scatti,
nella magia del tempo.

Tu che conosci la vita,
e con mille espedienti
sei acrobata e pagliaccio,


sai quanto immenso è il cielo,
il sapore acre del dolore
e il profumo sublime dell'amore.

E conosci quei sogni
che stupidi ti fanno
essere giocare e urlare.

 

Sono luna di gomma
e tramonti truccati.
Sono illusioni! Ma senza di esse

io non sentirei la vita
che nel dolore, o nelle rigida
e noiosa indolenza.

Illusioni, solamente illusioni!
Una leggere brezza t'accarezza
i capelli...è ora d'andare.

Un'acrobazia arrugginita

come il mio cuore,

ma sempre buona
per ridere e per piangere. 


Eppure è strano sapersi morti
al franare delle giostre
che per secoli - credo -
mi hanno avvinto.

 
 
 

LAURA

Post n°16 pubblicato il 17 Giugno 2007 da scardanelli
 

PER LAURA - lux renova

e là m'apparve, sì com'elli appare
subitamente cosa che disvia
per maraviglia tutto altro pensare

                                                   Pg XXVIII, 37-39

Laura ha scritto un libro di poesia. Lux Renova si intitola. Con influenze tardo-simboliste e crepuscolari, non scevra da cadenze ermetiche, temperate da un'esigenza etica fermissima, ecco che si presenta al lettore una poesia fatta di "cose", esperienze ed immagini nette, vere, pur non senza accogliere in sè la tendenza al tragico doloroso e allo sconfinamento metafisico.
E' una voce lieve, leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, densa di tanti possibili grandi sviluppi.

Ecco allora la citazione dantesca, con la doverosa precisazione che - come è noto - l'ufficio di Matelda, unica abitante permanente del Paradiso Terrestre, è quello di immergere nelle acque del Leté, il fiume che cancellerà anche il ricordo del peccato, le anime che hanno completato la purificazione attraverso le cornici del Purgatorio e poi condurle a bere le acque dell'Eunoé, il fiume che ravviva la virtù. (...)
Matelda è, dunque, soprattutto un concetto al quale il poeta ha dato un nome il cui valore ed esatto
 significato oggi ci sfugge. Taluni critici hanno tentato di interpretare il nome di Matelda, invertendo l'ordine di lettura ed ottenendo in questo modo l'espressione "Ad laetam" o, seguendo la pronuncia, "Ad letam". Matelda diviene, così, "colei che conduce alla beatitudine", ovvero "colei che conduce alla acque del Leté".
D'altra parte la caratteristica predominante di questo personaggio è la levità, che contrasta con qualsiasi precisa determinazione. Se il Paradiso Terrestre rappresenta l'età dell'oro dell'umanità, Matelda è la raffigurazione della felicità, dell'umanità in armonia con il Creatore. Matelda conserva la sua levità anche quando spiega: il suo ufficio è un rito che compie nei confronti di ogni anima che abbia compiuto la sua purificazione.
Matelda, quindi, fa già parte del grande quadro liturgico che conclude la seconda cantica.
La rappresentazione poetica dell'amore cessa di essere una vicenda sentimentale, se pur stilizzata al massimo grado e diventa introspezione. Matelda si inserisce, quindi, appieno nel recupero degli anni giovanili e dell'esperienza dello Stilnovo avviato e concluso nel Purgatorio.

Si spiega, allora, l'accostamento ardito, ma fortemente sentito. Laura e la sua poesia sono ispirazione, sono meraviglia, sono la mia Matelda.

 
 
 

PARS CONSTRUENS

Post n°15 pubblicato il 01 Giugno 2007 da scardanelli
 

Ci siamo incontrati di nuovo,

dietro un caffè sbieco e una luna

capricciosa, come quei capelli

che tanto amavo accarezzare.

Penso che la quadratura del cerchio non è

sfoggio di autocommiserazione,

o idolatria di meccanici ricordi.

E allora forse un giorno scopriremo
che non ci siamo mai perduti… 
e che tutta questa tristezza

in realtà, non è mai esistita...


Ma forse erra dal vero
il mio pensiero,
smarrito fra briciole di
pars construens
in salsa bizantina.

L'ombra cattiva c'ha accerchiato.
Tutto ci disse addio, tutto svanì.

La storia non conia più monete.
E tuttavia qualcosa c'è che resta
e tuttavia qualcosa c'è che geme.

 
 
 

PINOCCHIO E LE FARFALLE

Post n°14 pubblicato il 22 Maggio 2007 da scardanelli
 

...è proprio laggiù, nelle misere strade
popolate da piccoli animali sofferenti,
pecore tosate che tremano dal freddo,
gatti sciancati che fumano tabacco,
galline senza cresta e senza bargigli
a passeggio per un pò di grano duro,
che Pinocchio incontra le grandi farfalle,
che non possono più volare, perchè
hanno spezzate le loro bellissime ali colorate...

E là verrai pure tu,
con la paura tua
più nera, 
fantasma di una incauta
aspra allegria.
Fino a che si farà
di tenebra anche il tuo
volo incantato di farfalla,
oramai incapace
                     pensante di amare.

L'unica storia senza
misteri è...la felicità,
chè è Gloria di Dio -
pensa quella testa di legno.
E sotto il sole
malato di questa estate
non ci sono fate,
ma solo burattini
a lenire il tuo dolore.

Un morso di mosca,
un gracidare di rana
e il pensiero resta
impiccato al palo
del nessun conforto.


Pubblicato su www.Poetilandia.com il 19.06.2007

 
 
 

VERRA' LA MORTE... 30 aprile 2006

Post n°12 pubblicato il 30 Aprile 2007 da scardanelli
 

30 aprile 2006... game over. E' passato un anno ma sembra ieri. Potrei dire tante cose, ma di fronte a tanta gratuita ed insensata cattiveria, a quintali di menzogne e di silenzi indisponenti e ad una così insistente ed irriverente indifferenza, preferisco tacere e lasciare la parola a Cesare Pavese e alla sua poesia. Boia chi molla, comunque.

VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

 
 
 

LACRIME DI PADRE

Post n°11 pubblicato il 13 Aprile 2007 da scardanelli
 

Ripropongo una mia poesia - composta nel 2004 in occasione del drammatico rapimento in Iraq di Kenneth Bigley e pubblicata su "Padre, se anche tu non fossi...", 2006 Poetilandia.com - tornata  terribilmente attuale dopo la barbara decapitazione dell'autista dell'inviato de la Repubblica Daniele Mastrogiacomo, Sayed Agha, e del suo interprete Adjmal. Due cadaveri di troppo che non è proprio possibile occultare e tacere. Che vengono pianti dalla vedova e dai cinque figlioletti di Sayed e dai familiari di Adjmal. Due vite spezzate in una trama che ruota intorno all'Italia, di natura terroristico-politica, in cui Sayed e Adjmal hanno finito per essere brutalmente immolati come vittime sacrificali. Ecco perché l'Italia - e ciascuno di noi - non può tirarsi indietro.



LACRIME DI PADRE

E' stato anche piangere
degli occhi di mio padre,
come per un bambino, forse,
di quelli limpidi buoni del nonno.

Le mani secche, le lunghe vene
e le fragili nervature
e gli occhi ciechi nella gabbia.

L'umiliazione di un uomo fatto cosa triste,
e lo spoglio di carne deturpata
nuda esposta alla terra.

Come corpo uncinato e anima
- quasi a volerla estrarre -
per lasciare a terra una pelle vuota,
senza sangue.

Con un urlo e un silenzio
finiranno queste lacrime antiche,
e gli occhi vecchi del padre si dimenticheranno.

La pace non ha unghie
e teme quelle del predatore:
come massa si compatta
nella speranza di ognuno
di non essere vittima quel domani.

Leggono i 99 nomi di dio
e cerco il protettore delle donne e dei bambini,
e cerco il difensore della sacralità della vita.

Il più compassionevole. Il misericordioso.
Il creatore. La verità.
L'unico. Il possente. L'ultimo.
Manca il Nome più bello.

Quello di mio Padre dagli occhi buoni e veri
che si commuove al ritorno del figlio.

Nessuno canti più di guerra o di amore.


Pubblicato su "Padre se anche tu non fossi..." - Autori vari - 2006 Realizzazione Poetilandia.it - Iniziative Letterarie in eBook


 
 
 

LO SCORSO SAN VALENTINO

Sono freddo oggi,
serrato in una ghiacciaia
fra ruvide memorie e carne avariata,
la malattia la tua smorfia e il tuo orrore.
Oggi sento freddo e ti cerco,
mi diletto in necrofilia poetica
componendo arditi versi
di statica eraclitea e dinamica parmenidea.

Ieri avevi tu freddo:
uno studio medico, mamme in attesa,
a-sincronie in nero e bianco
di un cattivo prestigiatore.
A dispetto del vero tuo cadere,
brucia in me ancora l'eresia
di un odio mai nato
di una vergine viva e un demone già morto.

E come le donne
che parlano di Michelangelo,
essere qui e poi altrove ieri e oggi
ad annusare le nostre cicatrici.
Essere lo scorso San Valentino come oggi.

Se fossi Dio, non sputerei a terra
le preghiere del giorno di San Valentino.


Pubblicato su
Poetilandia.com il 05.02.2007

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: scardanelli
Data di creazione: 26/05/2006
 

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