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Post n°51 pubblicato il 12 Aprile 2013 da gerryfanny
Prima ci hanno detto che era tutta colpa del sistema elettorale che non consentiva ai governi di portare a termine una legislatura e siamo passati nel 2006 ad un sistema definito "proporzionale con premio di maggioranza e soglia di sbarramento" poi degenerato nel "porcellum". Ma niente, non si riesce a metter su uno straccio di governo e oggi ci dicono che bisogna ritornare al proporzionale e alle preferenze. Prima ci hanno detto che lo spread arrivato alle stelle era colpa esclusiva di Berlusconi e hanno costretto alle dimissioni il governo del Cavaliere imponendoci un esecutivo "tecnico" non legittimato dal voto. Ma niente, oggi lo spread esaurita la sua funzione, quella di far fuori Berlusconi, non fa più notizia, ma l’economia italiana, quella reale di famiglie e imprese, è a pezzi! Prima ci hanno detto che era meglio andare al voto, abbiamo votato, ma ancora niente e oggi ci dicono che bisogno ritornare alle urne! E quando tutti noi ci aspettavamo che dall’uovo di Pasqua saltasse fuori un governo nuovo di zecca, ecco la sorpresa: dieci saggi anziché un solo premier! Il Quirinale ha fatto meglio delle offerte speciali dei supermercati dove paghi uno e porti via tre! La verità è che siamo un Paese vecchio! Un Paese logoro, stanco, depresso e decadente che si scalda solo per una Imu in meno e per un gol in più! Anacronisticamente diviso in guelfi e ghibellini, bianchi e neri, proprietari di casa e affittuari, operai e imprenditori, dipendenti e professionisti, laziali e romanisti! Siamo un paese vecchio! Le strade sono vecchie, gli ospedali sono vecchi, le scuole sono vecchie, i tribunali sono vecchi, le istituzioni sono vecchie! La classe dirigente è vecchia e non tanto fuori, anagraficamente parlando, quanto dentro, mentalmente, moralmente e professionalmente! E’ il paese sommerso dalle mille scartoffie inutili, tra le quali si muovono con comprovata destrezza e rinnovato consenso popolare faccendieri e imbonitori che sul caos generato dal "vecchiume" speculano traendone le loro personalissime fortune. E’ un paese ingessato dalla burocrazia, un paese che non funziona più: una macchina ferma, spenta, senza motore! Inutile e disdicevole metterci ancora benzina! Carte e bolli quando nasci, quando crepi, quando sposi e divorzi, quando compri casa, quando apri “bottega”… financo per andare al cesso: sempre carte che intasano, affollano e appesantiscono un sistema vecchio che non funziona più e che rischia di crollarci irreparabilmente addosso! Non si fa più una grande opera infrastrutturale dai tempi di Mussolini, non si investe in tecnologia ed energia pulita, in turismo e artigianato, in agricoltura, pesca e pastorizia, le università sfornano “dottorini” che potevano andare bene per il mercato di cinquanta anni fa, ma che oggi vendono pomodori e cavolfiori al mercato rionale! E’ tutto troppo vecchio, fermo, statico, surreale per essere vero, per essere reale! Nessuno ha il coraggio, la voglia, la capacità, la volontà di “cambiare”, neppure una virgola: è tutto fermo! Ed è un vero miracolo che il sistema ancora regga senza crollarci addosso! Ma fino a quando? |
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